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8 Marzo: la festa di tutte le donne

| Redazione Raffaello | , | Tempo di lettura: 4 min.
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Il primo, più evidente, è l’intento di rendere omaggio allo spirito femminile, che custodisce e genera il mistero della vita e ha contribuito, al pari dell’uomo, al progresso dell’umanità.

La seconda lettura è più sottile, ma in molti non mancano di sottolinearla: in genere le giornate speciali vengono dedicate alle minoranze, a quelle categorie che hanno lottato o stanno lottando per i loro diritti, per vederli riconosciuti in una società che tende a sottovalutarli.

Purtroppo, ancora oggi, le donne appartengono a questa categoria e reclamano una società più giusta che riconosca pari dignità alla donna, non nella misura in cui essa uguaglia il modello maschile, ma in quanto rispetta la sua vera natura, diversa sì, ma mai inferiore.

Ciò è dimostrato dai fatti: l’intelligenza, il lavoro, l’impegno, il coraggio delle donne sono testimoniati da tante figura femminili vissute in ogni spazio e in ogni tempo.

I nomi da citare a questo proposito sono molti, troppi per farne un elenco esaustivo, ma ognuna di queste donne ha condotto una vita speciale, fatta di dedizione assoluta all’obiettivo da raggiungere, in una società che ha spesso tentato di ostacolarne il valore.
Pensiamo a Ipazia, matematica e filosofa vissuta quasi 2000 anni fa che fu uccisa in modo atroce per la pericolosità delle sue idee, fino ad arrivare a Marie Skłodowska Curie, costretta a lasciare la Polonia, suo paese natale per terminare gli studi in Francia dove scoprì, insieme al marito, le proprietà radioattive del radio che sta alla base dei raggi X. E più avanti nel tempo troviamo Rita Levi Montalcini che, lavorando nel suo laboratorio fino all’età di 100 anni, ha scoperto il fattore di crescita delle cellule nervose consentendo la cura di malattie ritenute inguaribili.
E potremmo continuare presentando  eccellenze femminili che non riguardano solo il mondo della scienza, ma anche quello delle arti, dello sport e dell’impegno civile.

Queste persone eccezionali rappresentano un esempio importante anche per ragazze e ragazzi.

Per stimolarli a riconoscere il proprio valore e a impegnarsi per realizzarlo, a non arrendersi e a lottare quando serve, perché i talenti individuali esigono di essere espressi, pena l’infelicità e l’impossibilità di raggiungere una autentica realizzazione personale.

E LA FIGURA FEMMINILE  NELL’ EDUCAZIONE? 

Parlando di educazione dobbiamo sottolineare il ruolo fondamentale che la donna esercita anche in questo campo, un ruolo che le compete fin da quando il bambino viene alla luce e, attraverso la “cura” che la madre gli dedica, acquisisce il senso del suo valore nel mondo.

Il valore formativo dell’azione della donna prosegue poi fino alla maggiore età, se consideriamo che nella scuola italiana circa l’80% dei docenti è costituito da donne.

Sono molte le figure femminili che si sono distinte per attività di ricerca e innovazione riguardo ai processi di apprendimento e ai metodi per favorirlo. Citiamo, una fra tutte, Maria Montessori, una delle prime donne medico italiane, la quale ha attuato una vera e propria rivoluzione della pratica scolastica.
Quasi un secolo fa, essa ha messo al centro dell’atto pedagogico l’esperienza del bambino, i suoi interessi, la sua sensorialità, incoraggiandolo a sviluppare autonomia e libertà di scelta.

Storie di grandi uomini e grandi donne

 

Sarebbe ancora lungo l’elenco delle grandi donne, celebrate anche nel libro “Storie di grandi uomini e di grandi donne” edito da Raffaello Libri nella sezione Raffaello Ragazzi, alla cui lettura rimandiamo chi volesse approfondire l’argomento.

 

 

Voglio infine concludere rendendo omaggio a tutte le  donne il cui nome non comparirà mai nei libri di storia,  ma che, non per questo, sono meno importanti.

Si tratta di  lavoratrici, madri, figlie, compagne che quotidianamente tengono le fila di un equilibrio complicatissimo dividendo tempo ed energie tra impegni professionali, sociali e familiari.
Sono affiancate in questo, da uomini divenuti in genere, più collaborativi, ma la reale parità di richieste sociali tra uomo e donna non è ancora pienamente raggiunta.

Dunque auguro buon 8 marzo a tutte le donne, “comuni” o famose, per tutti gli atti di eroismo che, ogni giorno, in ogni paese del mondo, diffondono e tengono alto l’orgoglio del femminile.

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