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Italo Calvino: il tono fiabesco di un gigante della letteratura

| Mirella Mazzarini | , , | Tempo di lettura: 5 min.
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Trasformazione della realtà e gusto del meraviglioso

1923-2023: il Centenario della nascita di Italo Calvino   

Il 15 ottobre 2023 ricorre il centenario della nascita di Italo Calvino.

Italo Calvino (Santiago de Las Vegas de La Habana, 15 ottobre 1923 – Siena, 19 settembre 1985)  

Italo Calvino, scrittore, giornalista, romanziere, è stato, e continua a essere, un punto di riferimento della cultura italiana e internazionale. Ha vissuto il suo tempo come intellettuale e come autore impegnato verso i temi  civili e politici, tanto da essere riconosciuto come uno dei narratori italiani più importanti del secondo Novecento, in riferimento al romanzo, al racconto, al cinema, all’arte, al teatro. Ha considerato la letteratura nella sua dimensione creativa, come sperimentazione di linguaggi e come sfida. Ha stabilito correlazioni tra il linguaggio letterario e quello scientifico, toccando livelli profondi di originalità. In questo anno, in cui si celebra il centenario della sua nascita, è importante riflettere sulle idee che rappresentano l’altezza del suo pensiero, la sua sensibilità, la dimensione di gigante della letteratura come ha detto recentemente Tullio Pericoli in una intervista al TG3, curata da Luciana Parisi, il 4 agosto, “Italo Calvino è riuscito a farci vedere, attraverso le parole, delle cose invisibili”.

Consapevole dell’importanza delle parole, Calvino ne combatte la superficialità, l’ovvietà, privilegiando un uso dei termini sempre appropriato e preciso. Ha innovato la letteratura attraverso uno stile originale, lineare e pulito.

La mia operazione è stata il più delle volte una sottrazione di peso; ho cercato di togliere peso ora alle figure umane, ora ai corpi celesti, ora alle città; soprattutto ho cercato di togliere peso alla struttura del racconto e del linguaggio (Italo Calvino, Lezioni americane, Leggerezza).

Invitato dall’Università di Harvard a tenere un ciclo di sei lezioni, tra il 1985 e il 1986, scelse temi incentrati sui concetti che considerava valori per la letteratura nel passaggio verso il nuovo Millennio. Lo scrittore propose parole capaci di rappresentare tematiche e qualità da conservare nel secolo imminente: leggerezza, rapidità, esattezza, visibilità, molteplicità, coerenza. Non riuscirà a completare l’ultima lezione a causa della morte avvenuta nel settembre 1985, ma i suoi scritti vennero pubblicati postumi, nel 1988, con il titolo “Lezioni americane. Sei proposte per il prossimo millennio”. Un’opera capace di dimostrare l’imperativo categorico che Calvino, fin dagli inizi della sua attività, si era dato: rappresentare il proprio tempo e sfuggire l’opacità, la pesantezza del mondo anche attraverso una scrittura agile e “tagliente”.

Nelle ”Lezioni americane”, è dato avvicinarsi a Calvino come scrittore dell’immaginazione, della leggerezza, della fiaba, e ritrovare quegli elementi e quelle motivazioni che permettono di leggere un altro testo fondamentale della sua produzione, di molto antecedente: le Fiabe italiane, pubblicate nel 1956, da Einaudi, con il titolo “Fiabe italiane, raccolte dalla tradizione popolare durante gli ultimi cento anni e trascritte in lingua dai vari dialetti da Italo Calvino”.

Riguardo alla Leggerezza, Calvino, trattando della letteratura orale, vede nelle fiabe il volo in un altro mondo, scrive “dell’eroe delle fiabe, della privazione sofferta che si trasforma in leggerezza e permette di volare nel regno in cui ogni mancanza sarà magicamente risarcita.” (I. Calvino, Lezioni americane, Mondadori, pag. 32).

Nella lezione Rapidità scrive “Il mio lavoro di scrittore è stato teso fin dagli inizi a inseguire il fulmineo percorso dei circuiti mentali che catturano e collegano punti lontani dello spazio e del tempo. Nella mia predilezione per l’avventura e la fiaba cercavo sempre l’equivalente d’un’energia interiore, d’un movimento della mente. Ho puntato sull’immagine, e sul movimento che dall’immagine scaturisce naturalmente, pur sempre sapendo che non si può parlare d’un risultato letterario finché questa corrente dell’immaginazione non è diventata parola”.

Ancora, dai manoscritti preparatori alla elaborazione delle Lezioni americane “ … il narratore di fiabe fa appello alla memoria collettiva ma allo stesso tempo a un pozzo di oblio da cui le fiabe emergono come spogliate d’ogni determinazione individuale….Il mondo del molteplice da cui la fiaba affiora è la notte della memoria ma anche la notte dell’oblio….. perché chi ascolta la fiaba possa immediatamente identificarsi con essa, completarla con immagini della propria esperienza”.

Il racconto popolare parla della vita e nutre il nostro desiderio di vita”.

La lezione sulla tematica della Visibilità, è incentrata su una pedagogia dell’ immaginazione, riconoscendosi, Calvino, figlio della “civiltà delle immagini”. Ad inizio della stesura della conferenza cita un verso di Dante nel Purgatorio (XVII, 25) che dice “Poi piovve dentro a l’alta fantasia” e, di seguito, scrive “La fantasia è un posto dove ci piove dentro”. Per rispondere all’interrogativo da dove piovono le immagini nella fantasia, tratta dell’immaginazione e della narrativa fantastica e si chiede se sarà possibile la letteratura fantastica nel Duemila, in un tempo caratterizzato da “una crescente inflazione d’immagini prefabbricate”. Calvino è interessato al gusto del meraviglioso ereditato dalla narrativa letteraria.

 Per la Molteplicità Calvino individua la sfida propria della letteratura nel “saper tessere insieme i diversi saperi e i diversi codici in una visione plurima, sfaccettata del mondo”.

Il libro Lezioni americane, considerato nel secolo ormai in corso, rappresenta un testo fondamentale per la letteratura e per capire le profonde trasformazioni della realtà che la letteratura stessa rappresenta. Le sei proposte si articolano, si intrecciano e si condensano in una sfaccettatura ampia di significati, con indicazioni capaci di orientare la pratica della scrittura e la pratica della vita. I valori propri della letteratura richiamano ai valori dell’esistenza e del futuro, con l’intelligenza e l’ironia che Italo Calvino ha saputo rappresentare e comunicare.

«Chi siamo noi, chi è ciascuno di noi se non una combinatoria d’esperienze, d’informazioni, di letture, d’immaginazioni? Ogni vita è un’enciclopedia, una biblioteca, un inventario d’oggetti, un campionario di stili, dove tutto può essere continuamente rimescolato e riordinato in tutti i modi possibili.» (Italo Calvino, Lezioni Americane, Molteplicità).

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