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Tag: lettura

Accoglienza dalla A alla Z

#backtoschool
Il primo impatto che i bambini e le bambine di classe prima hanno con l’ambiente e le persone della Scuola Primaria è di estrema importanza. Nella nostra esperienza di insegnanti, salutando le classi quinte, molti alunni e alunne ci riportano il ricordo di quell’istante magico, di quel contatto tutto speciale.

Per questo motivo è opportuno preparare se stessi e l’ambiente sotto ogni punto di vista.

La prima raccomandazione è di non rimanere vittima dell’effetto Pigmalione, quello che, attraverso anticipazioni di vario genere (schede informative di passaggio dalla Scuola dell’Infanzia, conoscenza dei genitori, pregresso di fratelli o sorelle avuti in classe prima dei nuovi arrivati…) crea in noi un’aspettativa, positiva o negativa, sul bambino o sulla bambina che accogliamo. Questa inclinazione tenderà inevitabilmente, come molti studi hanno dimostrato, a essere confermata dalle nostre osservazioni e dalla nostra lettura dei primi risultati scolastici dell’alunno o dell’alunna in questione, portandoci addirittura a distorcere le evidenze raccolte. Sarebbe consigliabile, quindi, limitarsi a conoscere preventivamente i loro nomi, consultando gli elenchi, e ad accoglierli con gioia e pazienza per come sono e si presenteranno (salvo che per l’accoglienza di bambini o bambine che hanno bisogno di cautele o accortezze particolari, rispetto ai quali o alle quali ci giungono precise segnalazioni da esperti o colleghi).

Oltre alla preparazione di noi stessi, come in un’attività liberatoria di mindfulness che ci dà la carica necessaria per affrontare l’avvio con tante persone nuove, è altrettanto importante predisporre l’ambiente. Bastano alcuni elementi per dare un tocco particolare all’aula. Lasciando a ogni team docente la decisione rispetto alla sistemazione dei banchi (singoli, a piccole file, a isole, a ferro di cavallo), che comunque costituisce una caratteristica di grande peso rispetto alla formazione del gruppo classe, all’interazione positiva tra pari e alla rassicurazione di chi si sentirà più “sperduto”, il decoro dello spazio comune aggiunge una nota di sorpresa e di piacere per chi entra a scuola per la prima volta.

Per connotare l’aula, è opportuno che gli elementi scelti diano voce alla tendenza al fantastico proprio dell’età e contemporaneamente testimonino la cura nell’accoglienza della nuova classe. Per questo motivo, il consiglio è di affiggere alla porta d’ingresso o alle pareti alcune decorazioni a tema.

Ecco alcuni consigli e attività realizzate a partire dai testi scolastici di Verdeprato e Formula Magica!

Il progetto Verdeprato fornisce all’insegnante che lo adotta dei materiali che immergono da subito i bambini e le bambine in una situazione d’apprendimento divertente e inclusiva: si parte alla scoperta della storia di Verdeprato!

Scopri Verdeprato con l’articolo dedicato!

Il progetto di Formula Magica fornisce all’insegnante che lo adotta tanti materiali, che immergono da subito i bambini e le bambine in un ambiente d’apprendimento coinvolgente e divertente: la Scuola di magia! Scopri i consigli di Roberto Morgese.

E per le altre classi?
È altrettanto importante accogliere non solo le classi prime, ma anche tutte la altre classi di scuola primaria: scopri la pillola di didattica di Roberto Morgese!

L’importanza dell’ “imparare facendo” nella Scuola Primaria

“John Dewey, filosofo e pedagogista americano, (20 ottobre 1859 – 1º giugno 1952) è stato uno degli antesignani dell’imparare facendo. Secondo Dewey l’esperienza diretta è di fondamentale importanza per creare le basi dell’apprendimento: “l’educazione non è una preparazione per la vita; l’educazione è la vita stessa” (Dewey, 1897).

Secondo Dewey, è indispensabile che gli studenti vengano coinvolti attivamente nel processo di apprendimento poiché è solo prendendo parte ad attività pratiche e risolvendo problemi reali che si sviluppano abilità cognitive, emotive e sociali.

L’apprendimento attraverso l’esperienza diventa quindi un elemento indispensabile poiché consente di acquisire competenze, conoscenze e abilità che vanno ben al di là della semplice memorizzazione di contenuti teorici.

Insomma, un pioniere anche della didattica per competenze.


Ma perché oggi è più che mai importante insegnare riscoprendo l’esperienza diretta?
Perché viviamo in una società sempre più pervasa dalla tecnologia e dall’automazione, nella quale il valore delle competenze pratiche rischia di perdersi.

Come ci insegna Dewey, è attraverso le attività esperienziali che si forniscono a bambine e bambini gli strumenti per strutturare un apprendimento profondo e significativo. Creare progetti, sperimentare, costruire, sono operazioni che allenano la creatività, favoriscono lo sviluppo delle capacità di problem-solving, guidano nella comprensione dei fenomeni e nella risoluzione di problemi, toccandoli “con mano”.

Partecipare ad attività pratiche e/o manuali inoltre consente a bambine e bambini di sperimentare la progettualità e il senso di soddisfazione che deriva dal completamento di un progetto. Farlo in gruppo incoraggia la collaborazione e la comunicazione tra bambine e bambini. Condividere idee, risorse e responsabilità all’interno di un gruppo aiuta a sviluppare capacità sociali fondamentali come l’ascolto, la negoziazione e il rispetto delle opinioni altrui, quelle che noi chiamiamo life skills.

Nel Sussidiario dei linguaggi PAROLE SEGRETE, ampio spazio è dato a questo aspetto. A tal proposito, nella sezione CRESCERE INSIEME bambine e bambini trovano letture e attività cooperative, idonee a creare stimoli di tipo esperienziale.

Anche in ambito artistico, le attività manuali e pratiche offrono a tutte e a tutti la libertà di esprimere e coltivare la creatività. Attraverso la pittura, il disegno, la scultura e l’artigianato, bambine e bambini possono esplorare diverse forme d’arte e sviluppare il proprio stile. Questo processo di espressione personale è essenziale per lo sviluppo dell’identità e della fiducia in se stessi.

È con questo scopo che al Sussidiario dei linguaggi PAROLE SEGRETE è allegato un fascicolo dedicato all’arte che offre un’ampia panoramica di attività finalizzate proprio a questo obiettivo.

Come nasce un sussidiario dei linguaggi?

Un sussidiario dei linguaggi è un meraviglioso lavoro di squadra.
È un’impresa, un’avventura dove tutto è perfettamente pianificato e ogni cosa concorre a creare uno strumento che da un lato ha l’obiettivo di aiutare il bambino e la bambina a crescere nell’amore per la lettura e dall’altro si pone lo scopo di agevolare il lavoro dell’insegnante in questo bellissimo compito.

Un sussidiario dei linguaggi ha una fase di gestazione nella quale autori e redazione condividono idee e pensieri, facendo emergere l’idea di fondo che guiderà tutto il percorso: la lettura come veicolo di apprendimento, la lettura come sviluppo della passione per la parola scritta, la lettura come volano per la scrittura, la lettura come “casa” delle regole di grammatica.

In questa fase si definiscono le tipologie di allegati che andranno a completare, in modo coerente, il percorso che le insegnanti avranno a disposizione per orientare la  loro scelta.

l punti nodali sono la comprensione del messaggio scritto e l’analisi di tipologie che compongono l’universo letterario, come si evince dagli obiettivi delle Indicazioni Nazionali:

“Leggere testi (narrativi, descrittivi, informativi) cogliendo l’argomento di cui si parla e individuando le informazioni principali e le loro relazioni. – Comprendere testi di tipo diverso, continui e non continui, in vista di scopi pratici, di intrattenimento e di svago. – Leggere semplici e brevi testi letterari, sia poetici sia narrativi, mostrando di saperne cogliere il senso globale. – Leggere semplici testi di divulgazione per ricavarne informazioni utili ad ampliare conoscenze su temi noti.”

 

All’interno del percorso l’autrice o l’autore individua temi sui quali vuole accendere un faro: la parità di genere, l’ambiente, le relazioni, le life skills, le stagioni, le emozioni, le Steam.

Nel caso del sussidiario dei linguaggi PAROLE SEGRETE tutte queste tematiche vengono affrontate grazie a letture stimolo e attività pratiche create ad hoc.

Per fare tutto questo l’autore legge e seleziona libri e libri e libri dai quali estrarre i brani su cui i bambini lavoreranno sia all’interno delle tipologie testuali sia nelle sezioni tematiche.

Ad esempio, se l’autore o l’autrice sta predisponendo la sezione relativa alla descrizione, dovrà individuare testi tratti dalla miglior narrativa italiana e straniera dai quali si possano estrapolare descrizioni che rispondano alle caratteristiche da analizzare: animali, persone, cose, ambienti, da vedersi sotto una luce oggettiva o soggettiva, con caratteristiche statiche o dinamiche o magari con sequenze dialogiche creando per ciascuna di essere i relativi esercizi legati alla comprensione e alla trasposizione in produzione scritta.

Lo stesso viene fatto per tutte le sezioni: testo poetico, narrativo con i suoi generi, argomentativo, regolativo.

Come si evince, la scelta dei brani diventa un punto qualificante per poter offrire ai bambini esempi di bella scrittura che possano condurli a sviluppare l’amore per il bello e la passione per la parola scritta.

Questo, per le insegnanti che stanno scegliendo il libro di testo, rappresenta un punto nodale insieme alle modalità con cui vengono costruiti gli esercizi di comprensione che guidano a riflettere su tutte le componenti del testo, compresa quella grammaticale, e aiutano il bambino a “valorizzare” il contenuto, imparando ad interrogarlo in modalità più approfondite, le stesse che troverà nelle Prove Invalsi.

Ogni pagina del sussidiario e dei suoi allegati viene poi analizzata insieme alla redazione, studiata graficamente attraverso  font e spaziature idonee a rendere il testo assolutamente inclusivo.

Nel lavoro di squadra rivestono un ruolo importantissimo gli illustratori e le illustratrici che permettono di dare vita a quello che sarà un libro per bambini e bambine. Il loro estro rende gradevole e accattivate ogni pagina, pensata per far gioire anche gli occhi, per regalare il bello di cui i bambini hanno diritto.

I grafici assemblano il lavoro rendendolo coerente e scorrevole mentre molte persone leggono, rileggono, ricontrollano affinché non sfugga nulla. E, nonostante questo, a volte qualche refuso sfugge. Ma è comprensibile, il corso, tra quarta e quinta, tra libro di lettura e allegati vanta quasi 1000 pagine.

Infine la copertina, qualcosa che deve evocare la gioia di poter crescere e imparare in compagnia di un bel libro.

Alla fine di questo gioco di squadra entrano a pieno diritto le maestre che, con attenzione e competenza (e tanta pazienza), analizzano i volumi per decidere quale sarà il più adatto alla loro classe.

A loro va, naturalmente l’augurio di una buona scelta, naturalmente targata Raffaello!

Vuoi conoscere tutti i sussidiari dei linguaggi per la Scuola Primaria di Raffaello Scuola?

Scopri di più nella pagina dedicata

Sta arrivando la Primavera!

Il diritto alla Primavera

In questo tempo di clima impazzito, speriamo ci rimanga la Primavera.
La Primavera è la stagione della rinascita, è il momento in cui tutte le energie spingono verso la vita. Nascono nuovi profumi, nuove foglie, nuovi suoni, nuovi colori.

È molto importante, soprattutto per i bambini e le bambine che vivono in città, che le maestre affrontino questo argomento.
È bello immaginare la classe come una specie di stanza multisensoriale in cui si possano evocare le sensazioni che l’arrivo della bella stagione suscita in noi.
Facciamo ascoltare ai nostri alunni il cinguettio degli uccelli (in rete si può trovare senza difficoltà), portiamo a scuola dei giacinti e facciamo sentire loro il profumo intenso che emanano.

Proiettiamo alla LIM video time-laps (anche questi si trovano facilmente in rete) in cui in breve tempo si possa vedere lo sbocciare di un fiore o lo srotolarsi di una foglia. Guardiamo documentari di nidi che si riempiono di piccoli che escono dall’uovo.

Al termine di queste operazioni, recuperiamo le EMOZIONI, chiudendo gli occhi. Guidiamo i bambini e le bambine ad evocare le sensazioni che hanno provato. Corrediamo il tutto con qualche bella poesia. Niente come una poesia si sposa bene con la Primavera!

Scopri di più sul sussidiario dei linguaggi Parole segrete che ti proporrà una selezione di poesie dedicata ai piccoli e grandi lettori.

Buona Primavera!

Il filo rosso della lettura

IL FILO ROSSO DELLA LETTURA
C’è un lungo e meraviglioso filo rosso che imbastisce i tessuti diversi ma tutti egualmente ricchi che compongono il patchwork del corso di letture per le classi 4° e 5° di Leggo PERCHÉ: è l’alta qualità dei testi.
Come qualunque filo, è aperto e lo si può riavvolgere a partire dall’uno o dall’altro capo. Proviamo a creare insieme il suo rocchetto.

L’ANTOLOGIA: DALLA LETTURA ALLA SCRITTURA
È il volume in cui la lettura passa da abilità strumentale a competenza testuale, per arrivare a essere capacità critica per l’affinamento del proprio gusto personale e chiudere infine il cerchio sulla scrittura.
Dopo l’avvio per il recupero delle conoscenze pregresse e della capacità funzionale di leggere e comprendere brani di registri e scopi diversi, in modo scorrevole e espressivo, si aprono le Unità sulle varie tipologie testuali.
Al loro interno v’è una doppia articolazione, facilmente leggibile sia da parte degli insegnanti, sia da parte della classe.
La sezione iniziale di ciascuna Unità di apprendimento, caratterizzata dal colore azzurro chiaro, serve per incontrare e conoscere testi diversi sul piano della struttura e del contenuto (le differenti tipologie). Conoscerle significa individuarne le caratteristiche e ritrovarle in brani analoghi, cogliendone anche i singoli elementi. In poche parole: analizzare il testo.
Ma conoscere significa anche comprendere il brano specifico: l’argomento, il lessico, le variabili narrative (ambiente, tempi, azioni, personaggi), i nessi logico-causali, le inferenze su più livelli.
Nelle letture antologiche, la sezione successiva dell’Unità, prosegue la proposta operativa di analisi e soprattutto di comprensione, ma nelle pagine a loro dedicate si affrontano temi di estrema rilevanza, riconoscibili dalle icone illustrate. I testi, infatti, toccano problematiche di grande attualità (emozioni e sentimenti, ambiente e natura, scoperte, vita sociale, inclusione, parità di genere) ma anche situazioni fortemente vicine al vissuto di bambini e bambine.
Il percorso di apprendimento conduce infine verso la capacità critica, attraverso la selezione di brani di più ampio respiro. Sono letture lunghe in chiusura di unità, nelle quali ciascuno coglie elementi in base a categorie soggettive, non guidate da un apparato operativo. Esse devono stimolare il confronto tra pari e l’argomentazione di un proprio commento all’adulto.
Il viaggio poi trova il proprio naturale epilogo nelle suggestioni di scrittura che vengono fornite, sia come attività collaterali rispetto ai brani presentati, nelle pagine stesse e nelle proposte operative presenti nella sezione dedicata alla composizione, sia come messa alla prova di quanto acquisito nella fase di analisi e comprensione.
Non basterebbe, tuttavia, una buona progettazione didattica per sostenere questo itinerario: ci vogliono testi di alto valore autoriale, che sappiano fornire occasioni ricche, ampie e variegate. Affinché l’analisi, la comprensione e lo sviluppo del senso critico prendano corpo, ci vuole, come dire, la materia prima letteraria, di cui nei volumi di Leggo perché c’è davvero ampia scelta.

 

Leggo perché…MI PIACE!
Il fascicolo che accompagna il corso, non è un qualunque “allegato”. Esso è un corpo importante del progetto. È in quelle pagine, infatti, che la lettura diventa piacere pieno.
I temi affrontati, tutti irrinunciabili sotto il profilo dell’Educazione Civica e dell’Educazione alle relazioni, sono un tesoretto di stralci di letteratura per bambini e bambine. Sono state operate scelte importanti nella vasta biblioteca Raffaello, scelte che portano al centro la formazione di futuri cittadini e cittadine consapevoli, non solo rispetto a questioni centrali nella società attuale, ma anche nei confronti della propria appartenenza culturale.
Ogni brano, distribuito per lunghezza su più pagine offre una narrazione distesa che permette di cogliere lo stile dell’autore o dell’autrice, le sue opzioni narrative, il linguaggio, la modalità di descrivere ambienti, situazioni e personaggi, le eventuali assonanze con il linguaggio poetico.
Insomma la ricchezza di repertorio diventa piacere di scoprire scritture diverse. Tale piacere della scoperta raggiunge però un maggiore grado di intensità grazie all’intervista allo scrittore o alla scrittrice.
Ciascun testo, infatti, è accompagnato da una chiacchierata preliminare, che consente di entrare in familiarità con ciascuno di loro, per sentire dalla viva voce che cosa abbia portato alla genesi del libro da cui è ricavato lo stralcio o come si sia sviluppato nel tempo lo stile adottato, o da cosa proviene la scelta dei temi trattati nell’opera.
È un incontro “vero”, vicino. Ha la funzione di alimentare il piacere di leggere, come gioia di sperimentare una Letteratura per l’infanzia degna della “L” maiuscola che porta, dove risulta evidente la continuità tra vita e scrittura.
L’ascolto dei brani, letti da speakers professionisti, conduce infine, in modo inclusivo per chi ha disturbi specifici e per tutti i bisogni educativi speciali, fin nel cuore profondo della produzione autoriale: il testo diventa voce espressiva ed emozionale, che trascina, avvolge, stuzzica e affascina, generando un autentico piacere letterario.

Che cosa può esserci di più ambizioso?

Vuoi scoprire il nuovo sussidiario dei linguaggi di Raffaello Scuola? Scoprilo sulla pagina dedicata.

Ti racconto che ci tengo.

Includere attraverso una storia, fin dai primi giorni di scuola

Il senso vivo della storia 
La storia di Verdeprato è l’ambiente narrativo che fa da sfondo all’omonimo corso di letture e di apprendimento della letto-scrittura. Si tratta di un volumetto agile e maneggevole per l’insegnante, che contiene una storia illustrata adatta a bambini e bambine che si incontrano e formano un nuovo gruppo, in classe prima, per collaborare e crescere insieme. 

C’è un personaggio centrale, la Papera Piumina, che, fin da quando è nell’uovo, entra a fare parte di un gruppo (assolutamente scanzonato e divertente) che si prende cura di lei. Al suo fianco, infatti, l’Ape Anita, Elio il Millepiedi, il Grillo Ivano, Otto il Bombo e la Lumaca Ulla accolgono, proteggono e aiutano Piumina a ritrovare il proprio habitat naturale, dove infine la lasciano libera.

È un racconto in cui il vero e unico grande protagonista è il gruppo intero che collabora, mettendo a disposizione le proprie capacità per il perseguimento di un obiettivo comune. Questo non coincide semplicemente con l’epilogo della storia, bensì consiste nel prendersi cura della fragilità di un loro membro. Piumetta, infatti, è a tutti gli effetti “una di loro” e come tale i cinque amici la vivono. 

La storia di Verdeprato è quindi un “manifesto narrativo dell’inclusione” sia verso chi manifesta bisogni speciali, sia verso la colorata diversità che caratterizza ognuno dei personaggi, esattamente come ciascun alunno o alunna della classe che si è appena formata. 

Il percorso che il gruppo affronta è un costante intreccio di relazioni, di accettazione, amicizia, aiuto reciproco, al quale si aggiungono sempre nuove figure.

Grazie alla potenza esemplificativa della narrazione, compagni e compagne di classe si immedesimano in loro e imparano a prendersi cura l’uno dell’altro, assumendo come ulteriore e reale esempio quotidiano l’atteggiamento testimoniato dall’insegnante nei loro confronti, attenta a ciascuno e ciascuna e al gruppo nella sua complessità.

Il racconto originale che Giuditta Campello ha composto per Verdeprato piacerà a tutti i bambini e le bambine e costituirà un validissimo sfondo integratore di apprendimenti, per partire tutti insieme in classe prima. 

 

La ricchezza della storia 
Ai bambini e alle bambine piace imparare. Sono curiosi, interessati, ricettivi. Inoltre, quando si racconta, si suscitano emozioni che permettono di ancorare in modo più radicato e significativo molte informazioni e conoscenze in modo semplice, diretto e più comprensibile.

Per questo, dentro a La storia di Verdeprato, oltre agli insegnamenti di base inerenti alla lettura e alla scrittura, compaiono anche molti possibili approfondimenti disciplinari. Vi sono quelli che strizzano l’occhio alla matematica (le uova della Merla Marta, le zampe di Elio, la numerosità delle formiche, …); quelli di carattere scientifico, come l’alternarsi del giorno e della notte, la presenza di tanti diversi animali, il loro habitat e le abitudini di vita, la deposizione e la cova delle uova come inizio del ciclo vitale, la composizione delle nuvole e gli agenti atmosferici; le progressioni narrative, fatte di successioni e contemporaneità; i percorsi in base ai riferimenti topologici e spaziali.

Non ultima, vi è un’evidente traccia trasversale inerente alle life skills. Ogni personaggio chiave o occasionale, infatti, aggiunge qualcosa al racconto, mettendo a disposizione conoscenze, abilità e competenze in uno sforzo corale per raggiungere la meta e l’obiettivo.

La lettura di Verdeprato diventa quindi “un’esperienza globale e complessiva di senso”, immersiva e significativa, piacevole e rassicurante, che guida e conduce agli apprendimenti, portando con sé tutti e tutte, insegnanti compresi!

 

Lessico e comprensione 
La lettura della storia costituisce un’occasione irrinunciabile per coltivare l’arricchimento lessicale. Il linguaggio dell’autrice, infatti, è limpido e scorrevole ma nient’affatto banale. Lavorare su tale aspetto, significa quindi avviare alunni e alunne alla comprensione del testo. L’acquisizione di nuovi vocaboli può avvenire, infatti, attraverso la costruzione guidata di semplici inferenze a partire dall’ascolto (con un percorso “dal testo al significato”) o, viceversa, attraverso la spiegazione/definizione da parte della maestra o del maestro (con un percorso “dal significato al testo”). 

La bella storia offre tante occasioni per lavorare sulla ricostruzione dei passaggi fondamentali di ogni capitolo, portando in luce gli aspetti di successione temporale, di caratterizzazione dei personaggi, di implicazioni di causa-conseguenza, di connessione logica. La comprensione del testo in forma leggera e guidata, passa attraverso quegli snodi e diviene un momento che consente, alla fine di ogni episodio della breve avventura, di capire un racconto ricco e articolato, grazie alla mediazione dell’insegnante che stimola la classe. Il suo intervento, in questo caso, può rimanere prevalentemente orale. Viene data così a tutti la possibilità di esprimere se stessi, farsi capire, pronunciare correttamente parole, comporre frasi e allo stesso tempo di imparare a ascoltare gli altri, i pari e gli adulti. Si crea in aula la situazione vivificante del circle time, funzionale ed efficace per lo sviluppo dei pensieri e del linguaggio chiari e della comunicazione efficace.

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La storia del metodo è scritta dall’autrice di libri per ragazzi Giuditta Campello
Guarda il video e scopri tutti i dettagli del progetto 👇

Compiti per le vacanze: sì o no?

Ogni anno la fatidica domanda

Chi come me insegna da molti anni sa quanto sia importante che le bambine e i bambini mantengano un minimo di esercizio durante l’estate.
Le motivazioni sono diverse.
La prima è che un piccolo “compito” da portare a termine in autonomia, in un tempo lungo come lo sono i tre mesi in cui i bambini rimangono a casa da scuola, può rappresentare l’avvio al rispetto di un impegno assunto, un modo per imparare a portarlo a termine con serietà e responsabilità.

La seconda è che il rientro a settembre è sempre un momento difficile per il recupero delle competenze acquisite nel corso dell’anno precedente.
Le maestre sanno bene quanto i bambini, durante l’estate, facciano rapidamente tabula rasa di quello che hanno imparato. E questo, se da un lato può sembrare giusto perché permette loro di staccare, rigenerando mente e cervello, dall’altro costringe ad impiegare più tempo al rientro dalle vacanze per riconquistare il pregresso e potersi dedicare ai nuovi apprendimenti.  Un piccolo impegno durante l’estate consente di rimanere “nella disciplina”, agevolando il “riaggancio” delle conoscenze precedenti.

La terza è che i bambini di oggi sono ignare vittime della tecnologia.
Qualche esercizio da fare su un opuscolo oppure su un quaderno può fornire un’occasione per consolidare un apprendimento, risultando una valida alternativa in grado di ridurre il tempo dedicato agli smartphone, ai tablet, alle Play Station, ai giochi online…

Naturalmente i compiti assegnati dovranno avere una dimensione “di buon senso” e andranno corretti. Altrimenti perderanno il loro valore. Ci sono molti modi per farlo. Veloci e interattivi.
Ma di questo riparleremo a settembre!

Passiamo ora ai compiti di lettura, che per me restano imprescindibili. Personalmente assegno tre libri (a scelta libera, grandi, medi, piccoli, spessi, sottili, poesie, fumetti, non importa) che dovranno portare con sé la prima settimana di scuola e commentare con la classe.

Altre attività da assegnare potrebbero essere di ordine più pratico come scrivere ricette “speciali” di cibi che hanno assaggiato oppure creare la guida degli itinerari percorsi, costruire la “scatola dell’estate” inserendo i ricordi più belli e significativi dei giorni trascorsi, non solo in vacanza, scattare qualche foto bellissima e utilizzarla come stimolo per raccontare, fare almeno cinque disegni liberi, farsi portare a visitare un museo recuperando i dépliant e tutte le informazioni possibili …

Spieghiamo ai genitori che devono insegnare ai figli l’autonomia condendola con un po’ di rigore. Senza vessarli ma aiutandoli a programmare le attività. C’è tutto il tempo: da metà giugno a metà settembre.
Fin dai tempi antichi, e per tempi antichi mi riferisco a quando io andavo a scuola, sono esistiti i compiti delle vacanze. Sono sicura che possono farcela anche i bambini e le bambine di oggi.

Scopri i nostri consigli di lettura per l’estate con Storie sotto il sole!

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Leggere per crescere

L’ambiente, la bellezza e il prendersi cura

In questo articolo parleremo del terzo pilastro su cui si basa la didattica della lettura in Parole segrete: LEGGERE PER CRESCERE.
È il percorso attraverso il quale la pagina scritta diventa stimolo ad approfondire, a discutere, a confrontare opinioni e punti di vista, a riflettere su noi stessi e sui valori che orientano le nostre scelte in un percorso diretto alla formazione di “cittadini” detentori di un pensiero libero, critico e creativo.

 

LE LIFE SKILLS
Risale a più di 20 anni fa il primo faro acceso sull’importanza delle life skills. Nel 1993 infatti, per la prima volta il Dipartimento di Salute Mentale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità rimarca quanto sia fondamentale lo sviluppo di tali abilità nel percorso di crescita di ogni individuo, “soprattutto nelle iniziative di promozione della salute e benessere di bambini e adolescenti”.

L’OMS identifica il nucleo fondamentale delle life skills, in 10 competenze raggruppate secondo 3 macroaree:
– Emotive: consapevolezza di sé, gestione delle emozioni, gestione dello stress.
– Relazionali – empatia, comunicazione efficace, relazioni efficaci.
– Cognitive – risolvere i problemi, prendere decisioni, pensiero critico, pensiero creativo.

Sempre secondo l’OMS la fascia di età adatta per cominciare ad apprendere tali competenze si colloca tra i 6 e16 anni, periodo in cui i comportamenti sono ancora modificabili. Sempre secondo l’OMS le life skills vanno allenate: quale ambiente migliore per l’insegnamento delle life skills se non la scuola? A scuola si insegna alle bambine e ai bambini a saper collaborare con gli altri, a pensare in modo critico, a creare e mantenere buone relazioni, a stabilire e riconoscere obiettivi e valutare il proprio apprendimento. Competenze che sono fondamentali per sviluppare una corretta socialità.

Entrare nel testo a livello riflessivo significa ricavare spunti da condividere e approfondire, spunti per pensare, spunti per crescere. Per questo nella sezione del libro di testo “Crescere leggendo”, ho inserito letture che fungono da stimolo per riflettere su ciascuna delle life skills principali, attraverso attività pratiche cooperative vicine ai bambini e alle bambine, attività che permettano loro di trasformare le riflessioni in “comportamenti”.


LA CURA
Prendersi cura” è un’espressione bellissima e potente. È un sinonimo di “avere a cuore”. Ma, che cosa significa in concreto questa espressione? Per coglierne d’istinto il significato profondo basta pensare a qualcosa che ci è caro, persona, animale o oggetto che sia.

Quand’è che questa espressione si traduce in azione?
Succede quando siamo in grado di comprendere i bisogni e le necessità proprie e degli altri, cercando di occuparcene, facendo del nostro meglio. Si traduce nella volontà di assumersi l’impegno e la responsabilità nel conservare, custodire, proteggere ciò che amiamo, ciò che è prezioso per noi e per chi ci sta intorno. Prende vita attraverso il riguardo, l’attenzione e l’impegno costante con l’obiettivo di generare benessere e armonia. Ci si prende cura di qualcosa che si ama.

Per questo, nella sezione denominata PRENDESI CURA ho sviluppato un percorso di letture legato anche agli obiettivi dell’agenda 2030, che conduce i bambini, a porsi domande, a conoscere, a prendere iniziative per far sì che, anche nel proprio piccolo, si impari a fare la propria parte. A piccoli passi verso il cambiamento. Che è responsabilità di ciascuno di noi.

STEM E PARI OPPORTUNITÀ
“Stem” è un acronimo che sta per Scienza, tecnologia, ingegneria e matematica, cioè tutto quel gruppo di materie che afferisce all’area scientifica delle discipline scolastiche e, come ricordato dal PNRR, Piano Nazionale Ripresa e Resilienza, riveste una grande importanza per la crescita della persona durante gli anni scolastici, oltre ad avere un’importante ricaduta sullo sviluppo del Paese.

Dunque, è molto importante che, fin da bambini, si capisca il valore di queste discipline, con un focus che parte delle bambine, spesso (e non per causa loro) poco orientate al mondo delle STEM.

Nella sezione del libro dedicate alle letture STEM ho voluto stimolare questo tipo di pensiero, mettendo in evidenza le figure di donne che hanno contribuito con la competenza, la tenacia, lo studio a scoperte straordinarie, in grado di cambiare il corso della scienza, dell’astrofisica, delle tecnologie, della medicina.

I brani e le attività proposti in tutte le sezioni del sussidiario sono stati scelti con l’attenzione ai contenuti, alle autrici e alle protagoniste femminili, al linguaggio rispettoso della parità di genere, obiettivo imprescindibile di ciascun insegnante e, soprattutto, di ciascun autore o autrice di testi destinati alle bambine e ai bambini. Una corretta costruzione dei rapporti maschio femmina, uno sguardo rispettoso della disabilità passa anche attraverso le letture, le immagini, la scelta degli esercizi su cui studiano, riflettono, imparano i nostri alunni. Tutto ciò per un’autrice, e per la casa editrice che concretizza la sua voce, rappresenta una grande responsabilità. È giunto il tempo di agire.

L’AMBIENTE E LA BELLEZZA
Se impariamo a respirare la bellezza fin da bambini, non potremo diventare “brutte persone” da adulti. Questo è il mio convincimento profondo, per questo nella sezione del libro dedicata all’armonia delle stagioni ogni dipinto, ogni fotografia, ogni testo è orientato ad avvicinare i bambini alla bellezza.

Bellezza che apre gli occhi sul mondo, perché la bellezza si trova ovunque, basta solo saperla vedere. E, insieme all’emozione del bello, e al rispetto che genera, un allenamento creativo, per trasformare ancora una volta le emozioni in parole, scritte, ascoltate, raccontate ma anche in comportamenti rispettosi della meraviglia che ci circonda.

Vuoi scoprire il sussidiario dei linguaggi Parole segrete?
Scoprilo sulla pagina dedica

Leggere per emozionarsi

La lettura gratis per consumatori felici di storie

In questo secondo articolo, parleremo del secondo pilastro su cui si basa la nostra didattica della lettura: leggere per emozionarsi.

È il percorso attraverso il quale prendiamo per mano i nostri alunni e alunne aiutandoli a costruire un legame d’amore con la pagina scritta, un percorso propedeutico alla formazione di lettori affezionati, per diventare dei veri “consumatori felici di storie”.

PAROLE CHIAVE: EMOZIONE, LETTURA E LIBERTÀ
Siamo tutti diversi, abbiamo interessi diversi. Chi ama il brivido e chi le storie a lieto fine, chi l’avventura, la natura, la scienza, chi la cucina e chi lo sport… a ciascuno il proprio libro! Il mondo della lettura è come una tavola imbandita con ogni sorta di piatti pronti che aspettano solo noi. Ecco alcuni consigli utili per facilitare il compito dell’insegnante, che ho inserito, insieme ad altri, nella guida che accompagna il sussidiario dei linguaggi Parole segrete:

  • Non dimentichiamo mai che l’imposizione raramente orienta verso scelte autonome e consapevoli. “Vuoi che faccia questo, ebbene, farò esattamente il contrario …” nessuno può essere costretto a leggere ciò che non gli piace!
  • Un libro si può anche abbandonare a metà… non è giusto obbligare il lettore ad arrivare fino alla fine (come quando mamma costringe Paolino a finire la minestra di zucca perché DEVE imparare a mangiare tutto, mentre il papà mangia altro perché proprio la minestra di zucca non gli va giù…).
  • Il senso del dovere va bene, ma la lettura non deve essere una fatica. E poi, certe volte è difficile per il lettore impaziente resistere senza balzi in avanti, opponendosi al desiderio di saltare qualche pagina. A tornare indietro c’è sempre tempo…
  • Riguardiamo un film che ci è piaciuto tanto e rigiochiamo lo stesso gioco, rivogliamo il gelato al pistacchio perché solo quello ci piace; quindi… rileggere e riscoprire uno stesso libro, rivivere sensazioni, a caccia di tesori nascosti tra le pagine – che magari prima ci erano sfuggiti – è davvero stimolante oltre che rassicurante.
  • Spiluccare. Fantastico. Liberi di assaggiare il libro, un po’ di qua un po’ di là, giusto per sentire gusti diversi e far cantare le papille (o deprimerle, a seconda del sapore).
  • Mangiarsi le unghie perché il protagonista sta per cadere in un’imboscata e noi lettori sappiamo già che cosa lo aspetta e non possiamo fermarlo; sentire l’amarezza del nostro eroe convinto di essere stato tradito; ridere sotto i baffi perché quel simpatico truffatore l’ha fatta franca. Emozioni … e dite poco?

 

E per i bambini e le bambine?

Nel sussidiario dei linguaggi “Parole segrete” ho voluto rendere tangibile ciò che faccio regolarmente con i mei alunni e alunne: offrire letture GRATIS.

Nella sezione “EMOZIONARSI LEGGENDO” ho inserito proposte nelle quali non troverà nessun tipo di lavoro da eseguire sul testo. L’unico compito sarà quello di “emozionarsi”, testando, attraverso l’EMOZIONOMETRO, il livello cui è giunta la sua emozione.

Lettura libera, dunque, lettura emozionale, un modo semplice per far comprendere ai bambini che leggere è davvero un privilegio, un cesto di emozioni in libertà, una possibilità di crescere, di ritrovarsi, di farsi compagnia. Una volta che avrà capito questo, noi insegnanti potremo tirare un sospiro di sollievo e, perché no, anche di soddisfazione…

Amico libro, viaggiatore di bocca buona. Te ne stai dovunque, con la sabbia tra le pagine o sul sedile di un aereo (nonostante la fifa), al finestrino di un treno, aperto sul letto, mentre caschi dal sonno, o magari in bagno… Giusto perché non ti tiri mai indietro, quando si tratta di farci compagnia…

Vuoi scoprire il sussidiario dei linguaggi Parole segrete?

Scoprilo sulla pagina dedicato oppure partecipa all’incontro formativo con l’autrice.

Leggere per imparare

Escape room, gioco di squadra, logica, comprensione competente

La lettura è il veicolo fondamentale attraverso il quale, a scuola, raggiungiamo il cuore dei nostri alunni e delle nostre alunne. È il mezzo grazie al quale si forma il loro sapere disciplinare ma è anche uno strumento per costruire la loro identità, per accrescere la loro cultura, per permettere loro di identificarsi in storie e racconti, sviluppando capacità di riflessione e confronto e sperimentando il valore delle emozioni.

Per quanto riguarda la Lettura, il percorso che ho sviluppato come insegnante e che ho riprodotto nel sussidiario dei linguaggi Parole segrete si articola su tre pilastri, tutti ugualmente indispensabili.

1) LEGGERE PER IMPARARE: pensando la lettura come veicolo strettamente connesso a qualunque tipo di apprendimento, un veicolo che sottende finalità formative imprescindibili:

– migliora le competenze linguistiche;
– accresce la capacità di organizzare ed esprimere il proprio pensiero;
– sviluppa capacità critiche;
– veicola gli apprendimenti, permettendone la comprensione e l’interiorizzazione.

2) LEGGERE PER CRESCERE: utilizzando la pagina scritta come stimolo ad approfondire, a discutere, a confrontarsi, a riflettere su se stessi e sui valori che orientano le proprie scelte in un percorso diretto alla formazione di “cittadini”, mediante attività propedeutiche allo sviluppo di un pensiero libero, critico e creativo.

3) LEGGERE PER EMOZIONARSI: creando un legame con la pagina scritta propedeutico alla formazione di lettori affezionati, “consumatori felici di storie”.

In questo primo articolo analizzeremo insieme in che cosa si sostanzia il percorso LEGGERE PER IMPARARE, che si basa sulle parole chiave: escape room, logica, analisi, comprensione.


ESCAPE ROOM E LOGICA
Un’escape room, o gioco di fuga dal vivo, è un gioco di logica nel quale i partecipanti, rinchiusi in una stanza allestita a tema, devono cercare una via d’uscita rintracciando indizi e risolvendo una serie di enigmi, puzzle, problemi che mettono alla prova la capacità di utilizzare conoscenze e abilità in modo creativo. È una situazione in cui non si sviluppano abilità fisiche ma la logica e l’intuito. Per poter completare con successo il percorso, e dunque trovare la via di fuga, i partecipanti devono collaborare tra loro.

Collaborazione e spirito di gruppo (e dunque abilità sociali quali Cooperative Learning e strategie di squadra) oltre all’attivazione della capacità di problem solving, sono le caratteristiche principali di questa attività altamente inclusiva. Intuizione, attenzione ai particolari, abilità matematiche, creatività, logica: ogni componente la squadra può offrire un diverso e costruttivo contributo al raggiungimento dell’obiettivo finale. Un’attività che si rivela un’ottima opportunità didattica realizzata attraverso la mediazione del gaming.

Nel sussidiario “Parole segrete”, ogni escape room è un ambiente creato appositamente per indirizzare l’alunno e la classe “squadra” alla scoperta della tipologia o del genere testuale attraverso la scoperta dei “segreti” che si nascondono nella pagina scritta.

Le escape room digitali accompagnano il percorso fornendo la possibilità di interagire sperimentando media differenti: il cartaceo e il virtuale.

 

ANALISI E COMPRENSIONE
È molto importante che i nostri alunni e alunne si approccino al testo scritto in modo non superficiale, cercando, passo dopo passo, livello dopo livello, di penetrane il significato profondo, poiché è la comprensione competente di ciò che leggiamo a renderci cittadini a tutti gli effetti, divenendo così in grado di distinguere una comunicazione vera da una falsa, un’emozione, un messaggio, un contenuto.

E allora quali sono i livelli, i gradini che i bambini e le bambine devono conoscere e sperimentare per poter “dare dignità” alla parola scritta? Molto interessante e di facile comprensione risulta la metafora della tavola imbandita.

leggere per imparare immagine
Ecco come nel sussidiario dei linguaggi “Parole segrete” ho declinato ciò che svolgo ogni giorno nella mia attività didattica:
Ogni brano sarà affiancato da esercizi studiati ad hoc per rendere questa comprensione sempre più significativa, fornendogli un metodo che potrà riutilizzare anche durante le prove INVALSI.

Naturalmente sarà utile permettere ai bambini e alle bambine di testare le proprie competenze attraverso l’autovalutazione, l’unica sfidante, motivante e veramente costruttiva. Le diciture, espresse nella modalità che ritroveranno in pagella, permetteranno loro di prendere visione dei loro progressi, dei punti fi forza e dei punti su cui dovranno ancora lavorare.

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Laboratorio: poesia e primavera

Cominciamo con un gioco!

Il 21 marzo si festeggia la giornata della poesia: un connubio riuscito, un binomio fantastico, direbbe Rodari: poesia e primavera.

Proviamo a fare un gioco con i nostri alunni e alunne: un’associazione di idee, un brainstorming, un’attività lessicale. Chiediamo di collegare ai due termini le parole e le immagini che vengono loro in mente, registrandole sulla LIM o sul quaderno. 

POESIA: sensazioni, leggerezza, emozione, luce, bellezza, sogno, armonia…

PRIMAVERA: risveglio, emozione, rinascita, bellezza, luce, armonia, colori…

Ora guidiamoli a confrontare gli elenchi di parole: quante affinità!

Alla luce di queste affinità possiamo porre la domanda: che cos’è dunque la poesia?

Ecco un esempio di risposta: “La poesia è una primavera di parole”.
Sì, perché una cosa è certa: poesia e primavera sono foriere di emozioni.

La poesia è uno strumento per allenare le emozioni ed è quello che ci invita a fare il “termometro” che ho inserito nel Sussidiario dei Linguaggi Il Cerchio Dei Lettori.

Prendendo spunto dalle emozioni che i poeti ci trasmettono, possiamo guidare i nostri alunni a diventare poeti e poetesse della Primavera magari trasferendo le produzioni online, per imparare ad usare un bellissimo tool come Kizoa.

Ecco un esempio: https://www.youtube.com/watch?v=1WP6VhmXSWo&t=112s

Oppure possiamo proporre ai più piccoli collegamenti poetici con l’ortografia.
Se vi sembra impossibile, guardate questo video: https://www.youtube.com/watch?v=sBABwuSQNiE&t=33s

Dunque, buona Giornata della Poesia, buona Primavera insieme a un abbraccio… pieno di poesia!

Un libro, tanti cuori – Chi è e cosa fa il redattore di una casa editrice?

“Un libro, tanti cuori” è una rubrica di interviste che ci accompagna scoprire quali cuori battono dietro ai libri.

La puntata di oggi vede protagonista Emanuele Ramini, redattore del Gruppo Editoriale Raffaello

Ciao Emanuele, puoi raccontarci qual è il tuo ruolo nella vita di un libro?

Ciao a tutti! Direi che ogni volta che esce un libro mi sento un po’ papà. Come un bambino piccolo, un libro che nasce ha bisogno di cure continue: deve essere nutrito, vestito, curato… E se quello del papà è il compito più bello del mondo, anche il mio lavoro mi coinvolge da tutti i punti di vista, emotivamente e professionalmente.

Bella la metafora. Che cosa succede dal momento in cui un manoscritto arriva sulla tua scrivania?

In realtà quando un manoscritto arriva sulla mia scrivania siamo già un bel pezzo avanti. Il difficile viene prima, quando si deve scegliere il libro da pubblicare, una scelta che si fa in base alle direttive ministeriali e didattiche, alle tendenze del momento, ai gusti dei ragazzi, alle mode, alle vendite dei libri degli anni precedenti, alle intuizioni, alla selezione delle tante proposte che ci arrivano e ci incuriosiscono… Questo lavoro, che si svolge in stretto rapporto con le direttrici editoriali e in collaborazione con l’ufficio commerciale, dura spesso dei mesi. Individuato il tema, esso viene proposto a un autore che si ritiene idoneo e si aspetta di leggere la proposta.

Quando appunto arriva il manoscritto sulla scrivania (dopo alcuni mesi necessari per la scrittura), si passa alla lavorazione concreta del testo. Si parte dal menabò, o “timone”, che in ambito editoriale, rappresenta lo scheletro del libro: un foglio con tante caselle che rappresentano tutte le pagine del libro, ogni casella corrisponde a una pagina, alcune più importanti sono evidenziate con colori diversi. Per ottimizzare al meglio i tempi di lavoro, adottiamo dei moduli con previsioni di tempistiche da rispettare e annotazioni critiche sul prodotto.

In effetti ci hai fatto riflettere sul momento determinante della scelta dei testi da pubblicare. È vero, da fuori non si pensa mai a questa fase, la scelta non deve essere facile. Poi?

Generalmente il ciclo produttivo di un singolo testo di narrativa copre un periodo di 5/6 mesi; in questo semestre si verifica un continuo lavoro di scambio tra me e il laboratorio grafico. Dopo aver effettuato una prima lettura e revisione del testo, lo passo infatti al grafico di riferimento, il quale realizza una prima impaginazione o “bozza” del libro: lo arricchisce creativamente, aggiunge box colorati, cornici, titoli, il formato della pagina giusta, il numero di pagine esatte e… gli “ingombri” (gli spazi) per i disegni. Fatto questo, mi torna la prima bozza, apporto le necessarie correzioni e inserisco le descrizioni da inviare al disegnatore scelto per illustrare il testo. Questo scambio di bozze con i grafici continua fino a quando si ritiene che il prodotto sia pronto per essere stampato. Insomma, per semplificare: io e gli altri della redazione ci occupiamo del contenuto del libro, i miei colleghi grafici si occupano della sua piacevolezza e bellezza estetica. Voglio solo dire che per cura del contenuto non mi riferisco solo alla correzione degli errori ortografici, ai “refusi”, ma al linguaggio usato dall’autore a 360 gradi. Se troppo difficile si può intervenire alleggerendolo o inserendo dei box ai lati della pagina che spieghino i termini complessi o semplificandolo con termini familiari che non scoraggino il giovane lettore. Non è neanche giusta un’eccessiva semplificazione del testo, vanno invece presentati termini o espressioni “nuove” per il giovane lettore, così da rendere il linguaggio non sciatto e banale. In alcuni testi, quelli più rivolti al mondo della scuola, vengono inserite schede didattiche e approfondimenti, curati da esperti del settore. Lo scopo di queste pagine è quello di aiutare chi legge a interiorizzare il contenuto, abbinare il momento di svago e di piacere della lettura al potenziamento della sua personalità.

emanuele ramini 1

Quante cose… Tempo fa abbiamo intervistato in questa rubrica una illustratrice. Tu cosa ci dici dei disegni?  

Durante la lavorazione del libro vengono via via inserite le matite, ovvero le illustrazioni, chiamate in questo modo perché sono ancora poco più che schizzi in bianco e nero. Se le matite sono pertinenti al testo si può procedere alla fase successiva, ovvero al colore. In un libro per bambini, la scelta dell’illustrazione è importante quasi quanto il contenuto. Anche per la scelta delle illustrazioni i punti di riferimento sono l’età dei lettori e il genere del libro. Esistono, nel panorama internazionale, tantissimi stili diversi: acquarelli, pastelli, tempere, collage… chi lavora al computer, chi lavora a mano. Inoltre, ogni illustratore ha un proprio stile: chi semplice, con toni caldi, morbidi e lineari, adatti di solito per le fiabe e per le prime letture; chi invece utilizza dei colori più vivaci e con forti marcature, abbastanza dettagliate, con stili vicini al fumetto, di solito preferibili per i ragazzi un po’ più grandi (dai 10-11 anni in poi). Ci sono inoltre disegnatori specializzati che si occupano delle collane a sfondo storico, in questo caso i disegni non sono frutto della fantasia del disegnatore, ma documentati nei dettagli (abbigliamento, copricapi, armature, abitazioni, capanne, villaggi, luoghi sacri, templi, chiese…). Un testo di avventura deve avere dei disegni colorati con tonalità intense, in modo da rimarcare l’atmosfera che aleggia nel libro. Se consideriamo invece un libro per bambini davvero piccoli (5/6 anni), si farà attenzione a rintracciare disegnatori con tratti morbidi, in genere tondeggianti, e dalle tonalità cromatiche leggere.

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Una curiosità, tutti i vostri libri sono scritti con lo stesso carattere del computer?

Per le prime letture, quindi fino ai 6 anni, il testo è maiuscolo e la dimensione del carattere è molto grande, tra 16 e 18 punti, in modo da essere ben leggibile e non mettere in difficoltà il bambino; stessa cosa vale per l’interlinea: una buona spaziatura facilita la lettura. Anche il colore del testo è importante: nel racconto domina il nero, ma non si escludono parole ed espressioni con colori e caratteri diversi usati di solito per le parole onomatopeiche o altre espressioni particolari, in modo da rendere la lettura più dinamica e vivace. Via via che si sale con l’età del lettore, via via si rimpiccolisce il carattere e l’interlinea usati

Non abbiamo parlato della copertina.

La copertina è fondamentale. Si dice che “l’abito non fa il monaco”, ma nel caso del libro, non potendo conoscere il contenuto, è una bella copertina che invita alla lettura o meno. In primis, il titolo: con pochissime parole, deve incuriosire e attirare l’attenzione del lettore. Spesso inseriamo un sottotitolo che riveli, con una frase, l’essenza del racconto. La scelta dell’illustrazione di copertina è importante quanto la scelta del titolo. Deve essere accattivante, rivelare qualcosa ma non troppo, in genere con personaggi che guardano il lettore, non di spalle. Fondamentale anche il retro del libro, la cosiddetta quarta di copertina. Nei libri per ragazzi, ma non solo, questa parte solitamente si compone di elementi fissi: un brevissimo riassunto (sinossi), in cui si accenna solamente, si crea suspense e curiosità; il messaggio che si vuole trasmettere ai giovani (metatesto): “Attraverso una storia divertente e coinvolgente scopriamo che…”. Qualche riga dedicata all’autore: aspetti insoliti e curiosi su chi ha scritto il libro.

È difficile il tuo lavoro? Quali sono i problemi maggiori che incontri?

Difficilissimo, ahahah. No, scherzo. Non so se quello del redattore sia un lavoro difficile, di sicuro è un lavoro molto molto bello, ogni giorno differente. Soprattutto ho la fortuna di parlare quotidianamente con i migliori scrittori per ragazzi a livello nazionale e questo è un sicuro arricchimento. Il dialogo e il confronto con gli autori è una sicura risorsa. 

Le difficoltà sono soprattutto quelle di dover innovare più possibile, sia nei contenuti, sia nella grafica, e non è molto facile visto che si tratta pur sempre di libri cartacei…

Scusaci ma qui non possiamo non chiederti un parere sui nuovi formati, i tablet, gli ebook ecc. Stanno penalizzando il prodotto libro cartaceo?

Direi di no. Più giusto dire che negli ultimi anni il “prodotto libro” sta cambiando veste: al prodotto cartaceo si aggiungono presentazioni video, audioletture per i bambini con difficoltà, brani musicali o giochi da inserire online per divertirsi con i protagonisti dei libri, brani in lingua per stranieri, siti appositi con ampliamenti del testo… Insomma, noi siamo dell’idea che il libro sia un prodotto oggi più completo di ieri, questo grazie alle nuove tecnologie.

E quale aspetto invece ti piace di più del tuo essere redattore?

A me piace molto lavorare sui testi classici. Mi piacciono tutti, italiani e stranieri, anche perché magari da anni non li avevo riletti. Dalle fiabe di Esopo, a Alice nel Paese delle Meraviglie, Peter Pan, I ragazzi della Via Paal, Il Libro Cuore, Moby Dick, Salgari ecc ecc. Ogni volta che devo lavorare a un classico mi sembra di tornare ai tempi della scuola e non mi pesa. Oltretutto sono convinto che le fiabe siano determinanti per una corretta crescita emotiva sin da piccolissimi.

Che cosa vorresti che i bambini dicessero o pensassero mentre sfogliano uno dei “tuoi” libri?

Innanzitutto, mi piacerebbe che i bambini si innamorassero della lettura, così da sviluppare la propria fantasia. Uno dei miei sogni è contribuire a far sì che i bambini, nostri lettori, diventino cittadini responsabili di domani. Per questo una tematica, per noi importantissima, è legata alla cittadinanza: l’educazione ambientale, stradale, le storie sulla nostra storia, sulla Costituzione, i nostri diritti e doveri, e così via. I romanzi da noi pubblicati di cui sono più orgoglioso sono quelli sugli eroi che hanno combattuto contro la mafia, sui grandi uomini e le grandi donne di tutti i tempi, sull’importanza della donazione di sangue, sulla lotta al bullismo e il dovere di rispettare le leggi. Gli studenti arrivano alle superiori completamente a digiuno su certi temi e a volte non sanno neppure comprendere che cosa significa democrazia, monarchia, dittatura, ovvero non conoscono le varie forme di governo. Nostro impegno è farli crescere anche come cittadini, grazie a delle letture non solo belle ma anche istruttive.

A che livello è la scrittura e la lettura oggi in Italia?

A giudicare dalle decine e decine di proposte di pubblicazioni che riceviamo a settimana, direi che in Italia tutti scrivono! Almeno, scrivono per bambini e ragazzi. Come detto sopra, non direi che gli apparecchi multimediali hanno penalizzato il settore: d’altra parte è scrittura pure quella dei messaggini telefonici e quella dei social. Logicamente l’arte letteraria è un’altra cosa e non tutti possiedono talento. I libri dello Scrittore con la S maiuscola non sono solo passatempi, che passano di moda, ma cambiano la vita di chi li legge. Noi facciamo al meglio il nostro lavoro se riusciamo a scovare, tra le proposte, i libri che appunto “resistono” nel tempo.

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Grazie mille Emanuele per le tante cose che ci hai detto.

Grazie a voi e… buona lettura a tutti!