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Tag: musica

It’s time to move and learn!

Il corpo e il movimento come strumenti di apprendimento (e di divertimento) della lingua inglese.

“Everything in the universe has a rhythm, everything dances.”

Questa meravigliosa affermazione di Maya Angelou si applica perfettamente a qualsiasi lezione di inglese.

Quindi, perché non esplorare “la danza” della conoscenza in classe e “muoversi al ritmo” dell’apprendimento?

Gli studenti della scuola primaria imparano meglio attraverso il gioco e il movimento perché permette loro di comprendere la lingua in modo naturale e interattivo. Il metodo di insegnamento TPR prevede l’uso del movimento fisico e della gestualità per aiutare i bambini e le bambine ad associare parole e frasi alle azioni, in modo che l’apprendimento della lingua diventi significativo. Fare collegamenti tra i movimenti del corpo e gli elementi lessicali aiuta i bambini e le bambine a trattenere le nuove informazioni perché dà significato e contesto.

Nel nuovo webinar It’s time to move and learn, daremo uno sguardo al metodo TPR, perché e come applicarlo nell’apprendimento delle lingue, nonché alle attività pratiche e pronte per l’uso tratte dal nuovo corso di inglese Hello World. Vedremo come possiamo far muovere e imparare i nostri bambini e bambine, ballare e ricordare, recitare e cantare, rendendo il loro percorso di apprendimento più coinvolgente!

Il percorso dell’apprendimento continuo non passa solo attraverso gli ambiti linguistici, ma attraversa anche ambiti sociali ed emotivi essenziali per la crescita di un bambino. Del resto, come affermava Aristotele circa 2400 anni fa, “Educare la mente senza educare il cuore non è affatto educazione”.

Con questo in mente, in questo webinar discuteremo dell’importanza di concentrarsi non solo sullo sviluppo degli aspetti cognitivi dei bambini (la mente), ma anche di altre qualità che ci rendono umani (il nostro cuore), in altre parole parleremo di SEL (Apprendimento sociale ed emotivo.)

Condividerò suggerimenti e idee su come le nostre lezioni di lingua possano essere inclusive potenziando l’intelligenza sociale ed emotiva dei nostri piccoli studenti e studentesse. Attraverso le attività suggerite, i bambini e le bambine potranno iniziare a identificare le proprie emozioni, imparare a gestire lo stress ed essere consapevoli che l’amore è universale tra tutti gli esseri viventi.

Siete tutti e tutte più che benvenuti a unirvi a me online mercoledì 20 marzo alle ore 17.00, per condividere opinioni e imparare gli uni dagli altri. Ci vediamo tutti e tutte lì!

Katerina Nikolla

 Move learn 1

 

ENGLISH VERSION

“Everything in the universe has a rhythm, everything dances.”

 This pearl of wisdom from Maya Angelou perfectly applies to any language classroom.

So, why not explore the “dance” of knowledge in the class and move to the “rhythm” of learning?

Primary school students learn best through play and movement because it allows them to understand language in a natural and interactive way. The TPR teaching method involves using physical movement and gestures to help children associate words and phrases with actions, so the language learning becomes more memorable. Making connections between body movements and lexical items helps children retain the new information because it gives meaning and context

In my new webinar, we are going to take a look at the TPR method, why and how to apply it in the language learning as well as practical, ready to use activities from the newly released Hello World coursebooks for students of primary school. Let’s see how we can make our kids move and learn, dance and remember, act and chant, making their learning journey more engaging!

The vibrant classroom is only a glimpse into the vast world which our little learners explore and discover every day and every moment. The path of continuous learning passes through not only linguistic fields but it also crosses essential social and emotional areas of a child’s growth After all, as Aristotle said some 2400 years ago, “Educating the mind without educating the heart is no education at all”.

With this in mind, in this webinar we will discuss the importance of not only focusing on developing the cognitive aspects of the children (minds) but also other qualities that make us human (our hearts), in other words, we will talk about SEL(Social and  Emotional Learning.)

I am going to share tips and ideas on how our language lessons can be inclusive by empowering the social and emotional intelligence of our little learners. Through the activities suggested, children may start identifying their emotions, learn how to handle stress and be aware that love is universal between all living.

You and your teacher fellows are more than welcome to join me online on Wednesday 20th of March, to share views and learn from each other. See you all there!

Katerina Nikolla

 Move learn 1

La musica: un linguaggio da scoprire

Qual è il ruolo della musica negli ambienti educativi e didattici?

Musica una parola che utilizziamo moltissime volte al giorno e in diversi contesti. Ma cosa intendiamo quando parliamo di musica? E qual è il ruolo della musica negli ambienti educativi e didattici?

Musica dal greco antico mousikè, “arte delle Muse”, è l’arte di creare e di produrre con la voce, con il corpo e con gli strumenti.

Possiamo dunque riflettere su quanto la musica assuma un’importanza fondamentale. Ragioniamo ad esempio sul repertorio di canzoni che proponiamo nei contesti educativi. Sono sempre le stesse o variano? Quali canzoni scegliamo? Quando e perché prevedere delle canzoni o delle melodie? Tutto dipende molto dallo scopo, da come vogliamo che la musica accompagni i bambini e le bambine durante le diverse attività.

Possiamo infatti pensare a un sottofondo musicale per aumentare la concentrazione finché i bambini disegnano o costruiscono qualcosa sperimentando la motricità fine. La musica può essere utilizzata per accompagnare attività di rilassamento, prima del riposo pomeridiano o dopo attività molto stimolanti come l’attività motoria.

Semplici canzoni possono contribuire a potenziare la memoria e facilitare attraverso il testo e la melodia l’apprendimento delle fasi per compiere un compito. Ad esempio, la canzone di Mary Poppins “Basta un poco di zucchero e la pillola va giù” può essere utilizzata per riordinare gli spazi dopo aver giocato e/o lavorato oppure la canzone “Clean up”  per riordinare insegnando nel contempo parole in lingua inglese.

Inoltre, osserviamo, ad esempio, come musiche differenti possono influenzare l’approccio alle diverse tecniche di pittura, la postura negli spazi di lavoro (disegno a terra, a tavolino, a muro, a cavalletto) e come cambiando le musiche, cambiano le esperienze che i bambini vivono sperimentando tecniche posture e soprattutto emozioni differenti in base ai brani proposti.

Ancora, una canzone ci può aiutare per favorire nei bambini la percezione del tempo che passa e nello specifico, il tempo da dedicare a una attività. Ad esempio, per indossare le scarpe per andare in giardino abbiamo il tempo di una canzone. Sembra una magia ma la musica può facilitare e velocizzare le azioni e molto spesso può contribuire alla motivazione e i bambini si ritrovano a fare una gara con se stessi per terminare il compito sempre prima e godersi poi la parte di canzone restante.

E avete mai sentito bambini cantare una canzone “pasticciando” con le parole nuove sentite per la prima volta? Ci stanno comunicando che non le conoscono che magari non le hanno mai sentite e non ne conoscono nemmeno il significato. Quando ci soffermiamo sulla parola e diamo loro consapevolezza del suono e del significato il gioco è fatto! La parola è diventata una nuova parola da inserire nel proprio vocabolario.

MA DA QUANDO POSSIAMO ESPORRE IL BAMBINO ALLA MUSICA?
Naturalmente da subito, dal concepimento ogni singolo momento della giornata può essere accompagnato da musiche differenti. La musica ci accompagna, infatti, ben prima della nascita. In particolare, le ricerche relative al periodo prenatale ci mostrano come già durante la gravidanza si sviluppino le primissime capacità percettive per cui anche la musica presente nell’ambiente esterno possa essere percepita dal feto nel grembo materno.

PERCHÉ LA MUSICA È IMPORTANTE PER LO SVILUPPO DEI BAMBINI?
La musica è da sempre considerata fonte e strumento di espressione emotiva ma non solo, la musica può avere un impatto anche sugli aspetti socio-relazionali, motori e cognitivi.

È NECESSARIO ESSERE MUSICISTI PER FAR FARE AI BAMBINI ESPERIENZE MUSICALI?
Il musicista è fondamentale per far fare esperienze specifiche in base alle abilità e alle potenzialità di ciascun bambino e bambina. Ma , ma ricordiamoci che il bambino è quotidianamente esposto alla musica. Per esempio, possiamo scorgere caratteristiche musicali anche analizzando le nostre interazioni verbali. Ritmo, intonazione della voce, pause sono solo alcuni degli aspetti da considerare.

Ma ora vogliamo fare un esempio concreto e presentarvi un’attività musicale da svolgere facilmente. Scopo principale dell’attività è lavorare sulla spazialità dei suoni, sul riconoscimento timbrico e la discriminazione dei suoni.

Attività: segui il suono

Tutti i bambini in cerchio nascondono un piccolo oggetto sonoro o uno strumento dietro la schiena. Al centro un bambino dovrà avvicinarsi solo al/ai bambini che stanno suonando.

Variazione: con lo stesso setting, dare ad un solo bambino del cerchio una campanella. I bambini suoneranno tutti insieme, ma il bambino al centro dovrà avvicinarsi solo a chi ha suonato la campanella

… e ora non ci resta che divertirci a suon di musica!

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Body Percussion come Metodologia Didattica Alternativa

Un’attività da proporre in classe!

In questo articolo vi suggerisco una attività da proporre in classe utilizzando la Body Percussion così come è presentata nella Guida Tempo al Tempo”: come una vera e propria Metodologia Didattica Alternativa.

 

Se ad esempio
…in classe stiamo lavorando sulla divisione in sillabe e, al tal scopo, abbiamo necessità di utilizzare brevi poesie o filastrocche, la Body Percussion farà esattamente al caso nostro: incuriosirà gli studenti, li farà muovere e – vedrete – farà sì che alla fine i ragazzi avranno imparato a memoria la poesia o filastrocca, perché si saranno talmente concentrati sulla Body Percussion che mandare a memoria il testo sarà (inconsapevolmente) un prerequisito fondamentale per potersi dedicare con successo al movimento.

 

Ma andiamo con ordine
Immaginiamo di voler far imparare ai ragazzi questa Filastrocca di Benvenuto:

filastrocca.JPG

 Divisa in sillabe risulterà così.
Attenzione: in questo esempio terremo conto della sinalèfe.

filastrocca-body-2.png

I numeri in rosso indicano le quantità di sillabe contenuto in ogni verso… saranno utili fra un pochino.

 

Ora impariamo un po’ di Body Percussion
Vi spiego 4 gesti base. Ad ogni gesto è associata una sillaba onomatopeica, vedremo poi come usarla.

1. Si percuote la parte destra del petto con la mano destra aperta.
bum.png

2. Si battono insieme le mani all’altezza del petto (in pratica si tratta di un applauso).
fig-2-body.png

3. Si batte a terra il piede destro.
immagine-3-body-percussion.jpg

 4. Piegando leggermente le ginocchia, si percuote la coscia destra con la mano destra aperta (questo è il gesto più complesso).
fig-4-body.png

 

Prima di continuare concedetemi un po’ del vostro… tempo

La Body Percussion è una attività ritmica, perciò non può prescindere dal concetto di tempo così come lo si intende in musica.

MA COS’È IL TEMPO IN MUSICA?

Per definirlo  in maniera semplice possiamo dire che è una serie di PULSAZIONI, cioè di impulsi, che sono temporalmente equidistanti gli uni dagli altri: il tempo che intercorre tra un impulso e quello precedente è lo stesso che intercorre tra quell’impulso e il successivo. 

Come  il TIC TAC della lancetta dei secondi di un orologio.

Andare a tempo” con la Body Percussion significa (ad esempio) percuotere il nostro corpo nel momento stesso in cui udiamo il TIC o il TAC dell’orologio.

OROLOGIO

 

Autiamo l’insegnante a “dare il tempo”
Per eseguire l’attività “a tempo”, serve qualcosa o (meglio) qualcuno che “dia il tempo”.
Come fare? Ecco due opzioni.

1. Il qualcosa potrebbe essere proprio un orologio a muro: ogni TIC o TAC corrisponderanno a un gesto della Body Percussion (in questo caso però non potremo decidere la “velocità”, perché tra un TIC e un TAC ci sarà sempre un secondo);

2. il qualcuno è – ovviamente – l’insegnante che “darà il tempo” battendo la mano sulla cattedra: in questo modo la velocità la deciderà l’insegnante.

 

Attenzioneper “dare il tempo” NON BATTERE INSIEME LE MANI, perché questo movimento corrisponde ad uno dei colpi della Body Percussion.

 

Mescoliamo tutto e… 
Riprendiamo la Filastrocca divisa in sillabe, ma al posto dei numeri rossi inseriamo le sillabe onomatopeiche che corrispondono ad un gesto specifico della Body Percussion.
Attenzione: LE SILLABE ONOMATOPEICHE NON VANNO PRONUNCIATE, ma servono per capire quale gesto bisogna eseguire  finché si sta pronunciando la sillaba della Filastrocca.

Vi propongo 2 versioni: una più semplice per iniziare e una – per così dire – avanzata.
Ma le combinazioni di gesti sono tantissime, potrete crearne anche voi a vostro piacimento.

body-filastrocca-semplice.png

   body-filastrocca-avanzata.png

Iniziamo la nostra attività di Body Percussion!

L’insegnante farà alzare i ragazzi e spostare i banchi ai bordi dell’aula in modo che ci sia spazio al centro, dopo quindi li disporrà su più righe.
Poi si metterà di fronte a loro, schiena alla lavagna.

PRIMA FASE
All’inizio conterà fino a quattro ad alta voce e “a tempo” (cioè con la stessa velocità con la quale colpirà sulla cattedra), così i ragazzi capiranno la velocità con la quale dovranno sia scandire le sillabe della Filastrocca che eseguire i gesti della Body Percussion.
Poi, continuando a “dare il tempo” con la mano sulla cattedra, reciterà la Filastrocca con i ragazzi scandendo una sillaba per ogni colpo sulla cattedra.

I ragazzi invece, ad ogni colpo sulla cattedra, pronunceranno la sillaba della Filastrocca mentre, contemporaneamente, eseguiranno i gesti della Body Percussion indicati dalle sillabe onomatopeiche (quelle blu).

 

SECONDA FASE
Quando ragazzi e insegnante avranno preso confidenza con la Body Percussion non ci sarà più bisogno didare il tempo sulla cattedra“. 
Per far capire la velocità basterà che l’insegnante conti fino a quattro prima dell’attività: questo sarà sufficiente a “dare il tempo”.

Dopo aver contato l’insegnante potrà iniziare a recitare la Filastrocca eseguendo i gesti della Body Percussion insieme ai suoi studenti.

 


Tempo al Tempo è la guida Teorico-Pratica per la Scuola Primaria, scritta da Renzo Canafoglia, che guida alunne, alunni e insegnanti a suonare, usando il proprio corpo come uno strumento a percussione, con attività cooperative e inclusive motivanti. La metodologia permette di agire allo stesso tempo sia in ambito musicale sia in ambito motorio. 
Sfoglia i testi cliccando sull’immagine qui sotto.

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La Body Percussion

La tecnica applicata in ambito scolastico e i suoi benefici

Da qualche anno, sempre più spesso, sentiamo parlare di Body Percussion, non solo con eco intrinsecamente musicale o con riferimenti al mondo della danza e dell’arte in genere, ma anche relativamente a contesti scolastici. Come mai?

Procediamo con ordine!

Cosa si intende per Body Percussion?

La Body Percussion (o percussione corporea) è una tecnica che consiste nell’utilizzare il proprio corpo come uno strumento a percussione.

Il modo di suonare prevede di percuotere con movimenti specifici, detti gesti sonori, determinate parti del corpo (gambe, mani, petto, ecc.) con la finalità di produrre una vibrazione e di conseguenza un suono.

I gesti sonori, in base al punto in cui percuotiamo il nostro corpo e al variare di caratteristiche come l’intensità, la velocità e il ritmo riescono non solo a produrre suoni differenti, ma anche a veicolare emozioni differenti: pensiamo, ad esempio, a tutti quei gesti non controllati, come il battersi la mano sulla fronte quando ci siamo dimenticati qualcosa, l’applauso dopo aver goduto di uno spettacolo, lo schioccare le dita quando ci è venuta una idea ecc. Bene, in ognuno di questi esempi abbiamo espresso una emozione percuotendo il nostro corpo.

Il suono è il risultato del gesto (che per questo viene detto sonoro).

Ecco perché quando parliamo di Body Percussion ci troviamo contemporaneamente sia in ambito musicale che in ambito motorio.

Per aumentare la gamma o l’intensità delle emozioni che si vogliono trasmettere spesso al gesto sonoro viene associata anche la voce o il canto.

Quanti gesti sonori esistono?

Il numero non è calcolabile perché qualsiasi movimento fatto percuotendo il nostro corpo per ottenere un suono distinto, riconoscibile e ripetibile è un gesto sonoro.

Sebbene alcuni gesti siano facilmente intuibili (battere insieme le mani, percuotersi il petto con il palmo della mano, battere i piedi a terra ecc.) è la fantasia che ne determina il numero: gesti sonori, infatti, sono anche percuotere la parte posteriore del collo (o i glutei) con il palmo della mano, schioccare le dita, così come schioccare in vari modi la lingua sul palato.

Come e quando è nata la Body Percussion?

Tracce di questa tecnica si riscontrano in Indonesia già nel XV° e XVI° secolo, per quanto sembra che i prodromi della Body Percussion abbiano avuto origine dagli schiavi deportati nelle Americhe dall’Africa occidentale, i quali, avendo il divieto di utilizzare i loro tamburi e qualsiasi altro strumento musicale, accompagnavano i loro canti e danze con i suoni del corpo.

Quel che è certo è che la genesi di quella che oggi chiamiamo Body Percussion inizia alla fine agli anni ‘70 del secolo scorso grazie al lavoro di Keith Terry, educatore, ballerino e percussionista statunitense, che iniziò a sperimentare sul proprio corpo ciò che aveva appreso suonando la batteria. Fu Mr Terry a coniare il termine Body Music

Perché la Body Percussion viene usata a scopo riabilitativo?

il Dipartimento di Medicina e Scienze dell’Invecchiamento dell’Università Gabriele D’Annunzio di Pescara, nel parlare di pazienti affetti da danni cerebrali (oppure di bambini con ADHD), sottolinea come la Body Percussion, specialmente se associata al canto, stimoli la corteccia prefrontale e il lobo parietale (aree cerebrali deputate anche al controllo motorio): questo può favorire il recupero di alcune funzionalità motorie di base. Inoltre, poiché l’esecuzione dei gesti sonori coinvolge anche il lobo frontale, distretto del cervello deputato alla pianificazione del movimento, la Body Percussion si rivela una attività efficace anche all’interno di un training atto a mantenere alta l’attenzione, la concentrazione e, soprattutto, a ricevere e tradurre in maniera esatta gli stimoli ambientali riguardanti la postura corretta da mantenere e le azioni da eseguire per compiere un determinato movimento.

— > Approfondisci di più:
https://www.dmsi.unich.it/sites/st08/files/musica_e_arte_attraverso_il_movimento.pdf

Perchè usare la Body Percussion anche in ambito scolastico?

Sono molte le ragioni che rendono la Body Percussion una tecnica adatta al contesto scolastico.

  • È una attività economica: non bisogna acquistare strumenti.
  • Aiuta la concentrazione
  • Migliora l’attenzione e la memoria.
  • Educa ad un corretto movimento e ad una corretta postura.
  • Facilita i processi di sviluppo della propriocezione e della lateralizzazione.
  • È una attività di gruppo non competitiva e, in quanto tale, educa alla cooperazione e alla socializzazione in un contesto del tutto NON prestazionale. Declinata in questo modo la Body Percussion è in grado di aiutare molti bambini che hanno difficoltà a relazionarsi col proprio corpo, facendo loro sperimentare la propria fisicità in maniera più positiva e creativa.
  • Proprio perché NON prestazionale la Body Percussion è una attività inclusiva: può (e deve) partecipare tutto il gruppo classe, ognuno in base alla propria indole e capacità, anche i bambini con eventuali difficoltà cognitive o disturbi di altro genere. L’essere praticata dall’intero gruppo-classe rende la Body Percussion un ottimo strumento di integrazione, capace di educare alla diversità e di promuovere l’unicità della persona: il gesto sonoro, infatti, non è solo movimento e suono, ma anche un insieme elaborato di emozioni e sensazioni, caratteristiche che hanno tutti i bambini, ognuno in maniera unica e particolare. Il gesto sonoro di ogni bambino sarà perciò unico e particolare come lui.
  • È una attività che prevede il movimento, perciò permette ai bambini di dar sfogo all’energia propria della loro età. Tutto questo instaura nel gruppo-classe un clima gioioso e giocoso: i bambini si divertono!

Infine, poiché le immagini spiegano meglio di mille parole, in questo video un po’ di Body Percussion in ambito scolastico.

 



Tempo al Tempo
è una guida Teorico-Pratica per la Scuola Primaria, scritta da Renzo Canafoglia, che guida alunne, alunni e insegnanti a suonare, usando il proprio corpo come uno strumento a percussione, con attività cooperative e inclusive motivanti. La metodologia permette di agire allo stesso tempo sia in ambito musicale sia in ambito motorio. 

Sfoglia i testi cliccando sull’immagine qui sotto.

Musica, maestro! L’importanza delle canzoni nell’apprendimento della lingua inglese

Una prima autonomia linguistica in inglese può essere sviluppata tramite l’ascolto del suono, del ritmo e della musica, che costituiscono componenti essenziali e sempre presenti nella quotidianità del bambino, sin dalla nascita. I bambini, sin dai primi giorni di vita, infatti, si addormentano al suono di ninne nanne e imparano le prime parole at­traverso filastrocche.

Anche dal punto di vista dell’apprendimento linguistico in giovane età, le canzoncine e le filastrocche rivestono un ruolo importante poiché, oltre a favorire la motivazione all’apprendimento della lingua straniera, in un clima positivo e significativo, favoriscono l’apprendimento di lessico, strutture e chunks linguistici attraverso il ritmo.

L’USO DELLA CANZONE DURANTE LA LEZIONE DI INGLESE

Nell’insegnamento della lingua straniera l’utilizzo di canzoncine, filastrocche e chants si presta sia come strumento didattico finalizzato all’apprendimento di lessico e strut­ture, sia come strumento per spezzare il ritmo quando l’atmosfera in classe risulta un po’ fiacca o in seguito a un’attività in cui è richiesto un alto grado di coinvolgimento da parte degli alunni.

L’utilizzo di canzoncine, filastrocche e chants offre, inoltre, un’occasione piacevole e gra­dita per il consolidamento, attraverso il meccanismo della ripetizione, e per il ripasso di lessico e strutture note, nell’ambito delle attività di routine, warm up o al termine di una lezione.

Canzoncine, filastrocche e chants sono anche una valida opportunità per venire a contat­to con la cultura inglese e per contestualizzare l’apprendimento linguistico.

L’attività corale favorisce la socializzazione all’interno del gruppo classe e l’integrazione di tutti i soggetti. Favorisce anche il coinvolgimento e l’inclusione di quei bambini più emotivi o di chi non si sente pienamente a suo agio nel prendere parte ad attività di tipo ludico.

È quindi importante che l’insegnante non forzi i bambini a partecipare all’attività e lasci la possibilità di gestire a ciascuno le proprie emozioni.

L’attività, anche nel caso di quei bambini che non si lasciano coinvolgere subito, risulterà comunque positiva perché darà loro modo di avvicinarsi, anche se indirettamente, ai suoni e ritmi della lingua.

Quanto è importante associare movimenti alle canzoni?

La musica abbinata alla psicomotricità può risultare utile per rinforzare il processo di memorizzazione e quindi accelerare l’acquisizione di una lingua straniera.

head and shoulders

È importante che il coinvolgimento dei bambini avvenga su un piano multisensoriale, è quindi necessario associare parola e movimento: questo approccio, il TPR (Total Physical Response), agevola i transfer alla lingua parlata e facilita la costruzione graduale della memoria a lungo temine.

I suoni della parola sono veicoli di significato che la gestualità può accentuare e fissare nei processi di memorizzazione.  

È sicuramente indispensabile sfruttare questo importante canale di comunicazione che è il suono e associarlo il più possibile, nel corso dell’attività musicale, al gesto creando così anche un clima di allegra partecipazione che favorisca la motivazione e la ricettività all’apprendimento della lingua.

Che caratteristiche devono avere le canzoni nei testi di inglese?

Le action songs, per fun­zionare come veicoli di presenta­zione linguistica, “contenitori” di campi lessicali, di funzioni e di strutture da imparare, devono avere caratteristiche specifiche.

Devono, innanzitutto, essere costruite su un motivo facile da ricordare, essere orecchiabili e ritmate, con arrangiamenti musi­cali semplici e moderni e devono contenere il lessico e le strutture che si vogliono trasmettere.

Attraverso l’apprendimento del­la canzone, il testo viene fissato nella memoria di ogni bambino.

Queste canzoni si devono prestare a essere smontate, rimontate e variate a seconda delle esigenze creative dei bambini e ai fini dell’apprendimento di strutture linguistiche e di nuovi vocaboli.

Le canzoni didattiche sono uno strumento molto motivante che si estende ai livelli di acquisizione e padronanza linguistica, compresa la capacità di pronunciare e, per i bambini più grandi, di scrivere in modo corretto.

ALCUNI SUGGERIMENTI PER L’USO DELLE CHANTS E DELLE SONGS

  • In una prima fase è opportuno che i bambini non vedano o leggano il testo della canzone, ma che si concentrino sull’ascolto dei suoni e dei ritmi della lingua.
  • Accompagnate l’ascolto con gesti, immagini, oggetti o pupazzi, al fine di favorire la com­prensione del testo, senza ricorrere alla traduzione in L1.
  • Successivamente, invitate gli alunni ad ascoltare di nuovo la canzone e a imitare i gesti o indicare le immagini utilizzate.
  • Nelle esecuzioni successive smettete di fare i gesti lasciando che gli alunni si muovano da soli. Una volta avviata l’attività lasciateli cantare da soli, così da favorire la loro autonomia espressiva. È un momento importante in cui i bambini acquisiscono la canzone per loro stessi. La canzone diventa la “loro canzone”.
  • L’atto di cantare in coro, già fortemente motivante in se stesso, favorirà la corretta pro­nuncia e intonazione, mentre le parole in rima creeranno ulteriori agganci nella memoria degli alunni.
  • In caso di canzoni o filastrocche in cui compaia un testo di una certa lunghezza è possibile facilitarne la memorizzazione attraverso la ripetizione di segmenti di testo e di sequenze via via più lunghe.
  • Passate poi alla fase della contestualizzazione del lessico e delle strutture attraverso attività sul testo, come il riordino di immagini che illustrano la canzoncina, o di porzioni di testo op­portunamente mischiate, oppure abbinamenti di lessico e immagini, di frasi e immagini.

PERCORSI INTERDISCIPLINARI CON CANZONI E FILASTROCCHE

Una canzoncina o una filastrocca può anche essere utilizzata come input linguistico per l’avvio di un percorso interdisciplinare.

Per rendere l’attività funzionale alla trasmissione o al rinforzo di contenuti linguistici sce­gliete accuratamente il materiale da proporre alla classe, adattandolo anche ai gusti musi­cali dei bambini e valutate attentamente i prerequisiti necessari e il grado di difficoltà e di pertinenza di tale materiale agli obiettivi linguistici.

Filastrocche, canzoncine, chants e action songs risultano, quindi, essere strumenti insosti­tuibili nella didattica della L2: l’ascolto e la ripetizione di una canzone in lingua inglese non sono solo importanti per l’acquisizione della pronuncia e dell’intonazione, ma rappresentano anche, per il bambino, un momento importante di scoperta di una specifica cultura, che si manifesta nella particolarità del ritmo e della cadenza della frase.

A questo punto, non ci resta che schiacciare PLAY!

Buona lezione di inglese e… musica, maestro!

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Story Lane

“Se ascolto dimentico, se guardo capisco e se faccio imparo”

Il passaggio dalla scuola dell’infanzia alla primaria è una fase molto delicata e non sempre semplice; la reazione al cambiamento è spesso molto differente da bambino a bambino.

Per affrontare i primi giorni di scuola, ma anche per accompagnare lo studio durante l’anno, una delle scelte giuste da fare è sicuramente adottare nuovi stimoli per supportare l’apprendimento.

Ad esempio, cantare insieme permette ai bambini di imparare divertendosi; grazie alla musica si accende la motivazione: gli stimoli musicali e motori stuzzicano la fantasia di ciascun bambino, suscitando curiosità e voglia di imparare cose nuove che, grazie anche alle canzoni, possono essere apprese con maggior facilità e memorizzate meglio.

Le insegnanti hanno a disposizione diversi strumenti utili a motivare un bambino, come le filastrocche per insegnare l’alfabeto e i numeri, le favole, le poesie e le immagini che, se accompagnate da musica e movimento, diventano estremamente più divertenti ed efficaci.

Quali sono quindi i benefici principali?

  • Le canzoni, le filastrocche e le storie in rima

    La musica promuove lo sviluppo di competenze trasversali e aiuta a sviluppare capacità corporee, motorie, percettive e sensoriali.
    È il linguaggio ideale per svolgere attività in comune e per realizzare forme di socializzazione; può essere veicolo di trasmissione di informazioni e messaggi e diventare strumento di tolleranza e comprensione reciproca.
    Certamente uno degli strumenti di inclusione più potenti.
    Grazie alla musica è possibile sviluppare anche competenze cognitive e potenziare la capacità di memorizzazione: attraverso semplici filastrocche musicali si aiuta i bambini a memorizzare le fasi del giorno, concetti difficili come dentro e fuori, davanti e dietro oppure ancora nozioni come le vocali, i numeri, o le figure geometriche; se questo non bastasse ricordo anche che in situazioni complesse e di stress emotivo la musica tranquillizza i bambini e ha un effetto benefico e rilassante che predispone all’apprendimento e allo svolgimento attivo delle attività scolastiche.
    Imparare filastrocche e storie in rima permette inoltre di esercitare la memoria e tenerla in allenamento, si gioca con le parole, con il ritmo e con la musicalità del linguaggio.
    Infine completare le rime facilita anche l’apprendimento di nuove parole, così da arricchire il proprio lessico sempre convinti che a scuola, così come nella vita, “chi conosce più parole, vince”.
     

  • Il ballo collettivo

    Sottovalutare l’importanza del movimento corporeo è un errore che fanno molte insegnanti. Dopo uno sguardo attento si notano però alunni sempre più impacciati nei movimenti, incapaci di correre, saltare in modo coordinato e persino di fare le capriole.
    Perché sarebbe bene invece dare più spazio nella didattica al movimento corporeo?
    Il ballo o, volendo usare un linguaggio più tecnico, le attività neuromotorie musicali, sono uno strumento molto efficace perché riescono a conciliare lo sviluppo motorio con quello espressivo e comunicativo.
    Grazie ai balli collettivi è più facile aggregare e formare il gruppo, stimolando la capacità di attenzione e di rispetto nei confronti degli altri.
    Muoversi a tempo di musica è un’attività altamente inclusiva che, oltre ad essere divertente, stimola la creatività, la memoria e permette di sviluppare l’ascolto, il senso del ritmo e di accrescere la propria autostima.

D’altronde anche Marcel Proust sosteneva che

“La musica è forse l’unico esempio di quello che avrebbe potuto essere- se non ci fosse stata l’invenzione del linguaggio, la formazione delle parole, l’analisi delle idee- la comunicazione delle anime”
 

  • Il gioco e le attività neuromotorie

    Intendiamo qui il gioco non come semplice passatempo ma come un’attività formativa.
    È risaputo che attraverso il gioco e le attività neuromotorie i bambini sono stimolati a esplorare con il corpo; la regola di “imparare facendo” era sostenuta persino da Confucio che in una famosa massima aveva sottolineato: “se ascolto dimentico, se guardo capisco e se faccio imparo”.
    L’esperienza sonora si salda strettamente con la motricità; i movimenti semplici abbinati alle canzoni permettono di memorizzare in modo ludico i concetti espressi, che in questo modo vengono fissati più rapidamente e contribuiscono ad affinare le abilità neuromotorie.

Don Milani, Maria Montessori e Gianni Rodari insieme a molti altri esperti del passato, sostenevano che il gioco è la prima attività didattica, che “se giocando si impara, giocando bene si impara meglio”.

 

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