Skip to main content

Tag: didattica

Progettare e sviluppare i contesti di apprendimento

Apprendere è un’esperienza che ci accompagna lungo tutto il ciclo di vita. L’apprendimento prevede il coinvolgimento di molteplici processi psichici che sono in continua interazione tra loro, processi cognitivi, emotivi, metacognitivi, motivazionali e socio-relazionali.

Perché è importante parlare di contesto di apprendimento? Questa espressione ci orienta a riflettere su quanto l’apprendimento non sia un meccanismo che prevede solo trasmissione, ricezione e immagazzinamento di informazioni.  Dove apprendiamo, con chi apprendiamo, perché apprendiamo, quando apprendiamo, in che modo apprendiamo ha un impatto sul funzionamento dei processi psichici che sostengono gli apprendimenti nonché sul benessere e quindi sulla salute di chi apprende.

Diventa dunque centrale soffermarsi e progettare non solo il “cosa” e quindi i contenuti, ma anche dedicare del tempo a riflettere, progettare e sviluppare il contesto di apprendimento.  Ad esempio chiedersi: “Come presento quell’argomento?”, “Come sostengo la motivazione?”, “E se un bambino o una bambina in quel momento non riesce a svolgere l’attività educativa o didattica presentata?”, “In che modo accompagno ad apprendere e ad affrontare l’ostacolo incontrato?” etc.

Parlare di contesto di apprendimento vuol dire quindi mettere in luce molteplici aspetti, tanti quanti sono i fattori che intervengono e che incidono sulla qualità degli apprendimenti. Vuol dire anche avere come premessa basilare che ogni essere umano è unico e irripetibile e quindi chi apprende ha dei propri bisogni, modalità, strategie e stili di apprendimento; ogni gruppo, sezione, classe ha le proprie specificità che non sono sempre le stesse ma che cambiano ed evolvono; ogni servizio educativo o scuola è un luogo fisico ma soprattutto un luogo che influenza è che influenzato e co-costruito da chi lo abita.  Per approfondire come progettare e sviluppare il contesto di apprendimento è necessario sottolineare prima di tutto l’importanza di una prospettiva flessibile, personalizzata e inclusiva (Come progettare un contesto d’apprendimento? Scoprilo con l’articolo dedicato link.

Inoltre, anche l’ambiente, il luogo in cui si apprende può favorire o ostacolare gli apprendimenti.

Ad esempio, chiediamoci: come è strutturato lo spazio in cui è previsto lo svolgimento dell’attività educativo o didattica?

Ci sono abbastanza luci? È un ambiente in cui ci sono molti stimoli sonori? Quanti materiali educativi o didattici sono presenti? Quali? Come sono disposte le sedie? Sono disposte in modo che sia favorita una collaborazione tra pari o uno svolgimento individuale dell’attività? Ecc.

Capiamo bene che a queste domande non ci sono delle risposte univoche o universali ma l’ambiente sarà da progettare e costruire in base agli obiettivi di apprendimento, e lo stesso ambiente di apprendimento sarà poi da aggiornare, rinnovare e co–costruire in base alle esigenze, alle sfide e anche agli ostacoli che si incontreranno lungo il percorso di apprendimento. Sono domande a cui è importante dare spazio perché apprendere è un processo dinamico, attivo e interattivo che si realizza all’interno di un contesto sociale.

Non c’è quindi un’unica e generale modalità che assicura un contesto di apprendimento efficace. Sviluppare un contesto che sia orientato a favorire e a sostenere i processi di apprendimento richiede elasticità, mobilità, creatività.

Progettare e costruire un contesto che sia promotore dell’apprendimento richiama al porre la centralità su chi apprende in modo che bambini e bambine, alunni e alunne siano davvero protagonisti attivi del loro percorso di apprendimento grazie ad un contesto che li considera nella loro totalità e unicità promuovendo gli apprendimenti e il benessere, lo stare bene a scuola.

Tre risorse utili per iniziare l’anno con Verdeprato

Materiali didattici e spunti per l’accoglienza

Che emozione! Iniziamo il nuovo anno scolastico con Verdeprato, il corso per il Triennio più adottato dalle classi prime della Scuola Primaria. Per aiutare le tante insegnanti e i tanti insegnanti che hanno scelto questo testo ti ricordiamo tre risorse che potrebbero esservi utili già da questi primi giorni di scuola!

1 – Il Quaderno dei primi giorni per fare accoglienza
L’avvio della Scuola Primaria, i primi giorni, il primo giorno, sono momenti importanti nell’approccio emotivo alla nuova esperienza di vita. Volendo rimanere nella metafora dell’uovo che si schiude e della nascita di Piumina – il personaggio chiave di Verdeprato – essi forniscono una sorta di “imprinting”. Occorre quindi farsi trovare preparati ad accogliere bambini e bambine con sguardo libero e aperto, dando loro l’opportunità di sentirsi davvero i “benvenuti”, come recitano spesso i nostri cartelli d’accoglienza, tenendo conto anche della predisposizione dell’ambiente classe.

Oltre alla predisposizione dell’aula, che può essere allestita con i personaggi e le ambientazioni del libro, vi segnaliamo il Quaderno dei primi giorni: un utile supporto ricco di attività semplici e divertenti per iniziare l’anno scolastico e incominciare a conoscere i personaggi che accompagneranno bambine e bambini durante tutto l’anno scolastico.

2- La storia di Verdeprato in versione audio e video-animata per coinvolgere la classe
Come introdurre la storia di Verdeprato? In allegato al testo è presente per l’insegnante un libro di lettura che raccoglie tutti gli episodi di Verdeprato in un unico testo di narrativa: “La storia di Verdeprato”. Per coinvolgere maggiormente la classe, la storia è disponibile anche in versione audioletta e video-animata che puoi trovare a disposizione all’interno del Libro Digitale.
Ti proponiamo di seguito il primo episodio video-animato!

Vuoi vedere gli altri episodi? Accedi a Raffaello Player e attiva il Libro Digitale di Verdeprato!

3 – Il video di presentazione di Verdeprato per scoprirne tutte le potenzialità
Scopri tutti i segreti di Verdeprato con il webinar di Patrizia Granata e Roberto Morgese: buona visione e buon inizio di anno scolastico!

Video webinar presentazione

Accoglienza dalla A alla Z

#backtoschool
Il primo impatto che i bambini e le bambine di classe prima hanno con l’ambiente e le persone della Scuola Primaria è di estrema importanza. Nella nostra esperienza di insegnanti, salutando le classi quinte, molti alunni e alunne ci riportano il ricordo di quell’istante magico, di quel contatto tutto speciale.

Per questo motivo è opportuno preparare se stessi e l’ambiente sotto ogni punto di vista.

La prima raccomandazione è di non rimanere vittima dell’effetto Pigmalione, quello che, attraverso anticipazioni di vario genere (schede informative di passaggio dalla Scuola dell’Infanzia, conoscenza dei genitori, pregresso di fratelli o sorelle avuti in classe prima dei nuovi arrivati…) crea in noi un’aspettativa, positiva o negativa, sul bambino o sulla bambina che accogliamo. Questa inclinazione tenderà inevitabilmente, come molti studi hanno dimostrato, a essere confermata dalle nostre osservazioni e dalla nostra lettura dei primi risultati scolastici dell’alunno o dell’alunna in questione, portandoci addirittura a distorcere le evidenze raccolte. Sarebbe consigliabile, quindi, limitarsi a conoscere preventivamente i loro nomi, consultando gli elenchi, e ad accoglierli con gioia e pazienza per come sono e si presenteranno (salvo che per l’accoglienza di bambini o bambine che hanno bisogno di cautele o accortezze particolari, rispetto ai quali o alle quali ci giungono precise segnalazioni da esperti o colleghi).

Oltre alla preparazione di noi stessi, come in un’attività liberatoria di mindfulness che ci dà la carica necessaria per affrontare l’avvio con tante persone nuove, è altrettanto importante predisporre l’ambiente. Bastano alcuni elementi per dare un tocco particolare all’aula. Lasciando a ogni team docente la decisione rispetto alla sistemazione dei banchi (singoli, a piccole file, a isole, a ferro di cavallo), che comunque costituisce una caratteristica di grande peso rispetto alla formazione del gruppo classe, all’interazione positiva tra pari e alla rassicurazione di chi si sentirà più “sperduto”, il decoro dello spazio comune aggiunge una nota di sorpresa e di piacere per chi entra a scuola per la prima volta.

Per connotare l’aula, è opportuno che gli elementi scelti diano voce alla tendenza al fantastico proprio dell’età e contemporaneamente testimonino la cura nell’accoglienza della nuova classe. Per questo motivo, il consiglio è di affiggere alla porta d’ingresso o alle pareti alcune decorazioni a tema.

Ecco alcuni consigli e attività realizzate a partire dai testi scolastici di Verdeprato e Formula Magica!

Il progetto Verdeprato fornisce all’insegnante che lo adotta dei materiali che immergono da subito i bambini e le bambine in una situazione d’apprendimento divertente e inclusiva: si parte alla scoperta della storia di Verdeprato!

Scopri Verdeprato con l’articolo dedicato!

Il progetto di Formula Magica fornisce all’insegnante che lo adotta tanti materiali, che immergono da subito i bambini e le bambine in un ambiente d’apprendimento coinvolgente e divertente: la Scuola di magia! Scopri i consigli di Roberto Morgese.

E per le altre classi?
È altrettanto importante accogliere non solo le classi prime, ma anche tutte la altre classi di scuola primaria: scopri la pillola di didattica di Roberto Morgese!

Dialoghi in Agenda: guardare le stelle

Da sempre l’uomo è attratto dal cielo stellato, dall’infinito, dal mistero che è la volta celeste e tutti i suoi pianeti. Il cielo ha ispirato tantissimi poeti, scrittori, artisti e musicisti famosi, anch’essi attratti da quel fascino dell’ignoto: Leopardi, Debussy, Van Gogh, e ovviamente Giovanni Pascoli, con la poesia 10 Agosto, dedicata proprio alla notte delle stelle cadenti.

Oggi ti portiamo in un Osservatorio Astronomico per cercare di svelare alcuni di quei segreti che da sempre hanno affascinato l’umanità con il Podcast Dialoghi in Agenda. Quale occasione migliore per alzare lo sguardo al cielo… ed esprimere un desiderio?

Ascolta l’episodio!
Diego e Gaia partecipano, su consiglio di un amico di Diego, a un’osservazione notturna guidata dall’esperto Davide Ballerini, presidente dell’Associazione Marchigiana Astrofili, presso un Osservatorio Astronomico.


Dialoghi in Agenda e l’Alternativa in Agenda
Dialoghi in Agenda
è un progetto podcast che tratta i temi dell’Agenda 2030, della sostenibilità ambientale e dell’adolescenza attraverso la forma dialogica, per alzare gli occhi dalla scuola al mondo! Il progetto si lega a l’Alternativa in Agenda, il primo testo pensato per studentesse e studenti della Scuola Secondaria di primo grado per l’Alternativa alla Religione Cattolica. Un volume unico per i tre anni scolastici, a cura di Francesca Lombardo e Daniela Gagliardini, che offre percorsi multidisciplinari relativi ai temi dell’Agenda 2030 e dell’Educazione civica.

Dialoghi in Agenda: microplastiche e biologia marina

Per questo luglio, in occasione anche della Giornata del mar Mediterraneo, ti proponiamo due puntate del Podcast Dialoghi in Agenda dedicati al tema del mare e della sua salvaguardia. Spunti di riflessione per adulti e ragazzi, per imparare a proteggere questo straordinario ecosistema e tutte le creature che lo abitano: oggi parliamo di microplatiche e di biologia marina.
Buon ascolto… tra le onde!

SCOPRI GLI EPISODI
Episodio 3 – A caccia di microplastiche
Diego, Gaia e i loro compagni di classe partecipano a un’iniziativa di Legambiente per la pulizia delle spiagge; conoscono così la volontaria Astra Piccinini, che racconta loro la sua ricerca scientifica nel campo delle microplastiche.


Episodio 4 – Passione Mare
In questo episodio Gaia e Diego, insieme ai loro compagni di classe, incontrano la biologa marina Chiara Franco, che racconta il suo impegno per la salvaguardia della vita marina negli Oceani di tutto il mondo.


Dialoghi in Agenda e l’Alternativa in Agenda
Dialoghi in Agenda
è un progetto podcast che tratta i temi dell’Agenda 2030, della sostenibilità ambientale e dell’adolescenza attraverso la forma dialogica, per alzare gli occhi dalla scuola al mondo! Il progetto si lega a l’Alternativa in Agenda, il primo testo pensato per studentesse e studenti della Scuola Secondaria di primo grado per l’Alternativa alla Religione Cattolica. Un volume unico per i tre anni scolastici, a cura di Francesca Lombardo e Daniela Gagliardini, che offre percorsi multidisciplinari relativi ai temi dell’Agenda 2030 e dell’Educazione civica.

Ricordare Danilo Dolci a cento anni dalla nascita

“Se l’occhio non si esercita, non vede.
Se la pelle non tocca, non sa.
Se l’uomo  non immagina, si spegne.”

Versi tratti dalla poesia “Il limone lunare”

Impiegare la propria esistenza per dare valore non solo alla propria ma soprattutto a quella degli altri è l’assunto che caratterizza Danilo Dolci come poeta, sociologo, educatore.

Danilo Dolci va ricordato per le azioni e l’impegno volti all’emancipazione sociale, nella volontà incondizionata di assumere la lotta non violenta come testimonianza e messaggio di vita.

La figura di Danilo Dolci può essere compresa in riferimento alle trasformazioni civili e politiche che hanno interessato gli anni cinquanta e sessanta, anni di profondi cambiamenti che lo vedono protagonista con la pubblicazione di inchieste sociali quali “Banditi a Partinico”, in cui affronta la realtà alla base del banditismo collegando i temi del come si vive, come si amministra, come si educa, come si assiste e si cura. Le sue analisi sono sempre tese a promuovere azioni politiche e morali dal basso, a offrire soluzioni concrete per il benessere quali possono essere i servizi, l’acqua, la casa, la scuola. Norberto Bobbio ha colto come la via intrapresa da Danilo Dolci non abbia fatto distinzioni tra predicare e agire e abbia fatto risaltare la buona predica dalla buona azione. Intuizioni innovative sul piano del pensiero e su quello dell’agire che hanno condotto Danilo Dolci a richiamare l’attenzione con uno sciopero della fame che sarà la molla per una amicizia profonda con Aldo Capitini, filosofo del Movimento Nonviolento italiano che nel 1961 promuoverà la prima marcia della Pace Perugia-Assisi.

Danilo Dolci nasce come poeta, ma desiderava capire la realtà siciliana, soprattutto quella delle zone più povere e marginali, per dar vita a trasformazioni nonviolente. Segue l’esperienza di Nomadelfia, la comunità utopica fondata da don Zeno Saltini, che nel dopoguerra accoglieva orfani e famiglie indigenti.

La sua idea di scuola connota il suo essere educatore innanzitutto, piuttosto che teorico della pedagogia perché gli interessa sempre come intervenire, come cambiare la società. Con il Centro Studi di Trappeto (Partinico) e la lotta contro la mafia sarà conosciuto come “profeta della non violenza”, come il Gandhi della Sicilia o il Gandhi italiano.

Danilo Dolci ha lavorato per seminare, costruire, testimoniare una coscienza sociale e per l’educazione possiamo riprendere quanto detto da John Dewey per cui: “Tutta l’educazione si svolge nel senso di una progressiva partecipazione dell’individuo alla coscienza sociale della comunità”. Ha avuto tanti sostenitori lungo il suo cammino, da Italo Calvino a Bertrand Russel ma anche tanti oppositori e denigratori che non gli hanno tuttavia impedito lunghe battaglie fatte anche di digiuni e mobilitazioni popolari.

Come educatore si è impegnato per una scuola interessata al sociale, alla condivisione, per una politica fatta di slancio ideale, formazione alla democrazia e non ideologismo. Il suo sguardo è stato rivolto non allo schierarsi ma alla liberazione, concependo l’esistenza come processo creativo. Ha privilegiato la domanda e l’esplorazione per cercare ciò che non appare, che supera la consuetudine del fare. La domanda come costruzione: una pedagogia maieutica. Pioniere e precursore della tecnica del circle time, ha favorito sempre il dibattito e l’approfondimento, chiedendo alle sue alunne e ai suoi alunni di parlare non tanto degli scopi che perseguono quanto dei loro sogni perché ciascuno possa essere protagonista e creatore della propria esistenza. Negli anni settanta è stato forte il suo impegno nel diffondere l’esperienza di educatore con il Centro Educativo di Mirto presso Partinico, oggi riconosciuto come una delle migliori scuole sperimentali nate in Italia.

C’è pure chi educa, senza nascondere
l’assurdo ch’è nel mondo,
aperto ad ogni sviluppo
ma cercando d’essere franco all’altro come a sé,
sognando gli altri come ora non sono:
ciascuno cresce solo se sognato.

Osservare il mondo

Come maestra, ho sempre creduto che l’educazione non si limiti ai confini della scuola. La vera comprensione del mondo si sviluppa attraverso l’esperienza diretta e l’osservazione. Questo principio diventa particolarmente rilevante durante le vacanze, quando siamo fuori dalla routine quotidiana e abbiamo l’opportunità di esplorare nuovi ambienti e culture.
Le vacanze rappresentano un’occasione unica per i bambini (e per gli adulti) di apprendere in modo informale, immergendosi in contesti diversi da quelli abituali. Spesso, presi dall’euforia del viaggio e dalle numerose attività programmate, rischiamo di dimenticare quanto sia prezioso il semplice atto di osservare ciò che ci circonda.

L’osservazione attenta contribuisce a sviluppare la curiosità e il senso di meraviglia. Durante una passeggiata in un bosco, per esempio, un bambino può scoprire il ciclo vitale di un albero, osservare gli insetti nel loro habitat naturale o notare le diverse sfumature di verde nelle foglie. Ogni dettaglio osservato è una finestra su un nuovo mondo di conoscenze e comprensioni. In vacanza, ci può capitare di essere esposti a culture e tradizioni diverse dalle nostre. Un mercato locale, una festa tradizionale o un semplice pranzo in un ristorante tipico diventano occasioni per apprendere e apprezzare la diversità culturale. Questo tipo di apprendimento non solo amplia le conoscenze, ma sviluppa anche empatia e tolleranza.


OSSERVARE PER SVILUPPARE IL PENSIERO CRITICO
L’osservazione attenta concorre allo sviluppo di competenze cognitive fondamentali come l’attenzione, la memoria e il pensiero critico. Quando un bambino osserva un paesaggio, un’opera d’arte o un fenomeno naturale, è invitato a fare domande, formulare ipotesi e trovare collegamenti con ciò che ha già imparato. E questo aiuta a formare un pensiero critico e indipendente.
Osservare l’ambiente naturale durante le vacanze può anche sensibilizzare i bambini (e gli adulti) alla bellezza e alla fragilità del nostro pianeta. Notare i segni dell’inquinamento, l’impatto dell’uomo sulla natura o semplicemente apprezzare la bellezza di un paesaggio incontaminato, può ispirare un maggiore rispetto per l’ambiente e un impegno per la sua tutela.
Come maestra, incoraggio sempre i miei alunni e le loro famiglie a sfruttare le vacanze trasformandole in un’opportunità per osservare il mondo con occhi nuovi.
Perché l’osservazione non è solo uno strumento di apprendimento, ma anche un modo per arricchire la nostra vita, rendendoci più consapevoli e più connessi con il mondo che ci circonda. In un’epoca in cui siamo costantemente distratti da schermi e dispositivi, il semplice atto di fermarsi e osservare può diventare un potente antidoto alla superficialità e alla disattenzione.
Quindi, durante le prossime vacanze, ricordiamoci di aprire gli occhi: il mondo ha tanto da insegnarci, se solo siamo disposti a imparare.

Dialoghi in Agenda: Yoga & Mindfulness

Lo Yoga: una pratica utile sia a casa che a scuola. In occasione della Giornata Internazionale dello Yoga del 21 giugno, ti proponiamo una puntata del podcast “Dialoghi in Agenda”, dove l’esperta Costanza Benvenuti parlerà dell’importanza della respirazione e del riconoscimento delle proprie emozioni attraverso la pratica dello Yoga.

Pensate a quando siete in preda a emozioni come tristezza, ansia o rabbia… Ecco. Immaginate di riuscire a non farvi travolgere e, anzi, a liberarvene solo attraverso la respirazione. E poi, pensate di sapere come stare con gli altri senza dovervi preoccupare di chi è più bravo nel fare le cose. Nello Yoga non c’è mai competizione: c’è solo la bellezza di stare insieme e, solo se abbiamo voglia, di condividere qualche cosa di noi.”

LA GIORNATA INTERNAZIONALE DELLO YOGA 
Le Nazioni Unite hanno istituito la Giornata Internazionale dello Yoga per il 21 giugno (anche giornata della musica e primo giorno dell’estate!) per celebrare questa importante disciplina, preziosa per il benessere fisico e mentale. Nato in India, lo yoga è oggi praticato in tutto il mondo, offrendo alle persone di ogni fede ed estrazione sociale gli strumenti di cui necessitano per accrescere ed equilibrare il loro benessere fisico, spirituale e mentale. 

DIALOGHI IN AGENDA: DALLA SCUOLA AL MONDO 
In ognuno dei 18 episodi della serie Gaia e Diego, amici e compagni di classe, incontrano esperti ed esperte pronti a rispondere alle loro curiosità e domande sui grandi temi affrontati ogni giorno tra i banchi: la questione climatica, le scelte dell’adolescenza, gli obiettivi dell’Agenda 2030, le professioni del futuro… per alzare gli occhi dalla scuola al mondo! 
 
Ascolta in anteprima l’episodio “Missione: stare bene insieme!”: durante un’innovativa lezione di educazione fisica, Gaia e Diego, con la guida di Costanza Benvenuti, sperimentano i benefici dello Yoga Educativo, scoprendo l’importanza del respiro e della consapevolezza delle proprie emozioni per affrontare le sfide con calma e concentrazione.

L’ALTERNATIVA IN AGENDA 
Si tratta del primo testo pensato per studentesse e studenti della Scuola Secondaria di primo grado per l’Alternativa alla Religione Cattolica. Un volume unico per i tre anni scolastici, a cura di Francesca Lombardo e Daniela Gagliardini, che offre percorsi multidisciplinari relativi ai temi dell’Agenda 2030 e dell’Educazione civica, ma anche un valido supporto per sviluppare le life skills e sostenere le sfide quotidiane che ogni preadolescente si trova ad affrontare.

Dialoghi in Agenda: il podcast per la rivoluzione green

Come affrontare con ragazze e ragazzi i temi della sostenibilità ambientale? Oggi ti portiamo alla scoperta dell’Amazzonia, polmone verde del Pianeta, attraverso le parole dell’esperta Ingrid Stanford Dias, con il nuovo podcast “Dialoghi in Agenda”, ideato per accompagnare il progetto editoriale “L’Alternativa in Agenda” di Raffaello Scuola.

LA GIORNATA MONDIALE DELL’AMBIENTE
Istituita nel 1972 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, la Giornata Mondiale dell’Ambiente viene celebrata ogni anno il 5 giugno a partire dal 1974 con lo slogan “Only One Earth” (una sola Terra). L’obiettivo principale di questa giornata è quello di promuovere azioni globali per la tutela e la salvaguardia del nostro Pianeta, per preservare gli ambienti naturali e tutte le creature che li abitano.

IL PODCAST “DIALOGHI IN AGENDA: DALLA SCUOLA AL MONDO”
In occasione di questa ricorrenza speciale, ti presentiamo un Podcast pensato per la Scuola Secondaria di primo grado, un alleato prezioso per affrontare con i più giovani i temi dell’Agenda 2030 e piantare i primi semi della rivoluzione verde. Uno strumento nuovo e coinvolgente, che cattura l’attenzione con delle vere e proprie “pillole” di sostenibilità che sfruttano la forma dialogica per alleggerire la conversazione e mantenere alta l’attenzione.

In ognuno dei 18 episodi della serie Gaia e Diego, amici e compagni di classe, incontrano esperti ed esperte pronti a rispondere alle loro curiosità e domande sui grandi temi affrontati ogni giorno tra i banchi: la questione climatica, le scelte dell’adolescenza, gli obiettivi dell’Agenda 2030, le professioni del futuro… per alzare gli occhi dalla scuola al mondo!

Ascolta in anteprima il primo episodio “La natura è di tutti!” Gaia e Diego indagano sulla situazione della foresta amazzonica direttamente attraverso le parole dell’esperta Ingrid Stanford Dias.


L’ALTERNATIVA IN AGENDA
Si tratta del primo testo pensato per studentesse e studenti della Scuola Secondaria di primo grado per l’Alternativa alla Religione Cattolica. Un volume unico per i tre anni scolastici, a cura di Francesca Lombardo e Daniela Gagliardini, che offre percorsi multidisciplinari relativi ai temi dell’Agenda 2030 e dell’Educazione civica, ma anche un valido supporto per sviluppare le life skills e sostenere le sfide quotidiane che ogni preadolescente si trova ad affrontare.

Scopri il libro con il Booktrailer!

Arrivano le vacanze… parliamo di compiti!

La scuola accoglie con grande sollievo l’arrivo del mese di Giugno.
I bambini e le bambine sono stanchi, il lavoro di apprendere è impegnativo e spesso non è l’unico che essi svolgono.
Corsi di danza, basket, nuoto, musica, calcio… ciascuno di loro è spesso impegnato in altre attività che, seppur utili o rilassanti, contribuiscono al carico della fatica e dello stress.
Anche per gli insegnanti la conclusione dell’anno scolastico rappresenta un momento molto faticoso, dopo un anno di intenso lavoro si tirano le fila, si effettuano riunioni e collegi docenti, si compilano documenti di valutazione e relazioni, si ultima la compilazione dei registri elettronici, si espletano gli adempimenti burocratici che richiedono attenzione e generano altro stress.
Tutte operazioni che si svolgono in gran parte quando i bambini sono ormai in vacanza poiché, com’è noto, le insegnanti e gli insegnanti non terminano certo il loro lavoro con la chiusura delle lezioni!

La conclusione dell’anno scolastico porta con sé anche l’assegnazione dei cosiddetti “compiti delle vacanze”, spesso così poco amati in modo particolare dalle famiglie. Dal mio punto di vista credo che possano risultare molto utili, ovviamente se assegnati in misura ragionevole (anche i bambini e le bambine hanno diritto al riposo!).
Esistono in commercio moltissimi opuscoli divertenti che permettono ai nostri alunni di ripassare quanto fatto in classe durante l’anno, in modo ludico e piacevole.
La loro estate è comunque lunga così come il tempo del riposo; perciò, è importante mantenere la “macchina” funzionante. A tutte e tutti noi insegnanti è capitato di dover aspettare a volte fino a fine ottobre per dar tempo ai bambini di recuperare le conoscenze e le competenze con cui li avevamo lasciati l’anno precedente e poter iniziare gli argomenti nuovi.

Il compito estivo rappresenta inoltre un esercizio all’impegno.
Ovviamente molto dipende dall’approccio con il quale si affrontano questi piccoli obblighi.
In questo aspetto sono molto importanti i genitori: se adottano un approccio polemico, il bambino o la bambina sarà autorizzato a lamentarsi, a protestare, a fare le cose in fretta e male.
Se in casa si darà la giusta importanza al “mantenersi” in esercizio con qualche piccola attività, anche per i bambini e le bambine diventerà cosa di utile da svolgersi a puntate, magari organizzando il tempo senza pensare di completare il libro già a Giugno (cosa assolutamente inutile) oppure rimandando il tutto a settembre, con la fatica che ne conseguirà.

Abituare i bambini ad affrontare piccoli impegni, anche se a volte magari un po’ gravosi, aiuta a diventare grandi e a prepararsi a quello che, da adulti, sarà il rispetto delle regole e del lavoro.

Per rendere le attività più accattivanti, le maestre e i maestri potranno aggiungere qualcosa di piacevole come

  • fare liberamente alcuni giorni di diario dei momenti scelti dai bambini perché da loro considerati più belli o densi di esperienze nuove
  • creare una scheda dei posti speciali frequentati
  • cucinare con la nonna e scrivere una ricetta
  • fare una raccolta di oggetti che hanno lasciato un segno

Ovviamente senza pretendere l’obbligo o la perfezione.
Infine, ultimo ma non ultimo, il consiglio di leggere almeno (e dico almeno) due libri, scelti tra un elenco fornito dall’insegnante oppure liberamente in biblioteca o acquistati in libreria, a fumetti o scientifici, di avventura o di paura…
Diventeranno un bel patrimonio di parole, da raccontare agli amici al rientro a scuola!

Cosa consigliare ai tuoi alunne e alunni per le vacanze estive?

La Scuola Primaria ci aspetta!

Siamo pronti e pronte a salutare la Scuola dell’Infanzia?

Il passaggio dalla Scuola dell’Infanzia alla Scuola Primaria rappresenta un momento importante per bambini e bambine ma anche per genitori e docenti che hanno il compito di accompagnarli in questo tempo di cambiamento.

La primavera è arrivata e l’anno scolastico ormai sta per terminare. È tempo di uscite didattiche, visite, feste, è un tempo importante per osservare il percorso di sviluppo vissuto da ciascun bambino e ciascuna bambina, ed è tempo di osservare se ciascuno è pronto per il passaggio alla Scuola Primaria.

 Ma cosa significa essere pronti per il passaggio alla Scuola Primaria? Come possiamo dire se un bambino, una bambina, è pronto, pronta per la classe prima? 

Attraverso un’osservazione attenta possiamo dire quali abilità e conoscenze si sono sviluppate e come ciascun bambino abbia raggiunto le competenze richieste per poter sostenere gli apprendimenti successivi relativi alla Scuola Primaria.

Possiamo osservare lo sviluppo di abilità cognitive, percettive, emotive e motorie non perdendo di vista però la motivazione, la creatività e la curiosità ad apprendere.

I bambini e le bambine che iniziano la Scuola Primaria si trovano ad affrontare situazioni note ma anche non note, chiediamoci se possiedono le strategie e gli strumenti per affrontare serenamente le nuove sfide di apprendimento.  

Siamo riuscite durante il periodo di frequenza alla Scuola dell’Infanzia a dedicare spazio per promuovere lo sviluppo dell’autonomia in modo che ciascun bambino davanti ad un nuovo compito, problema o sfida formuli ipotesi ponendo domande e/o individuando possibili azioni e soluzioni? Ancora, possiedono le strategie per orientarsi di fronte ad una nuova attività? Possiamo dire che hanno acquisito i prerequisiti necessari per gli apprendimenti relativi all’area della scrittura, della lettura e del calcolo che incontreranno alla Scuola Primaria? E infine, ma non meno importante, abbiamo con loro raggiunto competenze trasversali ai cinque campi di esperienza della Scuola dell’Infanzia?

Queste alcune delle domande che possiamo porci per osservare, valutare e valorizzare il percorso vissuto da ciascun bambino durante gli anni della Scuola dell’Infanzia e per rispondere a queste domande possiamo proporre, nella fase finale dell’anno scolastico, alcune attività trasversali come quelle presentate di seguito. 

Attività 1: Costruire l’invito per la propria festa di compleanno.
Presentiamo e consegniamo il materiale che decidiamo di utilizzare, accompagniamo poi i bambini e le bambine alla realizzazione del biglietto promuovendo dialogo, confronto e riflessioni relative ai cinque campi di esperienza.

attivita 1


Attività 2: Inventare una canzone
Un’altra attività può essere inventare una canzone, ad esempio, per la festa di fine anno, pensando al testo e alle musiche. Anche in questa attività possiamo coinvolgere tutti i campi di esperienza con alcune domande che stimolano la riflessione, la motivazione e la creatività.

attivita 2

Proporre attività mettendo in luce l’interazione tra i campi di esperienza consente di osservare molteplici abilità, conoscenze e competenze relative a diverse aree dello sviluppo.

Siamo quindi pronti per la Scuola Primaria? Chiediamolo alle bambine e ai bambini e coinvolgiamoli in attività ed esperienze che permettano loro di scoprirlo e raccontarlo insieme.

Scopri la Guida Didattica “Una girandola di esperienze
1200x630 neurones

Digital Scrollytelling

La pagina web come “cornice narrativa”

Il narrare ha da sempre occupato spazi e tempi significativi in classe: quando ad un concetto didattico si riesce ad agganciare una storia, si forma uno straordinario ponte tra astratto e concreto, un collegamento emotivo in cui l’individuo ricerca connessioni fra le esperienze personali e le nuove informazioni.

In una scuola sempre più digitale, dove la multimedialità sta diventando una risorsa indispensabile per la comprensione approfondita dei contenuti educativi, le tecniche di narrazione che coinvolgono l’uso di più linguaggi mediali rappresentano una preziosa opportunità per arricchire l’esperienza educativa e un potente volano per l’apprendimento significativo.

Per questo si è sperimentato in classe – e in un workshop nell’ultima edizione di Fiera Didacta Firenze – il digital scrollytelling, una tecnica narrativa che sfrutta la possibilità di scorrere in verticale una pagina web, arricchita da effetti grafici e multimediali, con lo scopo di coinvolgere e sorprendere il lettore.

Lo scrollytelling rappresenta un modo innovativo per aumentare l’interesse e il coinvolgimento attivo degli studenti verso la narrazione di una storia, perché ne stimola l’esplorazione, la scoperta creativa, l’approfondimento e la personalizzazione, sia nella fase di scrittura, che in quella di ricerca, selezione e organizzazione delle informazioni.

Si tratta quindi di un vero e proprio esercizio volto all’acquisizione di competenze chiave per la scuola, come la capacità di analisi critica, la comunicazione efficace, la creatività narrativa (solo per citarne alcune), che in questo contesto trovano il supporto sinergico di quelle competenze digitali recentemente aggiornate nel framework “DigComp 2.2. The Digital Competence Framework for Citizens”.

Il digital scrollytelling risulta inoltre estremamente vantaggioso in ambito STEAM. Da una parte è una tecnica che implica il coinvolgimento di diversi ambiti disciplinari, dall’altra risulta particolarmente efficace nel presentare in modo chiaro fenomeni complessi: un modello spesso utilizzato nello scrollytelling è infatti quello della piramide rovesciata, in cui le informazioni più generiche vengono presentate in testa alla pagina mentre, con lo scorrere verso il basso, i concetti diventano sempre più dettagliati e si approfondiscono le questioni tecniche.

Come fare “digital scrollytelling” a scuola?

 Il modo più semplice per iniziare ad utilizzare il digital scrollytelling a scuola, consiste nel coinvolgere gli studenti nella scelta di una storia da raccontare, come una novella tradizionale, un fatto di cronaca, un evento storico, una biografia o l’ultima uscita didattica, e pensare insieme come poter arricchire la narrazione usando elementi multimediali (immagini, video, audio, grafici, mappe, animazioni). Animati dalla possibilità di aumentare un argomento di interesse comune, gli studenti vengono coinvolti nella ricerca e nella selezione di informazioni pertinenti al tema scelto. In questa fase vanno incoraggiati a utilizzare una varietà di risorse, come libri di testo, articoli accademici, interviste con esperti del settore e siti web. In quest’ultimo caso risulta fondamentale guidare gli studenti nell’identificazione di fonti affidabili e nella valutazione della qualità delle informazioni raccolte nell’ottica del raggiungimento delle competenze di literacy del DigComp 2.2 sopra citato.

Durante la ricerca e la selezione delle informazioni, è fortemente consigliata la collaborazione fra gli studenti: questo approccio promuove il senso di appartenenza al gruppo, ma anche la nascita di soluzioni creative grazie al costante scambio di idee.

Con quali strumenti è possibile realizzare e pubblicare un digital scrollytelling?

Esistono diverse piattaforme web che permettono di creare racconti interattivi mediante lo scorrimento dello schermo in modo semplice e gratuito. Queste piattaforme offrono una vasta gamma di modelli predefiniti e tutorial per guidare gli utenti attraverso tutte le fasi del processo creativo, dalla progettazione alla pubblicazione delle storie. Il rischio potenziale associato alla scelta di queste soluzioni, ovviamente in ambito scolastico, consiste nella possibilità per lo studente di focalizzare troppo l’attenzione sull’aspetto grafico a discapito di quello contenutistico: gli effetti grafici proposti, seppur di notevole impatto visivo, possono fungere da pericolosi distrattori nel processo di creazione dei contenuti, con il rischio di relegare la storia ad un ruolo marginale.

In questo contesto, l’App Sites di Google Workspace for Education si distingue come uno strumento versatile e potente per la creazione di esperienze di scrollytelling coinvolgenti e focalizzate sui contenuti.

Del resto il nostro obiettivo non è certo quella di realizzare una pagina per una pubblicità d’effetto (lo scrollytelling è largamente utilizzato tra i professionisti del marketing), volendo piuttosto coinvolgere gli studenti nella storia, arricchendola con particolari, curiosità, mappe, form di testo, elementi multimediali, in modo da renderla più ricca per il lettore, ma oltremodo stimolante per lo scrittore.

Una delle caratteristiche principali di Google Sites è la facilità di utilizzo unita ad una gestione controllata dei contenuti da pubblicare, che consente anche agli utenti meno esperti di creare rapidamente pagine web personalizzate e visibili solo a una specifica cerchia di utenti.

Con la sua interfaccia drag-and-drop, Google Sites si distingue dalle altre piattaforme soprattutto per la capacità di incorporare in modo fluido nella narrazione contenuti interattivi provenienti da altre applicazioni web, rendendo questa soluzione particolarmente adatta al digital scrollytelling.

Sarà possibile così per gli studenti arricchire la storia con mappe e linee del tempo dinamiche, grafici interattivi, gallerie fotografiche, quiz e spazi virtuali, conferendo alla pagina una dinamicità non più solo verticale, ma offrendo al lettore un contatto attivo con la storia in tutte le dimensioni, metafora spaziale dell’approfondimento cognitivo raggiunto dagli studenti in fase di progettazione.

L’uso del digital scrollytelling come strumento didattico apre quindi nuove porte alla narrazione e offre agli studenti un’esperienza di apprendimento coinvolgente in grado di favorire lo sviluppo di competenze essenziali per il futuro.