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12 Febbraio 2020
Scuola: Primaria

I diritti dei bambini: il diritto alle emozioni

Perché è fondamentale costruire percorsi dedicati alle emozioni con lo scopo di avvicinare i bambini alla consapevolezza del sé

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L'articolo 12 della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989, parla del diritto all'ascolto delle opinioni del minore. Se tale diritto deve essere tutelato nelle procedure giudiziarie, ancora più importante diventa la pratica quotidiana dell’ascolto in tutti gli ambiti di vita del bambino.

 

Come prende forma questo “ascolto” nella pratica didattica?

IL BAMBINO È FATTO DI EMOZIONI. Attraverso di esse manifesta il proprio sé, la propria gioia, la propria sofferenza, il proprio interesse. Sono emozioni cui spesso non sa dare un nome e che possono impaurirlo o confonderlo. Il bambino non possiede il lessico adatto a circoscrivere uno stato d’animo e non ha la capacità di identificarlo o di condividerlo, poiché si tratta di capacità che devono essere educate e di cui spesso sono carenti anche gli adulti che lo affiancano nella crescita.

Dunque, è fondamentale per noi insegnanti costruire PERCORSI DEDICATI ALLE EMOZIONI.  Tali percorsi hanno lo scopo di avvicinare i bambini alla consapevolezza del sé, portandoli contemporaneamente alla scoperta di una parte fondamentale della vita, una parte che può condizionarne il corso.

Quali sono i vantaggi di una didattica che tiene conto delle emozioni del bambino?

Di fronte ad una società che ci consegna alunni sempre più fragili e complessi dal punto di vista emotivo, la scelta di una DIDATTICA che faccia leva sulle EMOZIONI diventa vantaggiosa poiché permette al bambino di “vivere” le emozioni riconoscendole e, se necessario, controllandole. Inoltre, ci mette a disposizione informazioni preziose sia per entrare nel “suo” stato d’animo, aiutandoci a comprenderlo, sia per trovare strategie idonee a portarlo emozionalmente con noi, nel viaggio alla scoperta del sapere.

Le emozioni si riflettono sulla qualità dell’apprendimento degli alunni. L’intelligenza e l’apprendimento funzionano al meglio quando si è felici.

Chi di noi non ha mai avuto nelle proprie classi casi di bambini in cui l’ansia, la paura, la rabbia o depressione hanno interferito pesantemente con le capacità di apprendimento?

Come fa un bambino ad aprirsi alla scuola quando le emozioni negative, che non sa dominare né riconoscere, lo rinchiudono in una bolla di sofferenza?

Ciò che si apprende emozionandosi, lascia una traccia profonda. Se ciascuno di noi ripensa al proprio percorso scolastico ne avrà la conferma.

In che cosa si sostanzia dunque l’approccio didattico-emozionale proposto nel sussidiario dei linguaggi “Il cerchio dei lettori”?

È un approccio che ho sperimentato con gli alunni e con i genitori e che si basa su alcune riflessioni:

    • Le emozioni non sono positive né negative. Fanno parte della vita, bisogna riconoscerle e goderne.
    • L’emozione non e’ quasi mai controllabile e dunque non va sanzionata.
    • Esiste il “diritto” alle emozioni: si può piangere, ci si può arrabbiare, si può ridere quando non è il momento.
    • Portare le emozioni alla superficie e onorarle è il minimo che si possa fare.
    • Trasformare le emozioni in parole, tante, pertinenti o creative, tradurle in immagini, espressioni del corpo, attività giocose…
    • Accettare le emozioni per imparare a gestirle, provocazioni comprese.
    • Condividere le emozioni per solidarizzare ed empatizzare: tutte le persone che incontri stanno provando un’emozione!
    • Accenderle durante l’apprendimento: solo ciò che provoca un’emozione lascia una traccia e stimola a saperne di più, secondo l’equazione

 

Mi emoziono-IMPARO

 > l’emozione di apprendo con gioia

 

Mi emoziono-TRASMETTO

 > l’emozione di insegnare con gioia

 

Nel testo IL CERCHIO DEI LETTORI sussidiario delle letture di cui sono autrice, le emozioni hanno un posto speciale in ogni pagina.

Lo strumento che ho scelto per lavorare sulle emozioni con i bambini è l’attività in circle time denominata “IL POTERE DEL CERCHIO” da cui deriva il titolo del corso di letture. La proposta  si articola in due sezioni:

 

  1. IL CERCHIO DELLE EMOZIONI
    Tutto ciò che il Potere del Mondo fa, lo fa in cerchio. Il cielo è rotondo e ho sentito dire che la terra è rotonda come una palla, e che così sono le stelle. Il vento quando è più potente, gira in turbini. Gli uccelli fanno i loro nidi circolari, perchè la loro religione è la stessa della nostra. Il sole sorge e tramonta sempre in circolo. La luna fa lo stesso, e tutt'e due sono rotondi. Perfino le stagioni formano un grande cerchio, nel loro mutamento, e sempre ritornano al punto di prima. Le nostre tende erano rotonde, come i nidi degli uccelli e inoltre erano sempre disposte in cerchio, il cerchio della narrazione, un nido di molti nidi, dove il Grande Spirito voleva che noi covassimo i nostri piccoli. (Alce Nero da "Il Grande Spirito parla al nostro cuore)

    Le parole di Alce Nero, vecchio stregone del popolo degli indiani Sioux, danno avvio alla sezione nella quale i bambini sperimentano i poteri speciali che l’attività in cerchio attribuisce a chi ne fa parte:
    • il valore della parola;
    • la libertà di essere se stessi;
    • la condivisione;
    • l’attesa;
    • il rispetto delle differenze;
    • l’impegno.

    È dunque, una volta fatte proprie le regole che la disciplinano, i bambini, attraverso proposte semplici e mirate, vengono guidati ad applicarne il potere per parlare di emozioni. La sofferenza, l’eccitazione, l’ansia, la paura, il sollievo, la tristezza, la gioia, la vergogna, la prepotenza, il coraggio… diventano così l’argomento intorno al quale mettersi in gioco.
    Alla fine, grazie al POTERE DEL GRUPPO, possono concorrere alla produzione di un compito autentico per rendere “spendibile”, cioè trasformare in comportamenti, le conclusioni cui sono giunti.
    E poi l’immancabile tocco di divertimento creativo, la realizzazione delle SOLUZIONI UTILI PER TUTTI: il diario della felicità, l’addetto alle lacrime, il cambia-veloce, gli occhiali buffi e molte altre proposte da costruire, da indossare, da regalare …

  2. IL CERCHIO DELLE PAROLE
    Ne IL CERCHIO DELLE PAROLE, sempre utilizzando la metodica legata al POTERE DEL CERCHIO, gli alunni vengono coinvolti in discussioni che hanno come fulcro  le emozioni e le reazioni legate ai vocaboli che  fanno parte del vocabolario di un cittadino in formazione: rispetto, gentilezza, uguaglianza, diversità, collaborazione, responsabilità, diritti e doveri …
    Alla fine, nell’attività “PER FARE GRUPPO”, trovano la proposta  di un compito autentico che li guida a  trasformare le parole nei fatti e negli atteggiamenti del “cittadino responsabile”
    Chiude la sezione l’indicazione di una festa attinente all’argomento e al percorso di riflessione effettuato.

 

E per quanto riguarda la lettura? Dove sono le EMOZIONI?

La lettura è il veicolo principe per trasmettere EMOZIONI e nel testo le troviamo:

- Nelle aperture delle sezioni, dove il bambino legge “gratis”, limitandosi a godere dell’emozione che il testo gli suscita, misurandone l’intensità grazie al TERMOMETRO del LETTORE;

- Nelle letture che incontra man mano, all’interno delle quali identifica emozioni che fungono da detonatore per attivare il POTERE DEL CERCHIO

- Nelle letture che offrono situazioni emozionali che le attività contenute nei box “Le mie esperienze”Le mie opinioni” aiutano ad esprimere

- Nella chiusura di ogni sezione, dedicata al DIVERTIMENTO. Proposte strutturate perché il lettore in formazione possa associare alla lettura l’emozione del DIVERTIMENTO, creando un link che lo spinga a continuare a scegliere la lettura come fonte di emozioni e di gioia.

Consiglio: A proposito di emozioni, consiglio la lettura del libro “Intelligenza emotiva” dello psicologo e giornalista nordamericano Daniel Goleman, attraverso il quale si può scoprire l’enorme potere che le emozioni hanno sulla nostra persona, sulla motivazione personale,  sulla capacità di entrare in connessione con gli altri, di vivere in equilibrio ed armonia.

 

“Il centro dell’intelligenza non sta nel cervello, ma in fondo al cuore”. (V. Barbaro)

 

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