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Storytelling e apprendimento della lingua inglese (parte 1)

| Elisa Casci | , , | Tempo di lettura: 2 min.
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Il potere che hanno le storie nell’apprendimento della lingua inglese

Tra le attività preferite dalle bambine e dai bambini c’è il racconto delle storie (storytelling) che è uno strumento con enorme potere se accostato all’apprendimento delle lingue. Le bambine e i bambini in quanto abituati ad ascoltare storie nella loro lingua sono pronti ad ascoltarle anche in lingua inglese e sono in grado di prevedere anche come la storia si svilupperà.

Il linguaggio usato nelle storie è particolarmente adatto essendo spesso caratterizzato dalla ripetizione, da un lessico semplice e dalla combinazione tra dialoghi e narrazione. Le storie rappresentano quindi un punto di partenza per ampliare le competenze linguistiche e svolgere attività didattiche stimolanti. Le storie motivano all’apprendimento, sono divertenti e aiutano lo sviluppo di un atteggiamento positivo verso la seconda lingua. Le bambine e i bambini sono coinvolti in prima persona in quanto tendono a identificarsi con i personaggi e cercano anche di interpretare il racconto grazie alle illustrazioni favorendo così lo sviluppo della creatività. Si può lavorare sulla strategia di cogliere il senso generale del racconto ma anche di prevedere cosa accadrà, provare ad indovinare e ipotizzare. L’insegnante può introdurre ma anche revisionare dei vocaboli che sono presenti nella narrazione oppure può decidere di presentare aspetti peculiari di una cultura. Tramite le storie si diventa attivi costruttori della conoscenza del mondo e di sé, riconoscendo nelle emozioni dei personaggi i propri sentimenti.

L’attività avrà successo se l’insegnante saprà individuare la storia giusta in base alle competenze delle allieve e degli allievi, saprà adattarla e la racconterà in un ambiente sereno e silenzioso. L’insegnante deve saper raccontare la storia e deve essere cosciente che per agevolare la comprensione della storia stessa, deve utilizzare competenze extralinguistiche e paralinguistiche per coinvolgere le studentesse e gli studenti. Ad esempio, deve assicurarsi di rallentare l’eloquio, sottolineare con il tono della voce alcuni elementi e al contempo usare canali di comunicazione diversi, come i gesti e i movimenti. Prima di iniziare un’attività di storytelling occorre programmare tutta una serie di attività che contribuiscano sia all’apprendimento linguistico che al successo dell’attività.

Nel prossimo articolo condividerò alcuni consigli pratici per progettare lezioni basate sullo storytelling.

Elisa Casci

Docente inglese specialista

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