24 GENNAIO
GIORNATA MONDIALE DELL’ISTRUZIONE
Istruzione di qualità

PERCHÉ IL 24 GENNAIO SI CELEBRA LA GIORNATA MONDIALE DELL’ISTRUZIONE?
Nel 2018 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha proclamato il 24 gennaio Giornata Mondiale dell’Istruzione. Ogni anno questa giornata sviluppa un tema diverso, quello del 2022 è stato: “Cambiare rotta, trasformare l’istruzione”.
In vista del raggiungimento degli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, l’UNESCO, ha posto l’accento, ancora più del solito,
su un’istruzione di qualità, inclusiva ed equa e sul garantire l’apprendimento continuo come condizione necessaria affinché ogni Paese possa essere in grado
di raggiungere l’uguaglianza di genere e di spezzare il ciclo di povertà che sta lasciando indietro milioni di minori, giovani e adulti.
Il recente Rapporto dell’UNESCO Futures of Education (il Futuro dell’Istruzione) illustra chiaramente che per trasformare il futuro bisogna sostenere uno dei diritti fondamentali dell’uomo: avere libero accesso all’istruzione, anche attraverso
le relazioni tra i vari Paesi e tramite le tecnologie che oggi permeano le nostre vite. Solo così si potrà costruire un futuro più sostenibile, inclusivo e pacifico.
La Giornata Internazionale dell’Istruzione del 2022 ha evidenziato le trasformazioni più importanti da attuare e incrementare per garantire a tutti un’istruzione adeguata:
- rafforzare l’istruzione;
- coniugare sforzo pubblico e bene comune;
- guidare la trasformazione digitale;
- supportare gli insegnanti;
- salvaguardare il pianeta;
- sbloccare il potenziale in ogni persona per contribuire al benessere collettivo.
Collegamenti con gli Obiettivi dell’Agenda 2030
OBIETTIVO 4 – ISTRUZIONE DI QUALITÀ: garantire un’istruzione di qualità inclusiva ed equa e promuovere opportunità di apprendimento continuo per tutti. La comunità internazionale ricorda l’importanza di un’istruzione
e di una formazione di qualità per migliorare le condizioni di vita delle persone, delle comunità e delle società.
LIBRI
- Ciao maestro. Le grandi e i grandi che ci aiutano a crescere, di A. Q. Ferrari,
De Agostini
Un libro che ci trasmette la passione per l’insegnamento e ci racconta di maestre e maestri che hanno cambiato la vita dei loro studenti. Da chi ha insegnato pur sapendo che, facendolo, sarebbe stato in pericolo a chi insegna anche fuori dalle aule scolastiche, passando per coloro che hanno rivoluzionato il modo stesso di stare in aula: Maria Montessori, Mario Lodi, Gianni Rodari... tanti esempi per sentirsi vicini alla professione più bella del mondo.
- Ruby Bridges è entrata a scuola, di E. Puricelli Guerra, Einaudi Ragazzi
New Orleans (USA): nel 1960 Ruby Bridges, una bambina di 6 anni, entra per la prima volta
nella scuola riservata solo ai bianchi in cui è stata ammessa, scortata dalla polizia per evitare il linciaggio. Anche oggi a New Orleans l’integrazione tra persone con la pelle di colore diverso non è così scontata. Billie ed Eric, con pelle di colore diverso, vengono messi a lavorare a una ricerca proprio su Ruby, ma il clima a scuola è teso: una ragazza afroamericana è stata accusata ingiustamente di avere appiccato un incendio all’edificio. Billie ed Eric capiranno la lezione di Ruby?
FILM
- Vado a scuola (Sur les chémins de l’école), regia di P. Plisson, 2013
Il film, a metà tra finzione e documentario, narra le storie di quattro bambini, provenienti da angoli del pianeta differenti ma uniti dalla stessa sete di conoscenza. Dalle savane del Kenya, alle montagne dell’Atlante in Marocco, dal caldo sud dell’India, ai vertiginosi altopiani della Patagonia,
i quattro protagonisti, Jackson, Zahira, Samuel e Carlito sanno che la loro sopravvivenza dipenderà dalla conoscenza e dall’istruzione scolastica. Per questo, ogni giorno, affrontano con difficoltà
le avversità dell’ambiente che li circonda per raggiungere le loro scuole, dove realizzeranno il loro sogno: imparare a leggere a scrivere, ad avere un lavoro e diventare adulti indipendenti e promotori di sviluppo.
- Essere e avere, regia di N. Philibert, 2002, documentario
Il film riprende le vicende di una scuola e dell’ambiente rurale circostante nel Massiccio centrale francese, più precisamente di una “classe unica”, cioè dove un solo maestro (in procinto di andare in pensione) insegna contemporaneamente a bambini che frequentano dalla prima all’ultima classe del ciclo, dai 4 ai 13 anni. L’ambiente contadino e i suoi ritmi, la normale vita scolastica, i compiti a casa, i colloqui del maestro con genitori e alunni, le controversie tra piccoli e grandi fanno di quest’opera un film affascinante, di intenso interesse didattico e morale. Più che un documentario, un pezzo di vita che illustra bene la radicale differenza tra avere ed essere.
Qui il trailer:
- Non uno di meno, regia di Z. Yimou, 1999
In un villaggio povero della campagna cinese, dove anche i gessetti sono un lusso, il maestro Gao deve assentarsi per assistere la madre gravemente malata. Per sostituirlo, il sindaco sceglie Wei, ragazzina
tredicenne senza alcuna esperienza d’insegnamento. Prima di partire, Gao raccomanda a Wei di fare in modo che nessun allievo si ritiri da scuola durante la sua assenza. Con la promessa di un compenso di cui ha molto bisogno, Wei affronta un compito che si rivela molto difficile: i bambini sono irrequieti e spesso preoccupati per le molte difficoltà che vivono in famiglia. L’assenza di uno degli alunni, costretto dalla situazione familiare a lavorare in città, la costringe ad affrontare un viaggio disagevole e un’affannosa ricerca, ma l’avventura avrà lieto fine: dopo essere apparsa in televisione, lo trova e al villaggio verranno donati soldi e nuovi gessetti di tutti i colori.
Qui il trailer:
- Io speriamo che me la cavo, regia di L. Wertmuller, 1992
Tratto dall’omonimo libro di Marcello D’Orta, il film racconta la storia di un maestro ligure che viene trasferito per errore in una scuola di Corzano, in provincia di Napoli, dove trova una situazione disastrosa. Solo tre alunni in classe, il quarto deve andare a cercarselo a casa, mentre recupera
gli altri qua e là, spesso in strada. Una commedia dolceamara con un intenso Paolo Villaggio e tanti bambini-attori spontanei che ci restituiscono l’autenticità di certi ambienti e certi sentimenti.
Un film sulle regole, ma anche sull’empatia e il rispetto, l’amicizia e la speranza.
Qui il trailer:
- I ragazzi del coro (Les Choristes), regia di C. Barratier, 2004
Nel 1949 Clement Mathieu, professore di musica disoccupato, viene assunto come sorvegliante in un istituto di rieducazione per minori. Ma il sistema educativo repressivo che vige non riesce a mantenere l’ordine fra gli allievi problematici. Uno dei ragazzi tra i più difficili e ribelli ha una voce angelica e proprio cominciando da lui, Mathieu cerca di trasformare la loro vita con la magia della musica.
Qui il trailer:
- La mia classe – Il percorso di integrazione, regia di D. Gaglianone, 2013
Film ambientato in una classe di una scuola di Torpignattara (periferia romana), dove persone di diversa origine ed età si riuniscono quotidianamente per ottenere l’attestato di lingua italiana. Ottenerlo sarà
il primo passo verso un processo di vera integrazione, sia linguistica sia giuridica. Il progressivo abbattimento della barriera linguistica ci permette di conoscere meglio il mondo vissuto da chi si trova nella condizione di migrante. Un film sull’importanza della formazione continua, dell’apprendimento a tutte
le età, in tutte le condizioni.
Qui il trailer: