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La musica: un linguaggio da scoprire

| Patrizia Granata | , | Tempo di lettura: 4 min.
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Qual è il ruolo della musica negli ambienti educativi e didattici?

Musica una parola che utilizziamo moltissime volte al giorno e in diversi contesti. Ma cosa intendiamo quando parliamo di musica? E qual è il ruolo della musica negli ambienti educativi e didattici?

Musica dal greco antico mousikè, “arte delle Muse”, è l’arte di creare e di produrre con la voce, con il corpo e con gli strumenti.

Possiamo dunque riflettere su quanto la musica assuma un’importanza fondamentale. Ragioniamo ad esempio sul repertorio di canzoni che proponiamo nei contesti educativi. Sono sempre le stesse o variano? Quali canzoni scegliamo? Quando e perché prevedere delle canzoni o delle melodie? Tutto dipende molto dallo scopo, da come vogliamo che la musica accompagni i bambini e le bambine durante le diverse attività.

Possiamo infatti pensare a un sottofondo musicale per aumentare la concentrazione finché i bambini disegnano o costruiscono qualcosa sperimentando la motricità fine. La musica può essere utilizzata per accompagnare attività di rilassamento, prima del riposo pomeridiano o dopo attività molto stimolanti come l’attività motoria.

Semplici canzoni possono contribuire a potenziare la memoria e facilitare attraverso il testo e la melodia l’apprendimento delle fasi per compiere un compito. Ad esempio, la canzone di Mary Poppins “Basta un poco di zucchero e la pillola va giù” può essere utilizzata per riordinare gli spazi dopo aver giocato e/o lavorato oppure la canzone “Clean up”  per riordinare insegnando nel contempo parole in lingua inglese.

Inoltre, osserviamo, ad esempio, come musiche differenti possono influenzare l’approccio alle diverse tecniche di pittura, la postura negli spazi di lavoro (disegno a terra, a tavolino, a muro, a cavalletto) e come cambiando le musiche, cambiano le esperienze che i bambini vivono sperimentando tecniche posture e soprattutto emozioni differenti in base ai brani proposti.

Ancora, una canzone ci può aiutare per favorire nei bambini la percezione del tempo che passa e nello specifico, il tempo da dedicare a una attività. Ad esempio, per indossare le scarpe per andare in giardino abbiamo il tempo di una canzone. Sembra una magia ma la musica può facilitare e velocizzare le azioni e molto spesso può contribuire alla motivazione e i bambini si ritrovano a fare una gara con se stessi per terminare il compito sempre prima e godersi poi la parte di canzone restante.

E avete mai sentito bambini cantare una canzone “pasticciando” con le parole nuove sentite per la prima volta? Ci stanno comunicando che non le conoscono che magari non le hanno mai sentite e non ne conoscono nemmeno il significato. Quando ci soffermiamo sulla parola e diamo loro consapevolezza del suono e del significato il gioco è fatto! La parola è diventata una nuova parola da inserire nel proprio vocabolario.

MA DA QUANDO POSSIAMO ESPORRE IL BAMBINO ALLA MUSICA?
Naturalmente da subito, dal concepimento ogni singolo momento della giornata può essere accompagnato da musiche differenti. La musica ci accompagna, infatti, ben prima della nascita. In particolare, le ricerche relative al periodo prenatale ci mostrano come già durante la gravidanza si sviluppino le primissime capacità percettive per cui anche la musica presente nell’ambiente esterno possa essere percepita dal feto nel grembo materno.

PERCHÉ LA MUSICA È IMPORTANTE PER LO SVILUPPO DEI BAMBINI?
La musica è da sempre considerata fonte e strumento di espressione emotiva ma non solo, la musica può avere un impatto anche sugli aspetti socio-relazionali, motori e cognitivi.

È NECESSARIO ESSERE MUSICISTI PER FAR FARE AI BAMBINI ESPERIENZE MUSICALI?
Il musicista è fondamentale per far fare esperienze specifiche in base alle abilità e alle potenzialità di ciascun bambino e bambina. Ma , ma ricordiamoci che il bambino è quotidianamente esposto alla musica. Per esempio, possiamo scorgere caratteristiche musicali anche analizzando le nostre interazioni verbali. Ritmo, intonazione della voce, pause sono solo alcuni degli aspetti da considerare.

Ma ora vogliamo fare un esempio concreto e presentarvi un’attività musicale da svolgere facilmente. Scopo principale dell’attività è lavorare sulla spazialità dei suoni, sul riconoscimento timbrico e la discriminazione dei suoni.

Attività: segui il suono

Tutti i bambini in cerchio nascondono un piccolo oggetto sonoro o uno strumento dietro la schiena. Al centro un bambino dovrà avvicinarsi solo al/ai bambini che stanno suonando.

Variazione: con lo stesso setting, dare ad un solo bambino del cerchio una campanella. I bambini suoneranno tutti insieme, ma il bambino al centro dovrà avvicinarsi solo a chi ha suonato la campanella

… e ora non ci resta che divertirci a suon di musica!

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  • Coordinatrice Scientifica Raffaello Scuola, Pedagogista e Pedagogista Clinico, Coordinatrice Scolastica, consulente e formatrice, ideatrice di progetti didattici. Autrice di articoli e testi didattici per l’infanzia e libri adozionali per la scuola Primaria. Svolge attività di ricerca-azione presso il Centro Infanzia “Giovanni XXIII”.

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