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Marco Polo. Il viaggiatore che scopri l’Oriente

| Mirella Mazzarini | , , | Tempo di lettura: 5 min.
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Marco Polo cittadino della Repubblica di Venezia e cittadino del Mondo

700 anni dalla morte di Marco Polo (Venezia, 15 settembre 1254 – Venezia, 8 gennaio 1324)  
Viaggiatore, scrittore, ambasciatore e mercante italiano, cittadino della Repubblica di Venezia e cittadino del mondo.

lI Milione, romanzo d’avventure tra i più letti della storia, è il primo libro di viaggio.

Raffaello Libri, nella collana “Il Mulino a Vento” ha pubblicato “Il Milione” di Marco Polo come testo pensato per gli alunni delle scuole, corredato da approfondimenti, fascicolo di comprensione del testo,  schede interattive e proposte di lavoro. Il libro è un invito a viaggiare nel magico Oriente, “verso mondi sconosciuti e di straordinaria bellezza che nascondono grandi misteri e grandi tesori, dove il tempo sembra dilatarsi fino a scomparire”.

Il Milione di Marco Polo è un’opera straordinaria, un testo classico, uno dei libri più diffusi e tradotti al mondo. Consultato come documentazione di luoghi e costumi sconosciuti all’Occidente, rappresenta un contributo fondamentale per la conoscenza reciproca tra Oriente e Occidente.

Secondo la definizione di Cesare Segre è un “trattato geografico” in cui descrizione scientifica e dimensione immaginativa sono perfettamente fuse nello sguardo aperto allo stupore di un giovane veneziano, dotato di slancio conoscitivo e di curiosità.

Il titolo dell’opera di Marco Polo deriva da “Emilione”, nome usato dai Polo per distinguersi dalle diverse altre famiglie Polo che esistevano nel Duecento a Venezia. In realtà, in origine il libro fu scritto e diffuso in francese e con diversi titoli: Divisament dou monde, oppure Livres des merveilles du monde, oppure, in latino, De mirabilibus mundi.

Il Milione vuole essere “la narrazione delle immense e disparate meraviglie di vaste contrade d’Oriente”, un resoconto di viaggi affrontati con spirito di avventura, durato ventisei anni, intrapreso da un giovane di 17 anni, che torna alla sua Venezia quando è ormai un uomo di oltre quarant’anni.

Il Milione venne scritto durante la prigionia di Marco Polo a Genova, dettato al letterato Rustichello da Pisa, entrambi fatti prigionieri dei genovesi in due successive battaglie. Marco quasi sicuramente fu catturato mentre si trovava in una nave veneziana dai rivali della Repubblica di Genova mentre Rustichello era in prigione già da quattordici anni quando incontrò il mercante veneziano nel 1298. Fu appunto il carcere l’occasione che permise a Marco di lasciare memoria dei venticinque anni (1271-1295) trascorsi viaggiando tra la Persia e la Cina, alla corte del Gran Khan. Rustichello seppe prestare la sua esperienza di letterato alla documentazione che Marco gli affidò perché ritrovasse voce e  vita in una dimensione fantastica.

Marco Polo, figlio di mercanti, intraprese il viaggio insieme al padre Nicolò e allo zio Matteo giungendo, attraverso la Via della Seta, fino in Cina, ovvero in Catai, alla corte del Gran Khan Kublai.

Dignitario, esploratore, messo, forestiero, mercante, consigliere, ambasciatore, Marco visse il tempo come trasformazione continua della propria individualità per restituirci un tempo senza confini.

Attento agli aspetti sociali, culturali, politici, amministrativi, ambientali dei paesi che attraversava, ha saputo illustrare le varie tappe con analisi minuziose e caratterizzazioni puntuali.

Leggere oggi Il Milione vuol dire ripercorre le tappe di un viaggio fonte di scoperte continue tra forme culturali diverse, per la ricerca e l’affermazione dell’identità. Marco Polo è capace di accettare le prove che la vita gli presenta durante il lungo viaggio, sempre disponibile all’incontro con l’altro e costantemente teso verso il nuovo.

I fratelli Niccolò e Matteo Polo non erano certo alla prima esperienza quando decisero nel 1271 di partire per l’Asia portando anche Marco, ormai abbastanza grande. Circa dieci anni prima avevano attraversato l’Asia centrale per i loro interessi di mercanti e avevano incontrato in Cina Kubilai Khan che li aveva accolti con soddisfazione. Di seguito si erano recati a Roma con un’ambasciata del Gran Khan che chiedeva al Papa missionari per le terre della Mongolia. Con Marco, i Polo viaggiarono per oltre tre anni per i percorsi noti come Via della Seta. Quando giunsero nelle terre del Kublai Khan, il sovrano ebbe Marco in simpatia e lo nominò prima consigliere e poi ambasciatore. Gli anni passarono tra sfide difficili e successi diplomatici, in spostamenti fatti di lunghi tragitti in Tibet, Yunnan, Birmania. Marco ritornò in Europa, a Venezia dove era nato, dopo 24 anni, il 9 novembre 1295. In prigione per un anno, nel 1299 fu rilasciato e ritornò nella sua Venezia. Si sposò ed ebbe tre figlie.

Uomo “cosmopolita”, Marco Polo imparò il cinese, affascinato da una civiltà sorprendente. Vide per la prima volta la carta stampata, i fuochi d’artificio, i fiammiferi, le porcellane. Conobbe e seppe descrivere il petrolio, il carbon fossile, l’amianto che bloccava l’azione distruttrice del fuoco. La sua sensibilità ci ha restituito descrizioni  coinvolgenti di Mosul, Baghdad, Tabriz e di tanti altri luoghi tra cui  la terra della presunta tomba dei re Magi.

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