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Parole a 360° – Come è nato l’aforisma?

| Mirella Mazzarini | , , | Tempo di lettura: 4 min.
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“L’aforisma, la sentenza, sono le forme dell’eternità; la mia ambizione è dire in dieci frasi quello che chiunque altro dice in un libro, quello che chiunque altro non dice in un libro.” (Nietzsche)

Perché scrivere aforismi?

Perché ci sono autori che hanno addirittura scritto libri di aforismi e celebri sono gli aforismi di Nietzsche, Schopenhauer, Leopardi, Papini, Prezzolini, Flaiano, Valéry, Wittgenstein?

Magia e potenza del linguaggio.

L’aforisma, in una forma breve, rappresenta un’espressione e un condensato di saggezza, di sentimento, di giudizio.

Essenziali, pungenti, concisi, illuminanti, sono solo alcuni degli aggettivi che possono descrivere gli aforismi e spiegare perché, in molte occasioni si va a caccia di aforismi sui tanti siti dedicati per inviare messaggi nelle diverse occasioni in cui si cercano parole capaci di esprimere pensieri in modo originale e mirato.

Eccone alcuni:

 “Con il talento si vincono le partite, ma è con il lavoro di squadra che si vincono i campionati.”   Michael Jordan

“Un vincitore è semplicemente un sognatore che non si è mai arreso.”  Nelson Mandela

“Il successo è sempre stato figlio dell’audacia.”   Voltaire

“Tutte le cose buone che esistono sono il frutto dell’originalità.”   John Stuart Mill

“Con il talento si vincono le partite, ma è con il lavoro di squadra che si vincono i campionati.”   Michael Jordan

Sul perché molti autori abbiano scritto aforismi lasciamo parlare i loro messaggi, come fossero messaggi in codice:

“Il bisogno di sicurezza ostacola qualsiasi grande e nobile impresa.”    Publio Cornelio Tacito

“Nella vita non c’è nulla da temere, solo da capire.” Marie Curie

“Se giudichi le persone, non avrai tempo per amarle.” Madre Teresa di Calcutta

“La vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro. Leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare.”
Arthur Schopenhauer

 “Non v’è rimedio per la nascita e la morte, salvo godersi l’intervallo.”
Arthur Schopenhauer

 

Qual è l’origine dell’aforisma?

Ippocrate di Cos (460 a.C. – 377 a.C.), fondatore della medicina intesa come scienza, è riconosciuto come il primo autore di Aforismi. Nei suoi testi l’aforisma rappresenta una forma letteraria che prende in esame la cura del corpo, attraverso l’indagine delle cause naturali delle malattie. Scrive Ippocrate:  

Fa’ che il cibo sia la tua medicina e la medicina sia il tuo cibo.

Prima di guarire qualcuno, chiedigli se è disposto a rinunciare alle cose che lo hanno fatto ammalare.

Il corpo umano è un tempio e come tale va curato e rispettato, sempre.

Esistono soltanto due cose: scienza ed opinione; la prima genera conoscenza, la seconda ignoranza.

Dal 415 a.C., anno in cui Ippocrate compose i primi aforismi, quasi un prontuario di sintomi e decorsi delle malattie note in quel tempo, nello svolgersi dei secoli queste massime si sono trasformate in “pillole di saggezza”, mantenendo il loro valore terapeutico rivolto anche alla cura per la mente e alla possibilità di aiuto nelle diverse situazioni problematiche della vita.

Gli aforismi, dopo Ippocrate, fino al 1769, furono usati dalla Scuola medica salernitana in ambito medico; di seguito furono espressione di conoscenza e di esperienza nel campo dell’astrologia e con Tommaso Campanella della politica.

Il termine deriva dal greco antico e vuol dire definizione ma anche confine, orizzonte, aphorizein.   A livello di definizione i dizionari riportano la descrizione di una breve massima che esprime una norma di vita o una sentenza filosofica in forma icastica, lapidaria, talora anche paradossale. A questi elementi non si può non aggiungere l’effetto sorpresa che rende l’aforisma ineguagliabile.

Nel tempo dei social, l’aforisma vive una stagione di grande successo comunicativo. La sua brevità lo rende adatto ad accompagnare una fotografia, a descrivere un luogo, a evidenziare una iniziativa. Frasi lapidarie, incisive, essenziali, caratterizzano l’aforisma come genere letterario e si prestano a sottolineare valori e finalità da condividere.

Per chiudere alcuni aforismi sull’ironia, una figura retorica che poggia il suo significato sul concetto di intelligenza e di relazione sociale. Molti autori famosi hanno scritto aforismi su questo prezioso atteggiamento, tutti attuali e puntuali, oltre i confini del tempo della loro ideazione.

“L’ironia è l’occhio sicuro che sa cogliere lo storto, l’assurdo, il vano dell’esistenza.” Sören Kierkegaard

“Scrivere è riuscire a dire le cose gravi con frivolezza e quelle leggere con gravità; ci vuole però, il senso dell’ironia e anche quello dell’autoironia.”   Camilla Cederna

“È dall’ironia che comincia la libertà.”   Victor Hugo

“L’ironia è il pudore dell’umanità.” Jules Renard

“Senza ironia, il mondo sarebbe come una foresta senza uccelli.” Anatole France

“L’ironia è un atto di amore e di libertà; è un aiuto a riconoscere i nostri limiti.” Claudio Magris

“A volte un sigaro è soltanto un sigaro”. Sigmund Freud

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