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Dislessia e lingua inglese nella Scuola Primaria

| Redazione Raffaello | , , | Tempo di lettura: 5 min.
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Strategie e strumenti per l’insegnamento

Insegnare la lingua inglese a studenti della scuola primaria affetti da dislessia è sicuramente una grande sfida per l’insegnante, soprattutto se non possiede una preparazione specifica per alunni DSA.

Ma che cos’è la dislessia?

La definizione più recente approvata dall’International Dyslexia Association è la seguente: “La dislessia è una disabilità dell’apprendimento di origine neurobiologica ed è caratterizzata dalle difficoltà a effettuare una lettura accurata e/o fluente e da scarse abilità nella scrittura”. Stando alla definizione sopraccitata, le difficoltà incontrate nel processo di apprendimento di una lingua straniera da parte di un bambino dislessico sono innumerevoli, anche perché la lingua inglese non viene pronunciata come è scritta. In molti casi il discente si trova a disagio nei confronti della classe, in particolar modo quando gli viene chiesto di leggere o di scrivere persino alcune semplici parole.

La dislessia si può presentare in maniera molto diversa da bambino a bambino, ma le caratteristiche più comuni relative alla decodifica della singola parola o del testo scritto sono:

  • una scarsa discriminazione di grafemi diversamente orientati nello spazio (ad esempio la “p” e la “b”, la “u” e la “n”);
  • una scarsa discriminazione dei grafemi che differiscono per piccoli particolari (ad esempio la “m” e la “n”);
  • l’omissione di grafemi e sillabe (ad esempio “cacus” anziché “cactus”);
  • i salti di parole o salti da un rigo all’altro;
  • l’inversione di sillabe (ad esempio “dengar” anziché “garden”);
  • le aggiunte e ripetizioni (ad esempio “telelephone” anziché “telephone”);
  • la prevalenza della componente intuitiva a discapito del processo di decodifica, che inevitabilmente crea errori definiti “di anticipazione”. Non di rado, infatti, il soggetto dislessico esegue la decodifica della prima parte della parola, talvolta anche solo del primo grafema o della prima sillaba e procede “inventando” l’altra parte. La parola contenuta nel testo viene così ad essere spesso trasformata in un’altra, il cui significato può essere del tutto diverso (ad esempio “roof” anziché “rooster”).

Detto questo, come possiamo aiutare a promuovere l’apprendimento tra gli studenti dislessici e facilitare il loro apprendimento in modo che ottengano tutto ciò di cui hanno bisogno dalle loro lezioni di inglese?

Innanzitutto dobbiamo insegnare loro come distinguere e quindi riconoscere i diversi gruppi consonantici. Prendiamo ad esempio la parola “clip”. Utilizzando due semplici pezzi di carta, scriviamo in uno il solo suono “CL” e nell’altro disegniamo l’oggetto e scriviamo la parola (clip). Successivamente basta chiedere agli studenti di abbinare i due fogli e di leggere la parola dopo averla abbinata. Un’attività utile non solo per gli studenti dislessici, ma anche per l’intera classe che sta imparando i vari suoni fonologici e il riconoscimento delle parole.

In secondo luogo è opportuno insegnare lo spelling delle parole in quanto l’inglese, come si sa, è una lingua che si pronuncia in maniera diversa da come è scritta. 

Basta prendere una qualsiasi parola, suddividerla in suoni diversi e scriverli verticalmente sulla lavagna (ad esempio “te-le-vi-sion”). Successivamente si chiede agli studenti di leggere ogni suono senza dire loro che insieme formano una parola di senso compiuto. Una volta che gli studenti hanno imparato i diversi suoni e memorizzato le semplici combinazioni di due o tre lettere, li si invita a metterli insieme per formare una parola. Questa attività darà agli studenti maggiore sicurezza nell’affrontare parole più lunghe e affrontare le difficoltà di ortografia.

Per i discenti dislessici è molto utile anche classificare le parole e questa attività può essere svolta in molti modi diversi. Ad esempio si potrebbero scrivere le parole “apple, banana, strawberry, plum” alla lavagna e chiedere agli studenti di scrivere la parola a cui queste sono correlate (in questo caso “fruit“).

Un altro modo è chiedere agli studenti di scrivere delle parole che hanno lo stesso suono iniziale, ad esempio “roof, room, rooster”. Queste due attività sono molto utili in quanto la mnemonica, ovvero l’arte di formare visivamente un’associazione con la parola, potrebbe avvantaggiare gli studenti che soffrono di dislessia, specialmente se sono studenti visivi.  

Poiché la lingua scritta è direzionale e coloro che soffrono di dislessia spesso si confondono tra destra e sinistra, è facile per loro confondersi con il modo in cui la lettera dovrebbe girare o anche con la direzione in cui la lettera dovrebbe essere letta. In inglese, come in altre lingue che usano l’alfabeto latino, ci sono un certo numero di lettere con immagini speculari, il che significa che se mettessi uno specchio su una lettera, rappresenterebbe l’aspetto di una lettera diversa. Le lettere più facilmente confondibili sono “p-b-d”.

Per ovviare a questo tipo di problema, si potrebbe chiedere agli studenti di ricordare sempre la parola “BED“: questo può essere fatto tenendo i pollici insieme e puntando le dita verso l’alto. La mano sinistra rappresenterà la “b” e la destra la “d”.

L’uso delle flashcard è anche un ottimo modo per aiutarli a distinguere tra i suoni p-b-d. Si possono usare delle flashcard con  immagini che rappresentano parole che iniziano con le lettere “fastidiose”, ad esempio “pool, bat, dinosaur, ball, dog, bell”. Si mostrano le carte agli studenti e si chiede loro di dire la parola che corrisponde alle immagini. Successivamente, usando esattamente lo stesso ordine di prima, si mostrano nuovamente le immagini, questa volta chiedendo agli studenti non solo di pronunciare le parole ma anche di scriverle.

Certo è che noi insegnanti non possiamo curare la dislessia, ma tramite piccoli accorgimenti possiamo aiutare gli studenti che ne soffrono ad apprendere la lingua inglese più facilmente e soprattutto a sentirsi meno a disagio nei confronti degli altri. La cosa più importante è quella di creare una lezione che sia fruibile per tutta la classe.

 

Francesco Cotichella
Insegnante di inglese e italiano L2, con specifica formazione in ambito delle Metodologie Didattiche per l’insegnamento e l’integrazione degli alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES)

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