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Ti racconto che ci tengo.

| Roberto Morgese | , | Tempo di lettura: 5 min.
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Includere attraverso una storia, fin dai primi giorni di scuola

Il senso vivo della storia 
La storia di Verdeprato è l’ambiente narrativo che fa da sfondo all’omonimo corso di letture e di apprendimento della letto-scrittura. Si tratta di un volumetto agile e maneggevole per l’insegnante, che contiene una storia illustrata adatta a bambini e bambine che si incontrano e formano un nuovo gruppo, in classe prima, per collaborare e crescere insieme. 

C’è un personaggio centrale, la Papera Piumina, che, fin da quando è nell’uovo, entra a fare parte di un gruppo (assolutamente scanzonato e divertente) che si prende cura di lei. Al suo fianco, infatti, l’Ape Anita, Elio il Millepiedi, il Grillo Ivano, Otto il Bombo e la Lumaca Ulla accolgono, proteggono e aiutano Piumina a ritrovare il proprio habitat naturale, dove infine la lasciano libera.

È un racconto in cui il vero e unico grande protagonista è il gruppo intero che collabora, mettendo a disposizione le proprie capacità per il perseguimento di un obiettivo comune. Questo non coincide semplicemente con l’epilogo della storia, bensì consiste nel prendersi cura della fragilità di un loro membro. Piumetta, infatti, è a tutti gli effetti “una di loro” e come tale i cinque amici la vivono. 

La storia di Verdeprato è quindi un “manifesto narrativo dell’inclusione” sia verso chi manifesta bisogni speciali, sia verso la colorata diversità che caratterizza ognuno dei personaggi, esattamente come ciascun alunno o alunna della classe che si è appena formata. 

Il percorso che il gruppo affronta è un costante intreccio di relazioni, di accettazione, amicizia, aiuto reciproco, al quale si aggiungono sempre nuove figure.

Grazie alla potenza esemplificativa della narrazione, compagni e compagne di classe si immedesimano in loro e imparano a prendersi cura l’uno dell’altro, assumendo come ulteriore e reale esempio quotidiano l’atteggiamento testimoniato dall’insegnante nei loro confronti, attenta a ciascuno e ciascuna e al gruppo nella sua complessità.

Il racconto originale che Giuditta Campello ha composto per Verdeprato piacerà a tutti i bambini e le bambine e costituirà un validissimo sfondo integratore di apprendimenti, per partire tutti insieme in classe prima. 

 

La ricchezza della storia 
Ai bambini e alle bambine piace imparare. Sono curiosi, interessati, ricettivi. Inoltre, quando si racconta, si suscitano emozioni che permettono di ancorare in modo più radicato e significativo molte informazioni e conoscenze in modo semplice, diretto e più comprensibile.

Per questo, dentro a La storia di Verdeprato, oltre agli insegnamenti di base inerenti alla lettura e alla scrittura, compaiono anche molti possibili approfondimenti disciplinari. Vi sono quelli che strizzano l’occhio alla matematica (le uova della Merla Marta, le zampe di Elio, la numerosità delle formiche, …); quelli di carattere scientifico, come l’alternarsi del giorno e della notte, la presenza di tanti diversi animali, il loro habitat e le abitudini di vita, la deposizione e la cova delle uova come inizio del ciclo vitale, la composizione delle nuvole e gli agenti atmosferici; le progressioni narrative, fatte di successioni e contemporaneità; i percorsi in base ai riferimenti topologici e spaziali.

Non ultima, vi è un’evidente traccia trasversale inerente alle life skills. Ogni personaggio chiave o occasionale, infatti, aggiunge qualcosa al racconto, mettendo a disposizione conoscenze, abilità e competenze in uno sforzo corale per raggiungere la meta e l’obiettivo.

La lettura di Verdeprato diventa quindi “un’esperienza globale e complessiva di senso”, immersiva e significativa, piacevole e rassicurante, che guida e conduce agli apprendimenti, portando con sé tutti e tutte, insegnanti compresi!

 

Lessico e comprensione 
La lettura della storia costituisce un’occasione irrinunciabile per coltivare l’arricchimento lessicale. Il linguaggio dell’autrice, infatti, è limpido e scorrevole ma nient’affatto banale. Lavorare su tale aspetto, significa quindi avviare alunni e alunne alla comprensione del testo. L’acquisizione di nuovi vocaboli può avvenire, infatti, attraverso la costruzione guidata di semplici inferenze a partire dall’ascolto (con un percorso “dal testo al significato”) o, viceversa, attraverso la spiegazione/definizione da parte della maestra o del maestro (con un percorso “dal significato al testo”). 

La bella storia offre tante occasioni per lavorare sulla ricostruzione dei passaggi fondamentali di ogni capitolo, portando in luce gli aspetti di successione temporale, di caratterizzazione dei personaggi, di implicazioni di causa-conseguenza, di connessione logica. La comprensione del testo in forma leggera e guidata, passa attraverso quegli snodi e diviene un momento che consente, alla fine di ogni episodio della breve avventura, di capire un racconto ricco e articolato, grazie alla mediazione dell’insegnante che stimola la classe. Il suo intervento, in questo caso, può rimanere prevalentemente orale. Viene data così a tutti la possibilità di esprimere se stessi, farsi capire, pronunciare correttamente parole, comporre frasi e allo stesso tempo di imparare a ascoltare gli altri, i pari e gli adulti. Si crea in aula la situazione vivificante del circle time, funzionale ed efficace per lo sviluppo dei pensieri e del linguaggio chiari e della comunicazione efficace.

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La storia del metodo è scritta dall’autrice di libri per ragazzi Giuditta Campello
Guarda il video e scopri tutti i dettagli del progetto 👇

  • È Coordinatore didattico per Raffaello Scuola. Insegna nella Scuola Primaria da molti anni ed è formatore universitario per gli insegnanti. È autore di libri di didattica in diversi ambiti disciplinari e ha scritto opere sia per bambini che per ragazzi.

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