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Storytelling e apprendimento della lingua inglese (parte 2)

| Elisa Casci | , , | Tempo di lettura: 3 min.
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Consigli pratici per progettare lezioni basate sullo storytelling

Per programmare delle lezioni di successo basate sullo storytelling risulta necessario, in fase di progettazione, dividere l’attività in tre fasi: pre-storytellling task, storytelling task e post storytelling task.
Nella pre-storytelling task, ci si dedica ai primi step per avvicinare la bambina e il bambino alla storia: mostrare il libro, far vedere le immagini e indicare il titolo. Le immagini sono fondamentali per far comprendere la storia e rendere possibile l’associazione tra parole e immagini. In questa fase, l’insegnante potrà scrivere alla lavagna le parole essenziali per comprendere la storia in modo che le bambine e i bambini potranno riconoscerle durante la lettura. Inoltre, dopo aver mostrato il libro, si consiglia di attirare l’attenzione delle bambine e dei bambini ponendo semplici domande per presentare i personaggi, il setting e la trama, come ad esempio: Who is he/she? Where are they? What can you see? Si consiglia di iniziare a raccontare la storia solo quando c’è attenzione e silenzio in aula.

Nella fase della Storytelling task l’insegnante è inviata a leggere ad alta voce, scandendo le parole lentamente e indicando le immagini durante la lettura. È necessario far comprendere alle bambine e ai bambini la lettura e quindi prevedere una prima lettura senza interruzioni per far apprezzare il suono e il ritmo della lingua, mentre nelle successive riletture può essere richiesta la loro collaborazione. Durante la lettura, si consiglia di usare la voce e i gesti per dare enfasi alla storia, di mimare le azioni e di dare voce ai personaggi. Durante la seconda o terza lettura, si possono ripetere insieme frasi della storia con il ritmo e la giusta intonazione e, se disponibile, si può ascoltare una canzone correlata alla storia. Predire cosa succede può essere una fase di questo momento centrale dello storytelling, favorita da domande quali: What’s the problem? What happens next? Le bambine e i bambini possono rispondere in italiano e man mano che sono più grandi e il livello è più alto possono provare ad usare la lingua inglese.

L’ultima fase è la post storytelling task: in questa fase possono essere proposte delle story maps o delle immagini per riordinare la storia, distinguendo l’inizio, lo svolgimento e la fine. I bambini possono raccontare la storia servendosi delle immagini. Si può valutare la creazione anche un lapbook o dei poster da appendere in classe. Una strategia visiva per aiutare le bambine e i bambini a raccontare la storia è rappresentata dalla five finger retell dove il pollice rappresenta il setting, l’indice i personaggi, il medio l’inizio della storia, anulare lo svolgimento e il mignolo la conclusione della storia. La storia può poi prendere vita attraverso la drammatizzazione della storia, il role play o la creazione di finger puppets.

Ed ora non resta che metterci alla prova! Di seguito vi propongo due storie con cui cimentarsi:
– The Gingerbread Man, trovate di seguito il link e l’audio della storia;
– il minibook di “Rudolph the Red – Nosed Reindeer” (storia tipicamente natalizia) utilissimo per il post storytelling task.

Elisa Casci
Docente inglese specialista

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