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Tag: metodo montessori

Il valore dell’educazione in natura

10 attività secondo il Metodo Montessori

Del Metodo Montessori si parla molto, ma si dice poco del pensiero di Maria Montessori circa la natura.

Sapevate che già un secolo fa, sosteneva che i bambini trascorrevano troppo poco tempo a contatto con la natura?

Maria Montessori  aveva intuito il legame speciale che esiste tra infanzia e natura, evidenziandone le importanti potenzialità educative e sviluppandone l’applicazione fino al percorso educativo adolescenziale.

Nei suoi scritti, Maria Montessori si sofferma molto sul forte divario che separa la vita naturale e quella sociale dell’uomo civilizzato e soprattutto su quanto questo aspetto condizioni in modo rilevante lo sviluppo infantile e non solo.

Nel capitolo “La natura nell’educazione” contenuto ne “La scoperta del bambino”, scrive:

Nel nostro tempo e nell’ambiente civile della nostra società, i bambini… vivono molto lontani dalla natura ed hanno poche occasioni di entrare in intimo contatto con essa o di averne diretta esperienza”.

Invece, afferma la Montessori, bambine e bambini hanno bisogno di vivere naturalmente, di “vivere” la natura e non soltanto di conoscerla, studiandola o ammirandola.

E non basta introdurre l’igiene infantile, l’educazione fisica, una maggiore esposizione dei bambini e delle bambine all’aria libera, perché “Il fatto più importante risiede proprio nel liberare possibilmente il fanciullo dai legami che lo isolano nella vita artificiale creata dalla convivenza cittadina”.

Ci sono ancora troppi pregiudizi, su tale argomento, perché tutti ci siamo fatti volontariamente prigionieri, e abbiamo finito con l’amare la nostra prigione e trasmetterla ai nostri figlioli. La natura si è a poco a poco ristretta, nella nostra concezione, ai fiorellini che vegetano, e agli animali domestici utili per la nostra nutrizione, pei nostri lavori, o per la nostra difesa. Con ciò anche l’anima nostra si è rattrappita…”.

E prosegue: “La natura, in verità, fa paura alla maggior parte della gente. Si temono l’aria e il sole come nemici mortali. Si teme la brina notturna come un serpente nascosto tra la vegetazione. Si teme la pioggia quasi quanto l’incendio”.

Maria Montessori aveva avuto modo di osservare i bambini e le bambine giocare all’aperto nei giardini froebeliani. Immediatamente si era accorta del loro legame magico con la natura.

Nei giardini froebeliani (idea che poi la Montessori condividerà e porterà nelle sue Case dei bambini), potevano sperimentare in modo diretto il ciclo di vita delle piante, realizzando dei veri e propri orti e, quando possibile, allevando piccoli animali da cortile. Nelle strutture senza spazi adeguati ci si muniva di vasi.

Montessori spiega così che l’educazione nella scuola deve dare al bambino “motivi di attività, e insieme conoscenze che lo interessino” perché “il bambino, che è il più grande osservatore spontaneo della natura, ha indubbiamente bisogno di avere a sua disposizione un materiale su cui agire”.

Gli educatori e le educatrici devono prestare attenzione a non portare i pregiudizi degli adulti anche nelle attività da svolgere in mezzo alla natura. “Ci siamo fatti un’idea troppo simbolica dei fiori: e ci adoperiamo più ad adattare l’attività dei bambini alle nostre idee, che a seguire il bimbo per interpretare i suoi veri gusti e bisogni… Essi desiderano compiere grandi lavori, e mettere in diretto rapporto la loro attività con i prodotti della natura… I bambini sono profondamente contenti di agire, di conoscere, di esplorare, anche indipendentemente dalla bellezza esteriore”.

Parlando di educazione nell’adolescenza, la natura secondo Maria Montessori è fondamentale nel percorso di preparazione ad una vita adulta partecipata e responsabile. Qualsiasi progetto educativo dovrebbe, secondo la pedagogista, coinvolgere l’ambiente naturale in quanto elemento di crescita soprattutto per i valori che la natura trasmette.

Educazione ambientale non significa solo insegnare nozioni sulla natura e sulla salvaguardia dell’ambiente, ma suscitare l’interesse delle ragazze e dei ragazzi verso l’ambiente, fare cioè in modo che si sentano parte di un macrocosmo vivo e pulsante.

Introdurre la natura nell’educazione non deve servire quindi solo a studiarla: l’educazione deve far “vivere la natura” per alimentarne il “sentimento”, al fine di acquisire sin dall’infanzia una coscienza “cosmica” che porti poi, naturalmente, l’individuo adolescente a partecipare attivamente e fattivamente alla vita sociale. Così sarà in grado di contribuire da adulto, alla “elevazione” dell’intera società umana.

Prendersi cura degli animali e delle piante, secondo Maria Montessori, è fonte di grande soddisfazione: sapere che qualcuno ha bisogno di loro e che il loro lavoro produce la vita è un forte incentivo alla responsabilizzazione ma anche allo sviluppo emotivo, alla capacità di immaginare e controllare le emozioni.

L’educazione ambientale è una piccola parte di quella che sarà l’educazione cosmica teorizzata da Maria Montessori. Si può imparare molto dalla natura: la pazienza, la curiosità, i legami tra le cose.

Quali sono le attività più semplici e accattivanti da far svolgere in contesto naturale a bambini e bambine?

Le possibili attività da svolgere nell’ambiente naturale sono numerose e diversificate e possono rientrare all’interno della categoria delle attività di “vita pratica” suggerite dall’approccio montessoriano. 

Passeggiare nel bosco, creare con gli elementi della natura, servirsi di elementi naturali per studiarne le forme e i colori, costruire un terrarium, dipingere con piccoli rametti, arrampicarsi sugli alberi, sono solo alcune delle esperienze che bambine e bambini possono sperimentare in natura.

Di seguito abbiamo raccolto alcune delle attività, ispirate alla pedagogia montessoriana, per educare alla bellezza della natura e scoprirne la magia.

  1. LA MATEMATICA CHE PUOI VEDERE
    Imparare ad osservare la natura in numeri e forme è molto stimolante: si possono contare i petali dei fiori, il numero delle spirali di un girasole, il numero dei semi di una pigna, che potrà poi essere utilizzata per fare le sottrazioni o le addizioni; infine si può individuare la spirale logaritmica in natura (in una conchiglia, nella forma di un uragano e in quella delle galassie…) e scoprire che tutto è magicamente collegato.
  1. LA CACCIA DEI COLORI
    Dopo aver preparato una scheda con alcuni colori, consegnatela ai bambini e alle bambine con un compito speciale: andare a caccia di elementi naturali del colore corrispondente per una caccia al tesoro dedicata alle sfumature del mondo!
  1. IL NOSTRO ORTO
     Vita pratica? Tra le attività più puramente pratiche per raggiungere l’indipendenza il giardinaggio è tra quelle più affascinanti, divertenti ed educative. Creare un piccolo orto da coltivare e curare insieme è un’attività che permette di scoprire molto sui cicli della vita. Piantare semi, vederli germogliare e occuparsene è una grande emozione!
  1. SPERIMENTARE CON L’ACQUA
    Travasi, acqua che scorre, imbuti, cucchiai e bacinelle: i bimbi scoprono il mondo anche giocando con l’acqua, elemento base della vit.
  1. ARRAMPICARSI SUGLI ALBERI
    Ottima per lo sviluppo muscolare e stimolare l’equilibrio. Da fare: accantonare l’apprensione e favorire la fiducia, lasciando bambini e bambine libere di misurarsi con le proprie abilità e con i propri limiti.
  1. RAMOSCELLI PER DIPINGERE
    Si possono creare dei pennelli molto divertenti, con piccoli rami sottili o aghi di pino da legare bene intorno a rametti più rigidi. Quante tipologie di pennello! Quanti effetti diversi da creare! Spazio alla fantasia e all’intuizione.
  1. LA CACCIA AL TESORO CON LE PAROLE
    Niente di meglio di una passeggiata in natura per allenare il linguaggio, la capacità narrativa, il vocabolario e l’espressività: descrivete quello che si osserva, raccontate la storia degli alberi che incontrate, oppure una divertente caccia al tesoro di parole (provate a trovare un determinato fiore, una pianta, un sasso, una foglia…).
  1. IL MEMORY DELLA NATURA
    Munirsi di scatoline con coperchio e raccogliere coppie di piccoli elementi naturali uguali. Dopo aver osservato, si chiudono le scatoline e inizia il gioco! Vince chi accoppia più elementi uguali. Questo gioco aiuta i bambini a sviluppare la capacità di osservazione, di memoria e di riconoscimento.
  1. DISEGNARE CON LA NATURA
    Prima si parte in missione per raccogliere tanti elementi della natura, poi si utilizzano per creare persone, animali, volti o altre figure fantasiose, per favorire l’immaginazione e divertirsi a creare con ciò che la natura ci offre.
  1. LE BOTTIGLIE SENSORIALI
    La missione questa volta sarà raccogliere rametti di piante diverse e inserirli in bottiglie e riempite d’acqua insieme a glitter colorati. Questo lavoro insegna a riconoscere le diverse piante divertendosi poi a scuotere le bottiglie per vedere lo scintillio del glitter intorno ai rametti.

Montessori Day

Leggi l’approfondimento e scarica l’attività

“Quando la mano si perfeziona in un lavoro scelto spontaneamente, e nasce la volontà di riuscire, di superare un ostacolo, la coscienza si arricchisce di qualcosa di ben diverso da una semplice cognizione: è la coscienza del proprio valore.”

Maria Montessori

Il 31 agosto 1870 nasceva Maria Tecla Artemisia Montessori a Chiaravalle, grande pedagogista che divenne famosissima nel mondo grazie al famoso metodo educativo per bambine e bambini che prese il suo nome, ovvero il “Metodo Montessori”. Per festeggiare questo giorno speciale, per te un approfondimento dalla Guida Didattica per la Scuola dell’Infanzia “Educare Imparare Crescere” (2019). Inoltre, in fondo, un’attività speciale da scaricare e proporre alla tua sezione dopo il rientro a scuola.
Buona lettura!

Il metodo Montessori è uno dei metodi più famosi della pedagogia contemporanea, affonda le sue radici in un’Italia a cavallo tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento e deve la vita al lavoro instancabile e pieno di entusiasmo di una giovane e appassionata dottoressa.

Maria Montessori (1870-1952) iniziò la sua carriera da medico, lavorando a Roma nelle cliniche che si occupavano di educare e sostenere lo sviluppo di bambini ortofrenici, ossia bambini con disturbi di deficienza mentale congenita o acquisita, per poi approdare all’apertura di scuole chiamate “Case dei bambini”. Da quella prima esperienza molti furono gli aggiustamenti, le rivisitazioni, le innovazioni e i miglioramenti, ma i princìpi che Maria Montessori individuò inizialmente rimasero immutati e possono essere sintetizzati così:

  • i bambini sono guidati da periodi sensitivi, istinti guida che permettono loro, in situazione di libertà, di scegliere le attività, le esperienze e i materiali che hanno lo scopo di far acquisire al bambino le abilità psico-fisiche necessarie per accedere ai gradini evolutivi successivi;
  • per poter sperimentare in maniera efficace i periodi sensitivi è necessario che gli insegnanti preparino un setting educativo che sostenga e stimoli il bambino in autonomia e sicurezza;
  • l’ambiente gioca un ruolo centrale e deve essere studiato nei minimi dettagli, con estrema attenzione agli arredamenti, ai colori, ai materiali, alla proporzionalità degli strumenti, alla disposizione degli oggetti e al significato pedagogico che ciascuno riveste;
  • l’insegnante ha il ruolo di sostenere i bambini accompagnandoli nei singoli processi di maturazione. Maria Montessori vedeva l’insegnante come un angelo custode che protegge il bambino, che aiuta senza anticipare, che funge da ponte con il materiale presente, che accompagna con umiltà e rispetto.

Se tutti questi princìpi verranno attentamente corrisposti nella pratica educativa quotidiana, i benefici che i bambini ne otterranno saranno numerosi e stupefacenti. I bambini saranno rilassati, profondamente appagati perché in contatto profondo con i loro bisogni evolutivi, tolleranti perché abituati a muoversi e vivere all’interno di una comunità, autonomi perché affiancati nel processo di conquista della cura del sé e dell’ambiente circostante, liberi nel pensiero e nello spirito e in armonia con il mondo circostante fatto di relazioni e incontri.

E ora… dalla teoria alla pratica!
Scarica l’attività dedicata al Metodo Montessori (dalla Guida “Didattica per competenze” 2018).

Maria Montessori: educazione e pace

70 anni dalla morte di Maria Montessori

Maria Montessori (Chiaravalle, 31 agosto 1870 – Noordwijk (Paesi Bassi) Olanda, 6 maggio 1952)

Il 6 maggio 2022 ricorrono 70 anni dalla morte di Maria Montessori.
Fu candidata per tre volte al Premio Nobel per la Pace nel 1949, nel 1950 e nel 1951. Morì a Noordwijk (Paesi Bassi) il 6 maggio 1952.

 

Io prego i cari bambini che possono tutto di unirsi a me per la costruzione della pace negli uomini e nel mondo

Queste parole, scritte sulla tomba di Maria Montessori a Noordwijk, rappresentano il senso dell’intero progetto montessoriano.

Ma quale educazione può davvero creare le premesse per un mondo di pace?

Quando, nel 1932, per Maria Montessori vivere ed operare in Italia era diventato difficile per le mutate condizioni culturali e politiche, quando il suo nome si andava affermando più all’estero che in Patria, la grande pedagogista non esitò a guardare oltre i confini italiani per rimanere fedele al suo ideale di educazione e di società. L’ispirazione antidogmatica e antiautoritaria che contraddistingue il suo pensiero non poteva accettare la deriva verso la negazione dei principi di libertà che la dittatura imponeva.

Visse in diversi luoghi in Europa prima di far ritorno in Italia dopo la caduta del fascismo e la fine della Seconda guerra mondiale.

Fuori d’Italia aveva provato l’angoscia della guerra, ma continuò a impegnarsi con sempre maggiore tenacia nella ricerca di verità fondamentali per l’umanità.

Costruire la pace è l’opera dell’educazione, la politica può solo evitare la guerra

Questo assunto è il messaggio centrale che scaturisce dai discorsi pronunciati dalla grande pedagogista in Europa e nel Mondo, in occasione delle Conferenze che l’hanno vista protagonista nella disseminazione di principi di formazione libera, per una vera e propria crociata dell’educazione.

Il testo “Educazione e Pace” del 1949 raccoglie una serie di conferenze tenute da Maria Montessori sul tema della pace a partire da quella di Ginevra del 1932, presentata al Bureau international d’éducation. Il tema fu successivamente sviluppato con interventi che l’hanno vista a Bruxelles nel 1936 (Congresso europeo per la pace), a Copenaghen, per molte occasioni pubbliche, tra cui il Congresso internazionale Montessori del 1937, fino al discorso pronunciato a Londra, al World Fellowship of Faiths, nel 1939.

Il testo stesso è stato in più occasioni ripubblicato e riproposto all’attenzione di educatori e politici con la volontà di continuare ad affermare e rilanciare un tema nuovo nella storia del pensiero educativo, un tema che Maria Montessori ha considerato non solo fondamentale ma costitutivo dell’azione educativa stessa.

Rileggendo pagine così fondamentali per i giorni che attraversa l’umanità in questo tempo di atrocità, di guerra, di negazione di valori di umanità, colpisce la capacità profonda di Maria Montessori di indicare la strada della libertà, della salvezza, dell’affermazione della dignità umana.

 

“Sembra singolare e non consono ai nostri tempi, in cui è così vivo il culto della “specializzazione”, che io sia chiamata a parlare della pace; della pace che, se fosse elevata a disciplina, nessuna ve ne sarebbe di più alta, poiché da essa dipende la vita stessa del popolo e forse il progredire o lo sparire di tutta la nostra civiltà.”

(Maria Montessori, Preambolo, La Pace, in Educazione e Pace)

“La pace è una meta che si può raggiungere soltanto attraverso l’accordo, e due sono i mezzi che conducono a questa unione pacificatrice: uno è lo sforzo immediato di risolvere senza violenza i conflitti, vale a dire di eludere le guerre; l’altro è lo sforzo prolungato di costruire stabilmente la pace tra gli uomini. Ora evitare i conflitti è opera della politica: costruire la pace è opera dell’educazione.”

(Maria Montessori, Per la pace, in Educazione e Pace)

“L’educazione assume oggi, nel particolare momento sociale che attraversiamo, un’importanza veramente illimitata. E questa accentuazione del suo valore pratico si può esprimere con una sola frase: l’educazione è l’arma della pace.” “Occorre organizzare la pace, preparandola scientificamente attraverso l’educazione.”

“Oggi il bambino è un “cittadino dimenticato”: la società deve ormai ricordarsi di lui e preparargli un ambiente adatto alle sue esigenze vitali ed alla liberazione spirituale.”

“Il bambino che ha sentito fortemente l’amore verso l’ambiente e gli esseri viventi, che ha trovato gioia ed entusiasmo nel lavoro, ci fa sperare che l’umanità possa svilupparsi in un senso nuovo.

La nostra speranza per la pace futura non risiede negli insegnamenti che l’adulto può dare al bambino, ma nello sviluppo normale dell’uomo nuovo.”

“L’Educazione che preparerà un’umanità nuova ha una finalità sola: quella che conduce insieme all’elevazione dell’individuo e della società.” “L’uomo così preparato, conscio della sua missione cosmica, sarà capace di costruire il nuovo mondo della pace.”

(Maria Montessori, Educate per la pace, in Educazione e Pace)