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Autore: Redazione Raffaello

Tre risorse utili per iniziare l’anno con Verdeprato

Materiali didattici e spunti per l’accoglienza

Che emozione! Iniziamo il nuovo anno scolastico con Verdeprato, il corso per il Triennio più adottato dalle classi prime della Scuola Primaria. Per aiutare le tante insegnanti e i tanti insegnanti che hanno scelto questo testo ti ricordiamo tre risorse che potrebbero esservi utili già da questi primi giorni di scuola!

1 – Il Quaderno dei primi giorni per fare accoglienza
L’avvio della Scuola Primaria, i primi giorni, il primo giorno, sono momenti importanti nell’approccio emotivo alla nuova esperienza di vita. Volendo rimanere nella metafora dell’uovo che si schiude e della nascita di Piumina – il personaggio chiave di Verdeprato – essi forniscono una sorta di “imprinting”. Occorre quindi farsi trovare preparati ad accogliere bambini e bambine con sguardo libero e aperto, dando loro l’opportunità di sentirsi davvero i “benvenuti”, come recitano spesso i nostri cartelli d’accoglienza, tenendo conto anche della predisposizione dell’ambiente classe.

Oltre alla predisposizione dell’aula, che può essere allestita con i personaggi e le ambientazioni del libro, vi segnaliamo il Quaderno dei primi giorni: un utile supporto ricco di attività semplici e divertenti per iniziare l’anno scolastico e incominciare a conoscere i personaggi che accompagneranno bambine e bambini durante tutto l’anno scolastico.

2- La storia di Verdeprato in versione audio e video-animata per coinvolgere la classe
Come introdurre la storia di Verdeprato? In allegato al testo è presente per l’insegnante un libro di lettura che raccoglie tutti gli episodi di Verdeprato in un unico testo di narrativa: “La storia di Verdeprato”. Per coinvolgere maggiormente la classe, la storia è disponibile anche in versione audioletta e video-animata che puoi trovare a disposizione all’interno del Libro Digitale.
Ti proponiamo di seguito il primo episodio video-animato!

Vuoi vedere gli altri episodi? Accedi a Raffaello Player e attiva il Libro Digitale di Verdeprato!

3 – Il video di presentazione di Verdeprato per scoprirne tutte le potenzialità
Scopri tutti i segreti di Verdeprato con il webinar di Patrizia Granata e Roberto Morgese: buona visione e buon inizio di anno scolastico!

Video webinar presentazione

Accoglienza dalla A alla Z

#backtoschool
Il primo impatto che i bambini e le bambine di classe prima hanno con l’ambiente e le persone della Scuola Primaria è di estrema importanza. Nella nostra esperienza di insegnanti, salutando le classi quinte, molti alunni e alunne ci riportano il ricordo di quell’istante magico, di quel contatto tutto speciale.

Per questo motivo è opportuno preparare se stessi e l’ambiente sotto ogni punto di vista.

La prima raccomandazione è di non rimanere vittima dell’effetto Pigmalione, quello che, attraverso anticipazioni di vario genere (schede informative di passaggio dalla Scuola dell’Infanzia, conoscenza dei genitori, pregresso di fratelli o sorelle avuti in classe prima dei nuovi arrivati…) crea in noi un’aspettativa, positiva o negativa, sul bambino o sulla bambina che accogliamo. Questa inclinazione tenderà inevitabilmente, come molti studi hanno dimostrato, a essere confermata dalle nostre osservazioni e dalla nostra lettura dei primi risultati scolastici dell’alunno o dell’alunna in questione, portandoci addirittura a distorcere le evidenze raccolte. Sarebbe consigliabile, quindi, limitarsi a conoscere preventivamente i loro nomi, consultando gli elenchi, e ad accoglierli con gioia e pazienza per come sono e si presenteranno (salvo che per l’accoglienza di bambini o bambine che hanno bisogno di cautele o accortezze particolari, rispetto ai quali o alle quali ci giungono precise segnalazioni da esperti o colleghi).

Oltre alla preparazione di noi stessi, come in un’attività liberatoria di mindfulness che ci dà la carica necessaria per affrontare l’avvio con tante persone nuove, è altrettanto importante predisporre l’ambiente. Bastano alcuni elementi per dare un tocco particolare all’aula. Lasciando a ogni team docente la decisione rispetto alla sistemazione dei banchi (singoli, a piccole file, a isole, a ferro di cavallo), che comunque costituisce una caratteristica di grande peso rispetto alla formazione del gruppo classe, all’interazione positiva tra pari e alla rassicurazione di chi si sentirà più “sperduto”, il decoro dello spazio comune aggiunge una nota di sorpresa e di piacere per chi entra a scuola per la prima volta.

Per connotare l’aula, è opportuno che gli elementi scelti diano voce alla tendenza al fantastico proprio dell’età e contemporaneamente testimonino la cura nell’accoglienza della nuova classe. Per questo motivo, il consiglio è di affiggere alla porta d’ingresso o alle pareti alcune decorazioni a tema.

Ecco alcuni consigli e attività realizzate a partire dai testi scolastici di Verdeprato e Formula Magica!

Il progetto Verdeprato fornisce all’insegnante che lo adotta dei materiali che immergono da subito i bambini e le bambine in una situazione d’apprendimento divertente e inclusiva: si parte alla scoperta della storia di Verdeprato!

Scopri Verdeprato con l’articolo dedicato!

Il progetto di Formula Magica fornisce all’insegnante che lo adotta tanti materiali, che immergono da subito i bambini e le bambine in un ambiente d’apprendimento coinvolgente e divertente: la Scuola di magia! Scopri i consigli di Roberto Morgese.

E per le altre classi?
È altrettanto importante accogliere non solo le classi prime, ma anche tutte la altre classi di scuola primaria: scopri la pillola di didattica di Roberto Morgese!

Dialoghi in Agenda: guardare le stelle

Da sempre l’uomo è attratto dal cielo stellato, dall’infinito, dal mistero che è la volta celeste e tutti i suoi pianeti. Il cielo ha ispirato tantissimi poeti, scrittori, artisti e musicisti famosi, anch’essi attratti da quel fascino dell’ignoto: Leopardi, Debussy, Van Gogh, e ovviamente Giovanni Pascoli, con la poesia 10 Agosto, dedicata proprio alla notte delle stelle cadenti.

Oggi ti portiamo in un Osservatorio Astronomico per cercare di svelare alcuni di quei segreti che da sempre hanno affascinato l’umanità con il Podcast Dialoghi in Agenda. Quale occasione migliore per alzare lo sguardo al cielo… ed esprimere un desiderio?

Ascolta l’episodio!
Diego e Gaia partecipano, su consiglio di un amico di Diego, a un’osservazione notturna guidata dall’esperto Davide Ballerini, presidente dell’Associazione Marchigiana Astrofili, presso un Osservatorio Astronomico.


Dialoghi in Agenda e l’Alternativa in Agenda
Dialoghi in Agenda
è un progetto podcast che tratta i temi dell’Agenda 2030, della sostenibilità ambientale e dell’adolescenza attraverso la forma dialogica, per alzare gli occhi dalla scuola al mondo! Il progetto si lega a l’Alternativa in Agenda, il primo testo pensato per studentesse e studenti della Scuola Secondaria di primo grado per l’Alternativa alla Religione Cattolica. Un volume unico per i tre anni scolastici, a cura di Francesca Lombardo e Daniela Gagliardini, che offre percorsi multidisciplinari relativi ai temi dell’Agenda 2030 e dell’Educazione civica.

Dialoghi in Agenda: microplastiche e biologia marina

Per questo luglio, in occasione anche della Giornata del mar Mediterraneo, ti proponiamo due puntate del Podcast Dialoghi in Agenda dedicati al tema del mare e della sua salvaguardia. Spunti di riflessione per adulti e ragazzi, per imparare a proteggere questo straordinario ecosistema e tutte le creature che lo abitano: oggi parliamo di microplatiche e di biologia marina.
Buon ascolto… tra le onde!

SCOPRI GLI EPISODI
Episodio 3 – A caccia di microplastiche
Diego, Gaia e i loro compagni di classe partecipano a un’iniziativa di Legambiente per la pulizia delle spiagge; conoscono così la volontaria Astra Piccinini, che racconta loro la sua ricerca scientifica nel campo delle microplastiche.


Episodio 4 – Passione Mare
In questo episodio Gaia e Diego, insieme ai loro compagni di classe, incontrano la biologa marina Chiara Franco, che racconta il suo impegno per la salvaguardia della vita marina negli Oceani di tutto il mondo.


Dialoghi in Agenda e l’Alternativa in Agenda
Dialoghi in Agenda
è un progetto podcast che tratta i temi dell’Agenda 2030, della sostenibilità ambientale e dell’adolescenza attraverso la forma dialogica, per alzare gli occhi dalla scuola al mondo! Il progetto si lega a l’Alternativa in Agenda, il primo testo pensato per studentesse e studenti della Scuola Secondaria di primo grado per l’Alternativa alla Religione Cattolica. Un volume unico per i tre anni scolastici, a cura di Francesca Lombardo e Daniela Gagliardini, che offre percorsi multidisciplinari relativi ai temi dell’Agenda 2030 e dell’Educazione civica.

Dialoghi in Agenda: Yoga & Mindfulness

Lo Yoga: una pratica utile sia a casa che a scuola. In occasione della Giornata Internazionale dello Yoga del 21 giugno, ti proponiamo una puntata del podcast “Dialoghi in Agenda”, dove l’esperta Costanza Benvenuti parlerà dell’importanza della respirazione e del riconoscimento delle proprie emozioni attraverso la pratica dello Yoga.

Pensate a quando siete in preda a emozioni come tristezza, ansia o rabbia… Ecco. Immaginate di riuscire a non farvi travolgere e, anzi, a liberarvene solo attraverso la respirazione. E poi, pensate di sapere come stare con gli altri senza dovervi preoccupare di chi è più bravo nel fare le cose. Nello Yoga non c’è mai competizione: c’è solo la bellezza di stare insieme e, solo se abbiamo voglia, di condividere qualche cosa di noi.”

LA GIORNATA INTERNAZIONALE DELLO YOGA 
Le Nazioni Unite hanno istituito la Giornata Internazionale dello Yoga per il 21 giugno (anche giornata della musica e primo giorno dell’estate!) per celebrare questa importante disciplina, preziosa per il benessere fisico e mentale. Nato in India, lo yoga è oggi praticato in tutto il mondo, offrendo alle persone di ogni fede ed estrazione sociale gli strumenti di cui necessitano per accrescere ed equilibrare il loro benessere fisico, spirituale e mentale. 

DIALOGHI IN AGENDA: DALLA SCUOLA AL MONDO 
In ognuno dei 18 episodi della serie Gaia e Diego, amici e compagni di classe, incontrano esperti ed esperte pronti a rispondere alle loro curiosità e domande sui grandi temi affrontati ogni giorno tra i banchi: la questione climatica, le scelte dell’adolescenza, gli obiettivi dell’Agenda 2030, le professioni del futuro… per alzare gli occhi dalla scuola al mondo! 
 
Ascolta in anteprima l’episodio “Missione: stare bene insieme!”: durante un’innovativa lezione di educazione fisica, Gaia e Diego, con la guida di Costanza Benvenuti, sperimentano i benefici dello Yoga Educativo, scoprendo l’importanza del respiro e della consapevolezza delle proprie emozioni per affrontare le sfide con calma e concentrazione.

L’ALTERNATIVA IN AGENDA 
Si tratta del primo testo pensato per studentesse e studenti della Scuola Secondaria di primo grado per l’Alternativa alla Religione Cattolica. Un volume unico per i tre anni scolastici, a cura di Francesca Lombardo e Daniela Gagliardini, che offre percorsi multidisciplinari relativi ai temi dell’Agenda 2030 e dell’Educazione civica, ma anche un valido supporto per sviluppare le life skills e sostenere le sfide quotidiane che ogni preadolescente si trova ad affrontare.

Dialoghi in Agenda: il podcast per la rivoluzione green

Come affrontare con ragazze e ragazzi i temi della sostenibilità ambientale? Oggi ti portiamo alla scoperta dell’Amazzonia, polmone verde del Pianeta, attraverso le parole dell’esperta Ingrid Stanford Dias, con il nuovo podcast “Dialoghi in Agenda”, ideato per accompagnare il progetto editoriale “L’Alternativa in Agenda” di Raffaello Scuola.

LA GIORNATA MONDIALE DELL’AMBIENTE
Istituita nel 1972 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, la Giornata Mondiale dell’Ambiente viene celebrata ogni anno il 5 giugno a partire dal 1974 con lo slogan “Only One Earth” (una sola Terra). L’obiettivo principale di questa giornata è quello di promuovere azioni globali per la tutela e la salvaguardia del nostro Pianeta, per preservare gli ambienti naturali e tutte le creature che li abitano.

IL PODCAST “DIALOGHI IN AGENDA: DALLA SCUOLA AL MONDO”
In occasione di questa ricorrenza speciale, ti presentiamo un Podcast pensato per la Scuola Secondaria di primo grado, un alleato prezioso per affrontare con i più giovani i temi dell’Agenda 2030 e piantare i primi semi della rivoluzione verde. Uno strumento nuovo e coinvolgente, che cattura l’attenzione con delle vere e proprie “pillole” di sostenibilità che sfruttano la forma dialogica per alleggerire la conversazione e mantenere alta l’attenzione.

In ognuno dei 18 episodi della serie Gaia e Diego, amici e compagni di classe, incontrano esperti ed esperte pronti a rispondere alle loro curiosità e domande sui grandi temi affrontati ogni giorno tra i banchi: la questione climatica, le scelte dell’adolescenza, gli obiettivi dell’Agenda 2030, le professioni del futuro… per alzare gli occhi dalla scuola al mondo!

Ascolta in anteprima il primo episodio “La natura è di tutti!” Gaia e Diego indagano sulla situazione della foresta amazzonica direttamente attraverso le parole dell’esperta Ingrid Stanford Dias.


L’ALTERNATIVA IN AGENDA
Si tratta del primo testo pensato per studentesse e studenti della Scuola Secondaria di primo grado per l’Alternativa alla Religione Cattolica. Un volume unico per i tre anni scolastici, a cura di Francesca Lombardo e Daniela Gagliardini, che offre percorsi multidisciplinari relativi ai temi dell’Agenda 2030 e dell’Educazione civica, ma anche un valido supporto per sviluppare le life skills e sostenere le sfide quotidiane che ogni preadolescente si trova ad affrontare.

Scopri il libro con il Booktrailer!

#Road to Fiera Didacta Italia!

Torna una nuova edizione di Fiera Didacta Italia (link evento), il più importante appuntamento fieristico sull’innovazione del mondo della scuola, dell’università, della formazione e della ricerca scientifica.
Fiera Didacta Italia ha l’obiettivo di favorire il dibattito sul mondo dell’istruzione tra gli enti, le associazioni e gli imprenditori, per creare un luogo di incontro tra le scuole e le aziende del settore.
La manifestazione si rivolge a tutti i livelli di istruzione e formazione: nido, scuola dell’infanzia, primaria, secondaria di primo e secondo grado, istituti di ricerca e di formazione professionale, oltre a imprese e addetti ai lavori.

Il Gruppo Editoriale Raffaello (link pagina social) ti aspetta dal 20 al 22 marzo a Firenze, negli spazi di Fortezza da Basso (Stand H22, Padiglione Cavaniglia), con tre giornate ricche di appuntamenti in cui potrai conoscere e sfogliare con mano tutte le nostre nuove proposte editoriali dedicate alla Scuola Primaria e alla Scuola Secondaria di Primo grado.

Durante la fiera terremo degli incontri formativi gratuiti a numero chiuso.

La prenotazione è obbligatoria per accedere agli eventi, iscriviti ora!

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Vi aspettiamo presso il nostro stand al Padiglione Cavaniglia!

Tre #GoodNews per la natura dall’Italia

Per la Giornata Mondiale dell’ambiente, storie da condividere in classe!

La Giornata mondiale della Terra, che si celebra il 22 aprile, è la più grande manifestazione attualmente istituita a favore dell’ambiente, il momento in cui tutti i cittadini del mondo si uniscono per festeggiare la Terra e promuovere la sua salvaguardia. Fortemente voluta dal senatore statunitense Gaylord Nelson e promossa ancor prima dal presidente John Fitzgerald Kennedy, oggi coinvolge ogni anno fino a un miliardo di per­sone in ben 192 Paesi.

Nata il 22 aprile 1970 per sottolineare la necessità della conservazione delle risorse naturali della Terra. Come movimento universitario, nel tempo, la Giornata della Terra è divenuta un avvenimento educativo ed informativo. I gruppi ecologisti lo utilizzano come occasione per valutare le problematiche del pianeta: l’inquinamento di aria, acqua e suolo, la distruzione degli ecosistemi, le migliaia di piante e specie animali che scompaiono, e l’esaurimento delle risorse non rinnovabili. Si insiste in soluzioni che permettano di eliminare gli effetti negativi delle attività dell’uomo; queste soluzioni includono il riciclo dei materiali, la conservazione delle risorse naturali come il petrolio e i gas fossili, il divieto di utilizzare prodotti chimici dannosi, la cessazione della distruzione di habitat fondamentali come i boschi umidi e la protezione delle specie minacciate.

Condividiamo tre buone notizie dall’italia sulla natura per celebrare questa giornata!

 

1. Il barbagianni sta tornando

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E lo fa nell’ambito di un progetto di reintroduzione voluto e ideato dal Cras – Centro Recupero Animali Selvatici di Bernezzo (CN) che ne prevede il ritorno e la diffusione dopo un periodo di relativa assenza dai territori della nostra penisola. Ma qual è la storia di questo elusivo e magnifico predatore notturno, dallo sguardo “civettato” – il termine ben illustra gli occhi del barbagianni, del resto comuni a molti predatori volatili come la civetta e il gufo, o a quattro zampe, il lupo per esempio – dal piumaggio bianco e dalla particolare forma a cuore del volto, fatto per risaltare nel buio della notte e nelle luci incerte del crepuscolo?

Fonte: Lifegate

 

2. Il Parco nazionale del Gran Paradiso ha salvato gli stambecchi

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71 mila ettari di terreno che si sviluppano su due regioni intorno al massiccio del Gran Paradiso, con i suoi 4mila metri di altezza: il Parco nazionale del Gran Paradiso è un territorio vastissimo e scarsamente antropizzato, dove al primo posto c’è da sempre la tutela delle specie che vivono al suo interno. Era l’ex riserva di caccia del re Vittorio Emanuele II ed è stato costituito parco nel dicembre del 1922.

Al momento della costituzione del parco lo stambecco era praticamente estinto, ne rimanevano solo poche centinaia di esemplari, mentre oggi tutto l’arco alpino è stato ripopolato a partire dagli esemplari presenti originariamente sul Gran Paradiso. La specie adesso è fuori pericolo, ma resta minacciata dai cambiamenti climatici
Fonte: Lifegate

 

3.  La ricomparsa del castoro in Italia è una buona notizia

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Il castoro non si vedeva in Italia da 500 anni ed è stato avvistato recentemente nei dintorni di Arezzo. La sua presenza aiuta a stabilizzare i corsi d’acqua e proteggere le zone umide.  La presenza del castoro viene rilevata in aree a elevata naturalità e poco impattate dall’azione dell’uomo, che mantengono un ambiente tale da consentirne la sopravvivenza e la riproduzione.

Il castoro è inserito tra le specie protette indicate dalla Direttiva comunitaria Habitat del Ministero dell’ambiente e della Sicurezza Energetica. Per questo il ritorno nell’Italia centrale del più grande roditore d’Europa segna sia un avanzamento della capacità di tutela di fauna e flora, sia il lento abbandono di una cultura predatoria nei confronti di piante e animali.

Era scomparso da secoli a causa dell’eccessivo sfruttamento per la pelliccia, la carne e l’olio prodotto dalle sue ghiandole, il castoreum, che l’animale mischia con l’urina e utilizza per rendere idrorepellente la pelliccia e per marcare il territorio: in realtà non sappiamo molto sulla distribuzione storica del castoro nell’Italia centrale e meridionale, né delle cause che hanno portato la specie all’estinzione. Presumiamo che le principali siano quelle appena menzionate, le stesse che ne hanno causato il declino e l’estinzione in altre aree d’Europa”, dice Andrea Monaco, zoologo di Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca ambientale).
Fonte: Wired/Rivista Natura

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La filosofia nella Scuola dell’Infanzia

Costruisci la filosofia della tua sezione con le favole di Esopo e Fedro.

Tratto dalla Guida Draghetto Vol. 2 per la Scuola dell’Infanzia

Il desiderio di conoscere fa parte della natura umana e infatti i bambini pongono tantissime domande, sono “filosofia” allo stato puro. I bambini chiedono, vogliono sapere.

La filosofia è parte del nostro bagaglio culturale e morale da sempre, eppure lo studio specifico della disciplina è riferito agli ultimi anni del percorso scolastico, al liceo e all’università.

Invece, sin da bambini ci poniamo quelle do­mande dell’esistere che hanno caratterizzato il pensiero dei grandi filosofi.

E allora perché non proporre “l’amore per la sapienza” sin dai primi anni di scuola?

Ragionare con i bambini e con le bambine, anche così piccoli, risponde al bisogno di conoscere e ha come obiettivo il porsi delle domande, ma anche il saper rispondere ipotizzando cause, con­seguenze e possibili soluzioni. Tutto questo significa fare filosofia.

LE FAVOLE DI ESOPO E FEDRO

Per rendere la filosofia alla portata dei bambini, una strada percorribile è certamente quella legata alla narrazione, all’ascolto di brani e alle conversazioni di carattere filosofico che ne possono derivare.

Da questo punto di vista, risultano eccellenti le favole, in particolare di Esopo e Fedro, che già di per sé consentono di lavorare sulla simbologia, data dagli animali e dalle rispettive caratteristiche, sugli archetipi (il pigro, il saggio, il laborioso, ecc.), e sulla morale, che è l’insegnamento di ciascuna storia.

Da qui l’idea di lavorare sulle favole di Esopo e Fe­dro e organizzare un percorso laboratoriale per svi­luppare il pensiero critico e il problem solving.

Le favole, inoltre, proprio percché brevi e simboliche, sono già di per sé “filosofia” in quanto il bambino deve riuscire a contrapporre il comportamento degli animali alle rispettive caratteristiche nonché ai “vizi e alle virtù” degli uomini, come direbbe Boccaccio.

Il lavoro sulle favole è dunque un meta-appren­dimento, e sviluppa l’attività di storytelling, partendo da una storia nota, per narrare il proprio vissuto personale.

FIABA O FAVOLA? LA MORALE DELLA STORIA

L’attenzione che si deve porre fin da subito è al linguaggio. Nel proporre un percorso a carattere filosofico ai bambini della Scuola dell’Infanzia, la scelta è caduta su alcune favole di Esopo e di Fedro che potessero far ragionare i bambini sul vivere insieme, sull’ami­cizia, sul senso del dovere e del rispetto.

Per selezionare ulteriormente le tematiche da trattare, sono stati utili i libri I quattro accordi e Il quinto accordo di Miguel Ruiz, un maestro tolteca molto noto in Occidente, che identifica in quattro accordi, quattro capisaldi, la filosofia dell’essere.

Nella rielaborazione proposta ai bambini, si è voluto focalizzare l’attenzione sul provare a riconoscere la propria unicità.

In questa proposta progettuale, l’ascolto attivo consente di imparare ad ascoltare, ponendo l’attenzione a ciò che si dice e non a chi lo dice, e nel provare a suggerire ipotesi e soluzioni.

Inoltre, si impara a darsi la parola reciprocamente, a moderare gli interventi, a valutare e a soppe­sare le parole, dando sin da subito il valore che ciascun termine possiede.

In questo modo, si sviluppa e potenzia lo storytelling, una modalità che ci permette di narrare rispet­tando le regole di una storia: chi è il protagonista, che cosa fa, chi è il suo avversario, che prova deve superare.

La lettura filosofica delle favole consente inoltre la costruzione di un pensiero elaborato e concordato insieme, che è dato dalla morale: un concetto, una definizione, che, se condivisa, diventa norma della comunità.

Del resto, in ogni famiglia esiste una filosofia, che è quella data dalle regole e dalle abitudini che si evolvono e modificano nel tempo, in seguito ai cambiamenti di vita e alle età dei componenti, a signi­ficare che non esiste un’unica verità, ma che anche la verità stessa è data dalla continua ricerca.

Quindi, la proposta degli accordi di Ruiz e delle favole di Esopo e Fedro ha anche come scopo quello di costruire una sorta di filosofia di sezione, le cui regole sono quelle condivise e accettate dai bam­bini componenti quel gruppo.

VUOI COSTRUIRE LA “FILOSOFIA” DELLA TUA SEZIONE?

Favole e Filosofia, allegato alla Guida Didattica Draghetto, propone ai bambini e alle bambine alcune favole di Esopo e Fedro da ascoltare e rielaborare a livello grafico, per avvicinare anche i pic­coli a riflessioni e insegnamenti, così da sviluppare le life skills e imparare a vivere in armonia con se stessi e gli altri.

Le favole proposte sono state riscritte da Sarah Pellizzari Rabolini e sono state oggetto di sviluppo approfondito con i bambini e le bambine di 5 anni nel Progetto “Favole e filosofia”.

Raffaello Formazione ti offre l’opportunità di seguire 5 incontri formativi gratuiti con tre relatori d’eccezione, per approfondire il punto di vista della filosofia, della pedagogia e della didattica nell’applicazione della favola ai bambini.

Clicca per scoprire gli incontri gratuiti di formazione sulle Favole e Filosofia >>

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Vuoi saperne di più sul progetto Draghetto per la Scuola dell’Infanzia?

Clicca di seguito >>

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Il valore dell’educazione in natura

10 attività secondo il Metodo Montessori

Del Metodo Montessori si parla molto, ma si dice poco del pensiero di Maria Montessori circa la natura.

Sapevate che già un secolo fa, sosteneva che i bambini trascorrevano troppo poco tempo a contatto con la natura?

Maria Montessori  aveva intuito il legame speciale che esiste tra infanzia e natura, evidenziandone le importanti potenzialità educative e sviluppandone l’applicazione fino al percorso educativo adolescenziale.

Nei suoi scritti, Maria Montessori si sofferma molto sul forte divario che separa la vita naturale e quella sociale dell’uomo civilizzato e soprattutto su quanto questo aspetto condizioni in modo rilevante lo sviluppo infantile e non solo.

Nel capitolo “La natura nell’educazione” contenuto ne “La scoperta del bambino”, scrive:

Nel nostro tempo e nell’ambiente civile della nostra società, i bambini… vivono molto lontani dalla natura ed hanno poche occasioni di entrare in intimo contatto con essa o di averne diretta esperienza”.

Invece, afferma la Montessori, bambine e bambini hanno bisogno di vivere naturalmente, di “vivere” la natura e non soltanto di conoscerla, studiandola o ammirandola.

E non basta introdurre l’igiene infantile, l’educazione fisica, una maggiore esposizione dei bambini e delle bambine all’aria libera, perché “Il fatto più importante risiede proprio nel liberare possibilmente il fanciullo dai legami che lo isolano nella vita artificiale creata dalla convivenza cittadina”.

Ci sono ancora troppi pregiudizi, su tale argomento, perché tutti ci siamo fatti volontariamente prigionieri, e abbiamo finito con l’amare la nostra prigione e trasmetterla ai nostri figlioli. La natura si è a poco a poco ristretta, nella nostra concezione, ai fiorellini che vegetano, e agli animali domestici utili per la nostra nutrizione, pei nostri lavori, o per la nostra difesa. Con ciò anche l’anima nostra si è rattrappita…”.

E prosegue: “La natura, in verità, fa paura alla maggior parte della gente. Si temono l’aria e il sole come nemici mortali. Si teme la brina notturna come un serpente nascosto tra la vegetazione. Si teme la pioggia quasi quanto l’incendio”.

Maria Montessori aveva avuto modo di osservare i bambini e le bambine giocare all’aperto nei giardini froebeliani. Immediatamente si era accorta del loro legame magico con la natura.

Nei giardini froebeliani (idea che poi la Montessori condividerà e porterà nelle sue Case dei bambini), potevano sperimentare in modo diretto il ciclo di vita delle piante, realizzando dei veri e propri orti e, quando possibile, allevando piccoli animali da cortile. Nelle strutture senza spazi adeguati ci si muniva di vasi.

Montessori spiega così che l’educazione nella scuola deve dare al bambino “motivi di attività, e insieme conoscenze che lo interessino” perché “il bambino, che è il più grande osservatore spontaneo della natura, ha indubbiamente bisogno di avere a sua disposizione un materiale su cui agire”.

Gli educatori e le educatrici devono prestare attenzione a non portare i pregiudizi degli adulti anche nelle attività da svolgere in mezzo alla natura. “Ci siamo fatti un’idea troppo simbolica dei fiori: e ci adoperiamo più ad adattare l’attività dei bambini alle nostre idee, che a seguire il bimbo per interpretare i suoi veri gusti e bisogni… Essi desiderano compiere grandi lavori, e mettere in diretto rapporto la loro attività con i prodotti della natura… I bambini sono profondamente contenti di agire, di conoscere, di esplorare, anche indipendentemente dalla bellezza esteriore”.

Parlando di educazione nell’adolescenza, la natura secondo Maria Montessori è fondamentale nel percorso di preparazione ad una vita adulta partecipata e responsabile. Qualsiasi progetto educativo dovrebbe, secondo la pedagogista, coinvolgere l’ambiente naturale in quanto elemento di crescita soprattutto per i valori che la natura trasmette.

Educazione ambientale non significa solo insegnare nozioni sulla natura e sulla salvaguardia dell’ambiente, ma suscitare l’interesse delle ragazze e dei ragazzi verso l’ambiente, fare cioè in modo che si sentano parte di un macrocosmo vivo e pulsante.

Introdurre la natura nell’educazione non deve servire quindi solo a studiarla: l’educazione deve far “vivere la natura” per alimentarne il “sentimento”, al fine di acquisire sin dall’infanzia una coscienza “cosmica” che porti poi, naturalmente, l’individuo adolescente a partecipare attivamente e fattivamente alla vita sociale. Così sarà in grado di contribuire da adulto, alla “elevazione” dell’intera società umana.

Prendersi cura degli animali e delle piante, secondo Maria Montessori, è fonte di grande soddisfazione: sapere che qualcuno ha bisogno di loro e che il loro lavoro produce la vita è un forte incentivo alla responsabilizzazione ma anche allo sviluppo emotivo, alla capacità di immaginare e controllare le emozioni.

L’educazione ambientale è una piccola parte di quella che sarà l’educazione cosmica teorizzata da Maria Montessori. Si può imparare molto dalla natura: la pazienza, la curiosità, i legami tra le cose.

Quali sono le attività più semplici e accattivanti da far svolgere in contesto naturale a bambini e bambine?

Le possibili attività da svolgere nell’ambiente naturale sono numerose e diversificate e possono rientrare all’interno della categoria delle attività di “vita pratica” suggerite dall’approccio montessoriano. 

Passeggiare nel bosco, creare con gli elementi della natura, servirsi di elementi naturali per studiarne le forme e i colori, costruire un terrarium, dipingere con piccoli rametti, arrampicarsi sugli alberi, sono solo alcune delle esperienze che bambine e bambini possono sperimentare in natura.

Di seguito abbiamo raccolto alcune delle attività, ispirate alla pedagogia montessoriana, per educare alla bellezza della natura e scoprirne la magia.

  1. LA MATEMATICA CHE PUOI VEDERE
    Imparare ad osservare la natura in numeri e forme è molto stimolante: si possono contare i petali dei fiori, il numero delle spirali di un girasole, il numero dei semi di una pigna, che potrà poi essere utilizzata per fare le sottrazioni o le addizioni; infine si può individuare la spirale logaritmica in natura (in una conchiglia, nella forma di un uragano e in quella delle galassie…) e scoprire che tutto è magicamente collegato.
  1. LA CACCIA DEI COLORI
    Dopo aver preparato una scheda con alcuni colori, consegnatela ai bambini e alle bambine con un compito speciale: andare a caccia di elementi naturali del colore corrispondente per una caccia al tesoro dedicata alle sfumature del mondo!
  1. IL NOSTRO ORTO
     Vita pratica? Tra le attività più puramente pratiche per raggiungere l’indipendenza il giardinaggio è tra quelle più affascinanti, divertenti ed educative. Creare un piccolo orto da coltivare e curare insieme è un’attività che permette di scoprire molto sui cicli della vita. Piantare semi, vederli germogliare e occuparsene è una grande emozione!
  1. SPERIMENTARE CON L’ACQUA
    Travasi, acqua che scorre, imbuti, cucchiai e bacinelle: i bimbi scoprono il mondo anche giocando con l’acqua, elemento base della vit.
  1. ARRAMPICARSI SUGLI ALBERI
    Ottima per lo sviluppo muscolare e stimolare l’equilibrio. Da fare: accantonare l’apprensione e favorire la fiducia, lasciando bambini e bambine libere di misurarsi con le proprie abilità e con i propri limiti.
  1. RAMOSCELLI PER DIPINGERE
    Si possono creare dei pennelli molto divertenti, con piccoli rami sottili o aghi di pino da legare bene intorno a rametti più rigidi. Quante tipologie di pennello! Quanti effetti diversi da creare! Spazio alla fantasia e all’intuizione.
  1. LA CACCIA AL TESORO CON LE PAROLE
    Niente di meglio di una passeggiata in natura per allenare il linguaggio, la capacità narrativa, il vocabolario e l’espressività: descrivete quello che si osserva, raccontate la storia degli alberi che incontrate, oppure una divertente caccia al tesoro di parole (provate a trovare un determinato fiore, una pianta, un sasso, una foglia…).
  1. IL MEMORY DELLA NATURA
    Munirsi di scatoline con coperchio e raccogliere coppie di piccoli elementi naturali uguali. Dopo aver osservato, si chiudono le scatoline e inizia il gioco! Vince chi accoppia più elementi uguali. Questo gioco aiuta i bambini a sviluppare la capacità di osservazione, di memoria e di riconoscimento.
  1. DISEGNARE CON LA NATURA
    Prima si parte in missione per raccogliere tanti elementi della natura, poi si utilizzano per creare persone, animali, volti o altre figure fantasiose, per favorire l’immaginazione e divertirsi a creare con ciò che la natura ci offre.
  1. LE BOTTIGLIE SENSORIALI
    La missione questa volta sarà raccogliere rametti di piante diverse e inserirli in bottiglie e riempite d’acqua insieme a glitter colorati. Questo lavoro insegna a riconoscere le diverse piante divertendosi poi a scuotere le bottiglie per vedere lo scintillio del glitter intorno ai rametti.

Montessori Day

Leggi l’approfondimento e scarica l’attività

“Quando la mano si perfeziona in un lavoro scelto spontaneamente, e nasce la volontà di riuscire, di superare un ostacolo, la coscienza si arricchisce di qualcosa di ben diverso da una semplice cognizione: è la coscienza del proprio valore.”

Maria Montessori

Il 31 agosto 1870 nasceva Maria Tecla Artemisia Montessori a Chiaravalle, grande pedagogista che divenne famosissima nel mondo grazie al famoso metodo educativo per bambine e bambini che prese il suo nome, ovvero il “Metodo Montessori”. Per festeggiare questo giorno speciale, per te un approfondimento dalla Guida Didattica per la Scuola dell’Infanzia “Educare Imparare Crescere” (2019). Inoltre, in fondo, un’attività speciale da scaricare e proporre alla tua sezione dopo il rientro a scuola.
Buona lettura!

Il metodo Montessori è uno dei metodi più famosi della pedagogia contemporanea, affonda le sue radici in un’Italia a cavallo tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento e deve la vita al lavoro instancabile e pieno di entusiasmo di una giovane e appassionata dottoressa.

Maria Montessori (1870-1952) iniziò la sua carriera da medico, lavorando a Roma nelle cliniche che si occupavano di educare e sostenere lo sviluppo di bambini ortofrenici, ossia bambini con disturbi di deficienza mentale congenita o acquisita, per poi approdare all’apertura di scuole chiamate “Case dei bambini”. Da quella prima esperienza molti furono gli aggiustamenti, le rivisitazioni, le innovazioni e i miglioramenti, ma i princìpi che Maria Montessori individuò inizialmente rimasero immutati e possono essere sintetizzati così:

  • i bambini sono guidati da periodi sensitivi, istinti guida che permettono loro, in situazione di libertà, di scegliere le attività, le esperienze e i materiali che hanno lo scopo di far acquisire al bambino le abilità psico-fisiche necessarie per accedere ai gradini evolutivi successivi;
  • per poter sperimentare in maniera efficace i periodi sensitivi è necessario che gli insegnanti preparino un setting educativo che sostenga e stimoli il bambino in autonomia e sicurezza;
  • l’ambiente gioca un ruolo centrale e deve essere studiato nei minimi dettagli, con estrema attenzione agli arredamenti, ai colori, ai materiali, alla proporzionalità degli strumenti, alla disposizione degli oggetti e al significato pedagogico che ciascuno riveste;
  • l’insegnante ha il ruolo di sostenere i bambini accompagnandoli nei singoli processi di maturazione. Maria Montessori vedeva l’insegnante come un angelo custode che protegge il bambino, che aiuta senza anticipare, che funge da ponte con il materiale presente, che accompagna con umiltà e rispetto.

Se tutti questi princìpi verranno attentamente corrisposti nella pratica educativa quotidiana, i benefici che i bambini ne otterranno saranno numerosi e stupefacenti. I bambini saranno rilassati, profondamente appagati perché in contatto profondo con i loro bisogni evolutivi, tolleranti perché abituati a muoversi e vivere all’interno di una comunità, autonomi perché affiancati nel processo di conquista della cura del sé e dell’ambiente circostante, liberi nel pensiero e nello spirito e in armonia con il mondo circostante fatto di relazioni e incontri.

E ora… dalla teoria alla pratica!
Scarica l’attività dedicata al Metodo Montessori (dalla Guida “Didattica per competenze” 2018).

Quattro attività da fare in giardino

Idee per un’Estate da spasso

Cosa fare con le bambine e i bambini della Scuola dell’Infanzia d’estate?
Per te quattro attività pratiche da fare tutti insieme in giardino!

“Dalla teoria alla pratica”: attività didattiche tratte dalla Guida Didattica “Momenti per Crescere” Vol.1.

1) SFONDO INTEGRATORE: Lo sfondo integratore può essere considerato un facilitatore dell’apprendimento attraverso la strutturazione di situazioni motivanti. È un contenitore di percorsi didattici finalizzati alla costruzione di un contesto condiviso da tutti i bambini, che ha la capacità di ampliare le risorse dell’azione educativa. Limita e precisa il percorso educativo; inoltre, dà senso di continuità alle attività didattiche, che altrimenti potrebbero sembrare sconnesse.

Attività: Proponiamo un nuovo incontro con il nostro personaggio-guida, il Signor Contadino: organizziamo un picnic durante il quale scopriamo il mondo dell’orto, assaggiamo i suoi prodotti e ci trasformiamo anche noi in piccoli contadini. Per concludere disegniamo ciò che il Signor Contadino ci ha fatto assaggiare: pomodorini e fragole. (AVVISO: far firmare ai genitori il consenso all’assaggio così da essere informati e prevenire eventuali rischi legati ad allergie.)

2) DIDATTICA LABORATORIALE: La didattica laboratoriale prevede una partecipazione attiva di tutti i bambini al processo di apprendimento, valorizzando le diverse abilità e competenze sociali. È una metodologia che favorisce l’inclusione. Prevede la costruzione di contesti efficaci dal punto di vista relazionale, poiché questi particolari contesti d’apprendimento – i laboratori – sono luoghi in cui il prodotto finale deve essere fortemente motivante e la situazione formativa deve essere operativa e partecipativa per tutti.

Attività: Proponiamo, in una giornata calda, di giocare con i colori e l’arte in maniera insolita. Creiamo in giardino un laboratorio di pittura, dove con acqua e tempere i bambini creano il loro colore, riempiono le pistole ad acqua e poi sparano il colore su fogli bianchi appesi a parete.

3) STREAM: Le STREAM rappresentano un approccio scientifico alla conoscenza del mondo esterno e, rispetto alle STEAM, includono anche la lettura tra le discipline da considerare, poiché questa è un elemento che sviluppa il senso critico, che concorre al pieno sviluppo di ogni bambino. Lettura e scrittura, anche attraverso l’ascolto nel caso dei più piccoli, sono fondamenti della comunicazione in qualsiasi contesto.

Attività: Portiamo in giardino una bacinella con acqua e alcuni girini per poterli osservare da un punto di vista scientifico, proponiamo di ridisegnarli e impariamo una filastrocca che metta in risalto le loro caratteristiche, da recitare mentre li osserviamo.

4) CODING: Il coding è una metodologia che sottende un processo logico-creativo con metodi e strategie specifiche della tecnologia volti alla soluzione di problemi complessi. È una metodologia didattica per educare al pensiero computazionale, che serve a risolvere situazioni e problemi complessi in maniera innovativa, e può essere utilizzato come approccio metodologico in modo trasversale, quindi in ogni progettazione educativa.

Attività: Realizziamo con materiale riciclato un’ape che guiderà i bambini in diversi percorsi. Giochiamo così in giardino a spostarci secondo le indicazioni della nostra amica (ad esempio: quattro passi a destra, tre passi in avanti, due passi indietro, cinque passi a sinistra, ecc.). Possiamo costruire anche un vero e proprio percorso con un arrivo. (Per i bambini che hanno difficoltà nella lateralizzazione e per i più piccolini, è opportuno legare un fiocco blu al polso destro e un fiocco rosso al polso sinistro.)